Come ogni giorno guardo l'orologio nella parete alla mia destra segna le 8.16. Sto pulendo il bancone con un panno, quando sento il tintinnio della campanella che si trova sopra la porta. Sempre alla stessa ora entra Luke,un ragazzo che ho conosciuto insieme a Julia tanti anni fa. Fa un cenno della mano alla mia migliore amica senza parlare o sorridere,si va a sedere sempre al solito tavolo mentre aspetta il suo solito caffè macchiato e il suo cornetto alla crema. Prendo tutto l'occorrente, lo poggio nel vassoio e vado verso il suo tavolo: il numero 7.
<<Come va, Luke?>> chiedo sorridendo mentre poggio il suo ordine nel tavolo notando che la sua attenzione è distratta da qualcosa.
<<Luke, cosa hai?>> domando leggermente preoccupata. Di solito Luke è molto solare e ogni giorno finisce di fare colazione per poi sedersi nelle sedie che ci sono vicino al bancone per dialogare con Julia.
Non risponde...sembra che qualcosa lo turbi. Mi giro verso Julia che nel frattempo ci guarda con la fronte aggrottata mentre alza le spalle confusa. Poggio il vassoio sopra il tavolo mentre mi siedo nella sedia accanto. Porto le mie mani sopra le sue per richiedere l'attenzione che velocemente ottengo.
<<Cosa hai?>> chiedo in un sussurro mentre guardo i suoi occhi blu pieni di tristezza.
<<Torno in Australia, domani devo ritornare a casa>> dice guardando un punto non preciso della stanza e sussurra le parole talmente piano che fatico a capirle pure io. Come d'istinto tolgo le mani dalle sue e mi volto verso la cassa dove vedo Julia sorridere a un cliente per poi girarsi verso di noi e chiedere con lo sguardo qualche informazione. Dopo quel gesto che Luke ha notato, lui si alza velocemente dalla sedia lasciando la sua colazione ormai fredda e corre subito da lei per spiegarle tutto mentre io rimango leggermente sbalordita da ciò che è appena successo decidendo di lasciarli soli. Dopo qualche minuto decido di raggiungerli e quando sono abbastanza vicina noto gli occhi di Luke farsi sempre più lucidi. Dopo qualche secondo scoppia in lacrime tant'è che Julia e io lo portiamo fuori lasciando la momentanea gestione del bar a un nostro collega. A quanto ho capito suo padre sta poco bene, ha un tumore ma non è grave e deve assolutamente ritornare in Australia perché sua madre ha bisogno del suo aiuto per superare questo periodo. Lui è davvero devastato da questa notizia perché sa che non potrà più venire alle 8.16 per il suo caffè macchiato mattutino, il suo cornetto alla crema e la sua chiacchierata con Julia, non potrà vederci più e noi non potremmo più vedere il sorriso solare che lui ogni mattina ci regala... ormai siamo un trio perfetto, siamo una di quelle amicizie con cui vivresti tutta la vita e non ti stancheresti mai e poi mai, una di quelle amicizie che si vedono nei film o che si leggono nei libri,ma forse quella non è la realtà mentre questa si. Certo, questo è il trio perfetto, ma io e Julia siamo come pane e Nutella, perfette insieme e inimmaginabili separatamente. Ma ora basta parlare di noi. Luke è triste e noi dobbiamo fare qualcosa.
<<Luke, stai tranquillo. Tuo padre si rimetterà>>dice Julia con un tono incerto mentre cerca di calmare Luke che continua a piangere. È sempre stato sensibile e non so cosa potrebbe succedere se suo padre stesse peggio. Dopo qualche minuto di silenzio, i singhiozzi si attutiscono e si sente solo il vociare delle persone e il clacson delle macchine. Luke alza lo sguardo che fino a qualche secondo fa teneva basso e dice le parole che né io né Julia vogliamo sentire.
<<Ora devo andare e noi non ci vedremo più. Sapete che questo è un addio no?>> dice mentre abbassa gli occhi e giocherella con il bracciale che tiene nel polso sinistro per poi spostarsi a giocare con il piercing che si trova nel labbro inferiore.
