Capitolo 3

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Non ho dormito nemmeno per cinque minuti. Quel maledetto biglietto mi è entrato in testa. Il signor Henry mi conosceva? Quindi conosceva pure i miei genitori? Perché non mi ha detto chi è?
Infinite domande cominciano a riempirmi la testa e sono più che convinta che tra poco mi esplode. Scosto le coperte cominciando a prepararmi per andare a lavoro. Dopo essermi preparata, scendo le scale e raggiungo la cucina, dove trovo Julia intenta a mangiare dei biscotti, mentre accanto a lei c'è una tazza piena di cereali pronta ad essere mangiata dalla sottoscritta. Dopo aver finito di mangiare, sistemiamo e andiamo a lavoro. Oggi a lavoro, sia io che Julia lavoriamo dietro il bancone, servendo cioccolate, cappuccini, caffè e molto altro. Verso le 10:30 del mattino, un ragazzo con un ciuffo rosso attira la nostra attenzione.
<<Mikey!>> esclama a voce alta Julia cominciando a ridere per il mio saltello spaventato. Mi ha fatto spaventare!
<< Ehi, buongiorno principessa>>dice stringendola in un abbraccio quando Julia lo raggiunge.
Dopo, cautamente, mi avvicino a loro non sapendo se abbracciarlo o salutarlo con un cenno. Quando li raggiungo, Mike si avvicina a me stritolandomi in un abbraccio.
<<Buongiorno piccola punk>>dice scombinandomi i capelli che erano "perfettamente" ordinati. Incrocio le braccia e metto il broncio.
<<Mikeeee!>> dico provando ad aggiustarmi i capelli che oramai hanno vita propria. Non so perché lui è diverso dalle altre persone. Se ne frega di ciò che gli altri pensano e questo lo dimostrano i suoi capelli colorati. Sembra tutto duro e punk ma alla fine è dolce come lo zucchero e tenero come un gatto. In sintesi? Trovo Micheal estremamente adorabile.
Io e Julia torniamo dietro il bancone e mentre io servo come ogni giorno Bob e Milly, che questa volta sono seduti nelle sedie vicino al bancone, Julia dialoga animatamente con il rosso e nel frattempo prepara alcuni ordine.
<<Chri>> chiede la piccolina, salendo con entrambi i piedi sulla sedia e facendo cenno con la mano di avvicinarmi a lei. Sposta i miei capelli e avvicina la sua mano alla bocca per poi avvicinarsi al mio orecchio.
<<Chi è il ragazzo vicino a July? E perché ha i capelli così? Sembrano morbidi,voglio toccarli!>> dice Milly facendo considerazioni di Micheal a bassa voce. Io scoppio a ridere mentre la guardo.
<<Vuoi conoscerlo?>> chiedo aspettando un cenno sia dalla piccola sia dal nonno. La piccola annuisce subito invece il nonno mi sorride e mi da il consenso. Prendo la piccola in braccio avvicinandomi ai due.
<<Quindi le ho detto: "Come puoi dire che i the vamps sono migliori dei Green Day?>> facendo scuotere la testa ad Angel.
<<Micheal ti voglio presentare una persona. Micheal, lei è Milly. Milly, lui è Micheal>> dico poggiano la bimba sopra il ripiano. Micheal le porge la mano e quest'ultima, un po' intimorita, l'afferra, per poi sorridere mostrando alcuni denti caduti.
<<Ciao piccolina. Io sono Micheal,ma già la nana qui mi ha presentato, ma tu mi puoi chiamare Mikey>>dice abbassandosi un po' per essere difronte alla bambina. Io, facendo la finta offesa, gli do un pugno nel braccio e lui fa finta di farsi male, accarezzandosi la parte colpita. Milly scoppia a ridere contagiandoci dopo poco.
