Tutto nuovo.

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《Come avrai capito io sono la proprietaria dell'orfanotrofio, del migliore orfanotrofio di Londra aggiungo.
Mi chiamo Elizabeth Watson, ma sicuramente Angie te lo avrà già detto》Mi limito ad annuire. Non riesco a parlare con lei, mi mette in soggezione.
Comunque l'unica persona con cui ho parlato a parte Elizabeth è la signora di prima, quindi suppongo che si riferisca a lei.
《Miranda , ti rendi conto di quanto sei stata fortunata?Tra un sacco di persone ho scelto te e spero che non mi deludi.》 Dice con lo sguardo puntato sul  computer di fronte a lei. È vero, sicuramente molte persone hanno fatto richiesta per poter lavorare qui, e chissà perché ha scelto me, forse è stato semplicemente culo.
《Non lo farò, ho aspettato molto tempo questo momento. Se lo facessi deluderei anche me.》 Lei fa un mezzo sorriso poi
si mitte a rovistare in tutti i casetti della scrivania, è chiaro che sta cercando qualcosa e dalla sua faccia capisco che è molto agitata. Ad un tratto tira fuori una bustina blu e dal suo interno prende un foglio , lo legge velocemente e me lo porge.
《In questo foglio ci sono scritte un paio di cose che ti potrebbero servire, per esempio gli orari di ogni attività. Questo orfanotrofio ospita esattamente 80 bambini e il numero è in continua crescita. Molti di loro vengono abbandonati nei primi giorni di vita.
È sempre la solita storia: Bussano, scappano e ci ritroviamo con una piccola creatura dentro una cesta. Piangono disperatamente, forse per il freddo , per la fame o per l'assenza materna. La maggior parte di loro cresce qui. Hanno la speranza di poter trovare una seconda famiglia, perchè sfortunamente con la prima, non è andata bene. Ma sai come finisce? Beh, nessuno li vuole. Quando vengono ad adottare i bambini scelgono sempre quello più piccolo e carino, mentre gli altri sono destinati alla completa solitudine. Una volta diventati maggiorenni nemmeno noi possiamo tenerli e quindi sono costretti a cercare una nuova casa, salvo in alcuni casi speciali.》Mi spiega appogiansi allo schienale della sedia.
Mi chiedo come riesca a non far trapalare nessun sentimento, a spiegare certe cose senza scomporsi minimanente. Forse con il tempo è diventata cosi oppure sa mascherare molto bene ciò che prova.
Ogni cosa che mi ha detto la sapevo già.
Per poter fare questo lavoro ho dovuto leggere tanto, per me era soltanto un piacere informarmi su queste cose. Ma a differenza di Elizabeth, mi procura un immenso dispiacere, una tristezza cosi grande da non poterla ocultare. Sono queste le cose che mi fanno capire quanto sono fortuna , non solo io, ma tutte quelle persone che possono godere dell'amore dei propri genitori.
Forse alcuni non se ne rendono conto, ma come sarebbe la loro vita nella completa solitudine? Fate un salto in un posto come questo e lo capirete.
《Comunque le altre cose te le dirà Angie. Adesso puoi andare nella tua stanza e riposarti un po', dopo ti presenterò gli altri dipendenti》 Subito dopo mi saluta cortesemente , e solo dopo aver barcato la porta ed averla chiusa alle mie spalle tiro un sospiro di sollievo.
È andata anche questa. Ad aspettarmi fuori c'è Angie.
Prendo la mia valigia e iniziamo a salire delle lunghe scale, sento la mano che mi fa male da quanto è pesante, mi chiedo soltanto quanti piani sono.
《Senti.. non è che per caso c'è un ascensore?》 Chiedo con il fiatone.
Lei mi guarda quasi divertita , vorrei capire cosa c'è di divertente visto che la mia mano si sta letteralmente spaccando.
Potrebbe aiutarmi a portarla, ma no ovviamente.
No.
《Oh ma per favore. Sei una giovanissima ragazza, giovane quanto sfaticata.》Questa donna ha maledettamente ragione. Ragazza più pigra di me credo sia difficile trovare. Ho molta voglia di fare , ma ogni volta che ci provo ogni singola particella del mio corpo mi urla:"No, resta sul letto, lo so che lo vuoi, lo so." poi non serve nemmeno che vi dica come finisce.
《Beh..Vado in bici o almeno ci andavo.
Oltre a questo metto sempre in allenamento la mano, infatti quando mangio la nutella muovo sempre il cucchiaino dal barattolo alla mia bocca.