<<Questo non è un addio. Un addio non si dice, te ne vai e basta, senza salutare e senza guardare indietro nessuno. Questo è un arrivederci, quindi significa che ci vedremo di nuovo e rimarremo insieme. Non so quando e non so come, ma ci vedremo e questa volta per tutta la vita. E poi ci possiamo sentire al telefono e fare le videochiamate. Certo non sarà la stessa cosa, ma io non voglio abbandonarti. Siamo una famiglia e non si può stare senza>>dico con ironia la fine, (io non avevo una famiglia) mentre mi avvicino a lui e lo abbraccio. Julia, nel frattempo, mi guarda tristemente mentre un lacrima esce dai suoi occhi verde smeraldo e solca la sua guancia leggermente arrossata e adesso bagnata. Probabilmente starà pensando a tutti i bellissimi momenti che abbiamo passato insieme a Luke in questi 10 anni. Siamo un gruppo unito e anche noi abbiamo fatto le nostre stupidaggini, come quella volta che abbiamo mangiato tutta la notte fino a sentirci male per poi andare all'ospedale oppure come quella volta che di nascosto abbiamo rubato le carte di credito dei genitori di Julia e di Luke per comprare dei biglietti di nascosto per partire ed andare ad Ibiza. Almeno eravamo insieme e nulla ci faceva paura. Certo,ovviamente ci misero in punizione per un mese, ma almeno abbiamo passato il weekend più spettacolare di sempre. O quando abbiamo comprato tantissime schifezze spendendo tanti soldi e prendendoci un rimprovero dai genitori. Oppure tutte le volte che marinavamo la scuola per andare ai fast food oppure in qualche negozio di musica. Insomma eravamo sempre insieme, giorno e notte, malati o no, litigati anche se era raro oppure quando viaggiavamo.
Mi stacco velocemente da quell'abbraccio per poi abbracciare Julia facendo aggiungere Luke. Poco dopo lui si allontana e per dirci che deve andare a preparare la valigia e ci saluta stritolandoci con un abbraccio e se ne va.
<<Julia,Cris! Ho bisogno di aiuto>> urla il nostro collega facendo sbuffare Cris che lentamente rientra nel bar con dietro una Julia triste e abbattuta. Continuiamo il nostro turno fino all'ora di pranzo per poi tornare nel nostro appartamento. Julia senza aspettarmi e senza darmi la buonanotte si rintana nella sua camera, lasciandomi da sola davanti alla soglia di casa nostra. È distrutta. Luke e Julia avevano un rapporto molto unito. Loro erano sempre insieme. Tutto era cambiato quando Luke aveva portato a casa nostra la sua prima ragazza, di cui non ricordo il nome, per presentarcela. Da quel giorno loro non uscivano insieme, erano freddi e la sua ragazza era gelosa. Quando si era lasciò, tutto tornò come prima. Ora Julia ha paura che qualcun altro possa prendere il suo posto.
Lascio cadere a terra la mia tracolla e appendo il giubbotto nell'appendi abiti. Salgo le scale per andare verso la mia stanza, però soffermandomi sulla sua porta. Poggio l'orecchio nella porta ma gli unici rumori che sento, sono i suoi singhiozzi. È distrutta e questo distrugge pure me. Non intendo però disturbarla, voglio che si sfoghi, appena vorrà parlerà con me. Lei è sempre stata forte e coraggiosa e vederla piangere,mi fa soffrire tantissimo. Da quando la conosco, non ha mai pianto così, sembra che le abbiano spezzato il cuore. Luke è importante per lei ed è importante per me. Da quando ricordo sono sempre stata con la famiglia di Julia e da quando avevo conosciuto Lukey, lui e lei erano e sono la mia famiglia. Il mio piccolo angelo bianco e il principe azzurro, dagli occhi blu e i capelli biondi. Mi ricordo che per un periodo la famiglia di Luke si era trasferita in Australia e lui l'aveva seguita per un mese. Poi stanco della nostra lontananza aveva preso un appartamento non molto lontano da qui per rimanere vicino a noi.
Distrutta dalla brutta giornata, mi faccio una doccia, metto il pigiama e mi addormento.
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Compagne di vita
ChickLitChristina White e Julie Miller sono due migliori amiche che vivono la loro vita con spensieratezza e armonia, il loro rapporto di amicizia è unico nel suo genere, un duo perfetto come la luna e le stelle. Julia è un bellissimo angelo bianco, perfe...