<<Posso toccarti i capelli,Mikey?>> chiede, spalancando i suoi occhi e guardando Mike che intenerito annuisce e prende la bimba in braccio. Quest'ultima comincia a ridere come una pazza attirando l'attenzione di tutto il bar. Dopo un po' Milly se ne va con suo nonno, probabilmente a casa e rimaniamo solamente noi tre.
<<Allora ragazze mie, si è fatto tardi. Mangiamo qualcosa insieme più tardi?>> chiede sfregandosi le mani per l'improvviso calo di temperatura dentro il bar.
Angel annuisce mentre io alzo le spalle, come per acconsentire. Esclama un "grandioso" da un bacio nella guancia a entrambe e dopo aver pagato alla cassa, scappa con il suo ordine. Julia continua a prendere ordini e io continuo a fare cioccolate e altre bevande per i clienti. Sto attenta a non combinare danno e intanto penso a quel maledetto foglietto. Lui mi potrebbe dare informazioni sulla mia famiglia! Perché io ho una famiglia,no? Ci conoscevamo? Poi il soprannome Cri Cri mi ricorda qualcosa. Ma cosa? E se Micheal sapesse qualcosa?
Io non ricordo nulla di tutto ciò. Una mano viene sventolata davanti a me, e quando mi sveglio dal mio stato di trans, noto che dalla tazza sgorga troppo caffè e quest'ultimo cade nel bancone. Alla faccia di non combinare danno.
<<Dannazione>> esclamo scuotendo sia la testa che le dita impregnate di caffè. Cerco quello stupido panno che si trova dietro di me. Mi giro troppo velocemente, facendo cadere altro caffè. Chiudo gli occhi, sospirando lentamente e cercando di calmarmi. In mio soccorso viene Finn, il mio collega, che pulisce velocemente il caffè caduto a terra. Io, invece, pulisco il bancone e faccio nuovamente il caffè per la signora che l'ha ordinato.
<<Chris stai attenta>> dice in uno sbuffo Finn facendomi irritare di più. Io e lui non andiamo molto d'accordo, perché lui si sente il mio capo e mi da ordini che io prontamente non eseguo. Faccio un sorrisetto, quando vedo Jake dietro di lui alzare gli occhi al cielo, incrociare le braccia e sghignazzare per i suoi gesti.
<< Devi stare attenta. Non ci vuole molto a trovare un'altra cameriera, posso uscire e assumere la prima che vedo mentre tu staresti solo a guardare>> dice Finn, scoppiando a ridere, facendo l'imitazione mal riuscita di una risata malvagia. Lui comincia a indietreggiare sbattendo sul petto di Jake che è più alto di lui di circa 25 cm.
<<Ciao Finn>> dice Jake guardandolo mentre io dietro di Finn, rido.
Finn sbianca immediatamente cominciando a ridere nervosamente.
<<Ehilà Jake. Cosa ci fai qui?>dice lui mettendosi in una strana posizione.
<<Cosa ci faccio nel mio bar?>> chiede aggrottando la fronte e ridendo.
<< Esatto nel mio- cioè nel tuo bar? Non dovresti essere nel mio-cioè tuo ufficio?>>dice, posando una mano nei capelli e scompigliarli.
<<Finn cosa ci fai qui? Non dovresti pulire i bagni o i lavandini? E ti ho detto mille volte che non devi rimproverare i dipendenti e non li devi minacciare e soprattutto non devi infastidire Chris. Adesso vai via>>dice facendo un gesto di andarsene. Lui innervosito se ne va alzando la testa. Dopo qualche secondo scoppio a ridere insieme al mio capo che si appoggia per il mancamento temporaneo di aria.
Dopo averlo ringraziato, mi aiuta a pulire il disastro e mi avvisa che il nostro turno è finito. Insieme a Julia prendo tutte le nostre cose e usciamo fuori dal bar. Lì fuori ci aspetta Micheal, appoggiato ad una macchina mentre utilizza il telefono. Dopo averlo risalutato, saliamo nella sua macchina (la mia la prenderò più tardi) e mentre ci dirigiamo verso un meta a noi sconosciuta, ascoltiamo a tutto volume I Blink-182 ovvero una delle nostre band preferite. Arrivati in un fast food, scendiamo e ci dirigiamo al suo interno. Appena finiamo di ordinare i nostri menù, cominciamo a parlare.