Più di cosi?》 La sento ridacchiare e mi chiedo se sia normale che le uniche voci che sento siano le nostre. Se provo ad urlare credo di riuscire a sentire il mio eco.
Noto con felicità che siamo arrivate alla fine delle scale, questo orfanotrofio ha 3 piani diversi ed ovviamente la mia stanza è all'ultimo. Credo che se ogni giorno mi costerà salire e scendere tutte queste scale , per inizio Giugno sarò pronta per la prova costume.
Appoggio la valigia per terra e guardo la mia mano, è rossa come un pomodoro.
Iniziamo a comminare per il corridoio, è dritto e molto lungo, oltre a questo ci sono un sacco di porte chiuse. A differenza del piano terra non ci sono più quadri, è ancora più vuoto di ciò che era prima. Ma un minimo di decorazione no? è più decorata una chiesa.
Dopo un po' ci fermiamo davanti ad una porta bianca, Angie tira fuori un mazzo di chiavi dalla tasca , sono sicura che ognuna di quelle apre tutte le porte in questo orfanotrofio. Saranno più di una trentina.
Dopo un po' prende una chiave con su incisso il mio nome e cognome.
《Questa è tua, apri pure.》 Dice passandomela. Prendo la chiave e la infilo nella serratura della mia nuova camera, la porta si apre con uno scatto leggero.
Resto completamente a bocca aperta: La camera è completamente bianca, c'è un ampio letto matrimoniale al centro della parete mentre ai lati ci sono due comodini, nel centro della stanza c'è un enorme tappeto a pelo , ha una forma quadrata e copre gran parte del pavimento , sopra ad esso c'è un tavolino basso in vetro. Le mie dita iniziano a toccare ogni oggetto presente nella stanza fermandosi sull'armadio, lo apro per esaminare lo spazio al suo interno , che ovviamente non mi delude. Oltre a questo c'è uno specchio alto quanto me, mi fermo a guardare il mio riflesso e quasi mi piglio un colpo vedendo in che stato sono conciata:sembro una barbona.
Credo che mi serve una doccia, una bella doccia calda. In un angolo della stanza c'è una porta chiusa, presa dalla curiosità la apro. Mancava soltanto una cosa:Il bagno.
Quando abitavo insieme ai miei genitori dovevo condividerlo sempre con mio fratello, non eravamo soliti litigare ma se lo facevamo era solo per decidere chi doveva occuparlo. Eravamo arrivati anche a scrivere dei turni specifici su un foglio, che io ovviamente non ero tenuta a rispettare.
Insomma, è dimostrato al cento per cento che per noi donne il bagno è un luogo sacro. Li dentro trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, e se per caso abbiamo un appuntamento, la persona in questione ha il tempo di: Andare a fare la spesa, comprarsi un pappagallo , andare in Giappone e poi tornare per rifarsi una vita con tanto di figli e famiglia.
Questa stanza sembra quella di un hotel a 5 stelle , è grande il doppio di quella che avevo in Italia.
《Mi vuoi dire che questa stanza è soltanto mia?》 Chiedo ad Angie che è ancora ferma sulla porta. Questa stanza ha spazio da vendere, i mobili presenti non bastano nemmeno.
《Beh, se intendi portarti in camera qualche ragazzo non proprio.》 Dice facendomi l'occhiolino.
Seriamente l'ha detto? questa donna mi sorprende sempre di più. Mi sembra di parlare con mia madre, è esattamente come lei. Non ha peli sulla lingua , non si fa problemi a dire ciò che pensa.
Mi racordo tutti i discorsi che mi faceva in Italia. Era preoccupata della mia vita sessuale e toltamente spaventata di ciò che avevo intenzione di fare. La situazione era cosi tragica che era arrivata ad immaginarmi tra 10 anni , zitella e circondata da soli gatti. Lo so, è strano vedere ancora una ragazza di 22 anni vergine , ma non ho fretta. Un giorno farò felice mia madre e le darò un piccolo nipotino. Nei peggiori dei casi mi farò suora.
La guardo sbalordita e lei scoppia a ridere insieme a me.
《Dai, adesso puoi goderti per bene tutto questo. Tra due orette ritorno e ti accompagno a conoscere tutti gli altri.》 Non mi da il tempo di rispondere che ha già chiuso la porta e se ne andata.
Decido di ascoltare il suo consiglio e mi tuffo sul letto.
È talmente morbido che mi sembra di essere sdraiata sopra un marshmallow.
Chiudo gli occhi e mi sento al paradiso, forse mi potrei abituare a tutto questo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12, 2018 ⏰

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