Viaggio.

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Finalmente, finalmente ci sono riuscita.
É tutto molto surreale, mi viene da darmi un pizzicotto sul braccio per essere sicura che questa é la realtá e non un sogno. Ci ho sperato cosi tanto in tutto questo, che ora che sono sul punto di realizzare tutti i miei sogni, ho quasi paura.
Paura di non dare il massimo di me stessa e di non riuscire a fare bene il mio lavoro.
Ci penso spesso a questo, e nella mia testa mi faccio mille problemi, immaginando cosa potrebbe andare storto. Ho lasciato tutta la mia vita qui in Italia , ho abbandonato la casa dei miei genitori e sono pronta a ricostruire la mia vita da zero.
Una volta preso questo dannato aereo ed arrivata li non avrò problemi con la lingua, visto che mio padre è nato a Londra, e per tutti questi anni ho imparato l'inglese perfettamente.
So per certo che mia madre non era sicura della mia scelta, in quanto sarei stata lontana da casa ed avrei svolto un lavoro del tutto nuovo e non tanto semplice.
Ma a chi piace la monotonia?
Noi esseri umani siamo cosi fortunati, possiamo fare constantemente cose nuove, possiamo partire alla ricerca di nuove avventure.
Perché dobbiamo abituarci a questa vita?
Noi, dobbiamo essere come le farfalle, dobbiamo volare senza una meta precisa, senza farci fermare da nessuno, senza pensare ai troppi problemi che ci annebbiano la mente.
Mi rendo conto che tutto questo lo dovró affrontare da sola, e che se dovessi cadere non ci saranno mamma e papá a prendermi al volo, so bene che loro hanno la loro vita e non posso disturbarli sempre , non posso chiamare mia mamma e dirle:"Prendi un'aereo, ho bisogno di te."
Non posso andare avanti cosi a lungo, devo crescere.
Tutti i miei pensieri vengono fermati nel momento in cui capisco che è arrivata finalmente l'ora.
Prima di salire sull'aereo controllo il biglietto in cui c'é la lettera ed il numero del mio posto, non vorrei sbagliare e ritrovarmi a girovagare come una demente durante le prossime due ore. Dopo qualche minuto di ricerca trovo finalmente il mio posto, faccio mentalmente i salti di gioia quando vedo che é accanto al finestrino. Ho sempre amato sedermi qui, ricordo che quando ero bambina i miei erano sempre costretti a spostarsi.
A quell'epoca ero totalmente affascinata dal panorama che potevo osservare da quel minuscolo finestrino e tutt'ora non è cambiato niente, provo ancora un senso di meraviglia nel vedere il terreno che scompare sotto di me, facendo spazio alle nuvole.
Un altro motivo per cui adoro sedermi qui é che posso fare delle splendire foto, quelle non mancano mai. Adoro la fotografia, credo che sia il modo migliore per mantenere i ricordi con te, la fotografia cattura quei momenti che non torneranno piú, perché per quanto rifacciamo le cose, avranno sempre qualcosa di diverso da quelle precedenti.
Le foto restano sempre quelle, con la stessa forma, gli stessi colori, le stesse persone e gli stessi luoghi, anche se intorno a noi tutto cambia.
Non ho mai fatto nessun viaggio da sola, anzi: Non ho mai fatto niente da sola.
Nella mia vita ed in ogni situazione sono
sempre stata fortunatamente a contatto con le persone a me care.
Ma ormai è tutto cambiato.
Sto per partire in un posto in cui non conosco nessuno e senza sapere se tornerò mai a casa. Una donna richiama l'attenzione di tutti i passeggeri, compresa la mia.
Vicino a lei ci sono altre due ragazze, sono delle hostess.
《Signori e signore vi preghiamo di mantenere spenti i vostri cellulari durante tutta la durata del viaggio.
In caso si presentassero dei problemi l'alloggiamento che contiene le maschere per l'ossigeno si aprirá automaticamente.
Ognuno di voi in tal caso, dovrà prendere la mascherina e portarla sul viso coprendo naso e bocca.
Solo dopo averla indossata, aiutate coloro che hanno bisogno della vostra assistenza.
Il salvagente si trova nella tasca sotto la vostra poltrona e, in caso di necessità, deve essere gonfiato solo immediatamente prima di abbandonare l'aereo.