<< Mike raccontaci un po' di te>>dice Julia mentre poggia la mano nel mento.
<< Beh... non c'è molto da dire. Mi chiamo Micheal Clifford, ho 18 anni e tra meno di un mese frequenterò l'ultimo anno di liceo. Vivo in Australia insieme alla mia famiglia. A causa del mio aspetto non ho molti amici, però ho la fortuna di avere tre migliori amici che considero dei fratelli. Insieme abbiamo una band, io suono la chitarra elettrica. Sono venuto qui solo per poche settimane per venire a salutare il signor Henry, ma tra qualche giorno dovrò ripartire. Ogni volta che c'è un cambiamento nella mia vita cambio colore di capelli. Sono abbastanza solare e molto dolce ma solo con le persone a cui voglio bene. Mi piace mangiare...tanto.>> dice ridacchiando e facendo una sua descrizione accurata. È brutto sapere che non abbia amici solo perché gli piacciono i capelli colorati. Ma la cosa più brutta è sapere che mi sto affezionando come Julia a lui, e tra qualche giorno partirà.
<< Invece, voi che mi raccontate?>>dice sorridendo come se quello che ha detto fosse naturale per lui. Inizia prima Julia.
<<Allora, mi chiamo Julia Miller, anch'io ho 18 anni e anch'io quest'anno frequenterò l'ultimo anno di liceo. Vivo qui in Florida da sempre. Conosco Chris da sempre ed è sempre stata parte della mia vita. Io ho molti amici ma non ho così bisogno di loro, basta che ho lei e per me tutto il resto non conta. Ho vissuto fino ai 16 anni con i miei, ma dopo insieme a lei,abbiamo deciso di comprare un appartamento. Lavoriamo nei giorni feriali dalle 7.30 del mattino fino alle 13.30 o 14. 30 alternando il bancone alla cassa. Io, invece, suonavo la batteria ma per colpa di problemi economici, ho abbandonato tutto. Sono una persona molto solare e vivace. Estremamente vivace. Mi piace far amicizia e conoscere gente nuova. Ah...e il mio migliore amico si è trasferito in Australia>>dice rattristandosi. Senza dar tempo a Mike di chiedere nulla a Julia di Luke, parlo io.
<<Io, invece, mi chiamo Christina, ho anch'io 18 anni, e non conosco il mio cognome. Sono stata "adottata" dai genitori di Angel. Anzi, sono stata abbandonata davanti alla loro porta, quindi utilizzo momentaneamente il loro cognome. Chiamo Julia "Angel" da sempre, perché mi ha salvato la vita. È stato come incontrare un angelo. Non so come spiegarlo. Vivo ora in un appartamento con lei, e lavoro con lei. Amo l'arte, leggere, la musica e mi intendo pure di meccanica e informatica.So anche cantare ma non lo farò mai davanti ad un pubblico. Sono molto timida e odio il contatto visivo, ma sono anche tanto vendicativa e un po' vivace>>dico descrivendomi. Julia ad un tratto mi interrompe dicendo che sono affettuosa e che solo io riesco a renderla pienamente felice. Mikey è un po' sconvolto per la mia descrizione iniziale, ma non ci fa molto caso e continua a mangiare il panino. Non avevo neanche notato che ci avevano portato l'ordine. Continuiamo a scherzare e a parlare, finché lui non doveva tornare a casa. Una volta pagato (ovviamente ha voluto pagare lui) ci dirigiamo nella macchina.
<< Perché non venite a visitare l'Australia? Potete, inizialmente visitarla, per poi prendere altre decisioni future.In Australia ci sono diverse università a cui potete aspirare. Poi ci sono io, li. Ovviamente vi potrò ospitare io, finché non troverete un lavoro e potrete pagarvi l'affitto e tutto il resto>>dice non distogliendo il viso dalla strada.
Visitare e trasferirci in Australia?! Sarebbe un sogno! Nessuno di noi due, risponde alla domanda del rosso, anche se vedo Julia un po' sui suoi pensieri.
E se le facessi un regalo?! In Australia c'è Luke, magari può renderla di nuovo felice?!
Arriviamo di nuovo davanti al bar per recuperare la nostra auto. Scende pure Micheal, ma invece di darci un bacio sulla guancia, ce ne da uno sulla fronte. Prima ad Angel e poi a me.
<<Pensa alla mia offerta>> mi dice in un sussurro nell'orecchio.
Ci saluta nuovamente con la mano e si dirige in macchina come noi. Saliamo e in assoluto silenzio ci dirigiamo a casa. Vederla così soprappensiero, mi fa dubitare sull'offerta. Lei vuole andarsene da qui?
Scendiamo dalla macchina appena accosto il veicolo nel ciglio della strada. Saliamo velocemente le scale per raggiungere il nostro appartamento. Appena entrate, la fermo.
<<Julia dobbiamo parlare>> dico con un tono fermo, come se non volessi scuse. Lei annuisce senza controbattere. Ci sediamo nelle sedie vicino all'isola della cucina.
<< So perché sei triste. Il tuo umore è cambiato da quando Luke è partito. Quindi ora ti farò due domande e tu mi devi rispondere sinceramente. Ti piace Luke?>> chiedo sospirando per la velocità in cui ho pronunciato la frase. La vedo lentamente arrossire mentre annuisce e giocherella con il maglione.
<<Da quasi tre anni. Ma è sempre stato un piacere incerto, perché mi rendeva felice da migliore amica e non mi sarebbe piaciuto mettermi con lui... meglio non rischiare.>> dice abbassando lo sguardo. Si vede da come lo guarda. Lei mi chiede dell'altra domanda e io a stento riesco a trattenere un sorriso malinconico.
<<Ti manca?>>chiedo guardando i suoi fantastici occhi verdi. Il suo labbro comincia a tremare e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
<<Ho paura che si possa dimenticare di me. Li, in Australia, ci sono tante altre ragazze. Alte, magre e bellissime. Qui ci sono soltanto io>>dice e, Dio! Questa frase mi fa innervosire.
<<Soltanto tu! Ma sei seria? Tu sei fantastica, abbastanza alta e soprattutto bellissima. Luke non potrebbe mai dimenticarti e non permetterti mai più a sottovalutarti. Sei la cazzo di perfezione>>esclamo, calmandomi alla fine. Odio che si sottovaluti così. Lei è fottutamente perfetta. Avanzo verso di lei, appena noto le sue lacrime solcarle le guancia. La stringo a me, coccolandola.
<<Non volevo arrabbiarmi, ma non devi dire così. Io... non posso neanche descriverlo. Non si può. È qualcosa di infinitamente grande che neanche tra infiniti di chilometri si può vedere>>dico cercando di utilizzare le parole giuste. Si allontana lentamente da me.
<<Ti voglio bene, tantissimo>>dice guardandomi.
<<Anch'io, fottutamente tanto>>dico. Dopo averla abbracciata nuovamente, la vedo sbadigliare e dopo averle dato un bacio nella fronte, vado in camera mia.
Mi lancio nel letto però l'insonnia disturba la mia dormita. Sospirando, prendo sopra la scrivania il mio blocco di disegni e comincio a disegnare. Linee su linee, prima curve poi un po' più dure, uso sempre le matite anche per colorare, sfumo con le dita per fare le varie ombre.
Si fanno le 02.00 di notte e io ho disegnato solamente volti. Quello di Julia, Luke e Micheal, e uno che non riesco a riconoscere strano. Butto nella parte laterale del letto il blocco e mi addormento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 26, 2018 ⏰

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