Per ulteriori informazioni, vi raccomando di prendere visione delle norme di sicurezza riportate sul cartoncino posto nella tasca della poltrona di fronte a voi.
Grazie per l'attenzione, vi auguriamo un buon viaggio.》
Sempre le stesse cose, le stesse parole.
Non si stancano mai di ripetere tutto ciò?immagino le persone che fanno quel lavoro da anni, sará come una canzoncina o una poesia ,che a furia di ripeterla é rimasta fissa dentro le loro teste. Per fortuna nel lavoro che farò io potrò esprimermi liberamente, utilizzando ogni volta parole diverse, potrò essere me stessa anche in quei momenti, niente copione e niente testo imparato a memoria.
Non sono fatta per queste cose, nemmeno quando andavo a scuola riuscivo ad imparare le cose scritte come nel libro, o le studiavo a parole mie o niente. Scena muta per il resto dell'interrogazione e volevano i tre, Dio se volavano i tre.
Tutto questo mi convince sempre di piú su una cosa;Ho il lavoro migliore del mondo, ne sono sicura.
Vicino a me c'é seduta una signora, mi viene da ridere mentre la osservo; Tiene la bocca aperta mentre russa sonoramenta. Credo proprio di non poter contare sulla sua assistenza ed il suo aiuto nel caso ci fossero dei problemi gravi. Provo una certa invidia verso di lei, si vede che sta dormendo beatamente e non riesco a capire come ci riesca, a me tutte queste urla mi stanno facendo venire un dannato mal di testa.
Poco a poco sento l'aereo che si muove fino a decollare del tutto, va sempre più in alto e cosi anche i pianti dei bimbi, che spaventati cercano riparo tra le braccia delle loro mamme. Mi avvicino al finestrino e guardo giú, le case si fanno sempre piú piccole, sembrano tante formiche poste una accanto all'altra, poi spariscono nel nulla.
Osservo il cielo pieno di nuvole, sono cosi vicine che mi sembra di poter toccarle con un dito, vorrei avere delle grandi ali bianche , essere una specie di angelo e non aver bisogno di prendere uno stupido aereo per raggiungere ogni luogo nel mondo.
Prendo la mia macchina fotografica e scatto una semplice foto; Non é niente di eccessivo , ma dietro a questo limpido cielo, c'é il sogno di ogni bambino.
Volare.
Osservo la foto per un'ultima volta , é veramente stupenda.
Appoggio la testa contro il sedile dell'aereo e chiudo gli occhi, sono veramente stanca e senza forze.
Ieri notte sono stata sveglia fino a tardi perché dovevo finire di sistemare la valigia , ma ne é valsa la pena , le cose importanti sono con me.
Sono andata a dormire verso le due di notte e successivamente ho provato in tutti i modi a dormire, mi sono messa a contare anche le pecore, una dopo l'altra ,fino ad arrivare a 100.
Ma poi?niente.
Continuavo a girarmi sul letto cercando di metabolizzare ciò che avrei dovuto affrontare il giorno dopo.
I miei occhi hanno fissato il soffitto fino alle 6 di mattina, e visto che il volo era previsto per le 9 avevo impostato la sveglia, ma non era servito a niente.
Ero io la mia sveglia.
Sento vari rumori, sono diversi tra loro, un insieme di voci e passi.
Non mi ero accorta di essermi addormentata, di solito non mi addormento cosi all'improvviso, ma ho avuto le mie ragioni al quanto valide.
Vedo le persone che si alzano dai sedili e si dirigono verso l'uscita, capisco subito di essere arrivata.
Tutto questo casino, mi manda in confusione .
Ero abituata a fare i viaggi insieme ai miei genitori, ma adesso che sono da sola, mi sento come un pesce fuor d'acqua.
Cerco di mantenere la calma, e di prendere in mano la situazione.
La prima cosa da fare é capire dove cazzo hanno infilato il mio bagaglio.
Comincio a camminare dentro l'aeroporto, senza una meta precisa, e capisco che l'unica mia salvezza e chiedere aiuto.
Noto subito un ragazzo con l'uniforme da lavoro, é fermo in un punto fisso, vedo i suoi occhi che vagano intorno alla struttura, forse e una specie di controllore.
Prendo coraggio e con passo svelto vado verso di lui, leggo il nome che si trova sulla targhetta, situata sul suo uniforme nero : Si chiama Liam.

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