Magnetic power

1.1K 84 56
                                    




           

"Perché quando alcuni parlano ne siamo completamente affascinati, mentre altri possono trattare lo stesso argomento senza suscitarci il minimo interesse?

Perché ci capita di essere attratti da una persona nonostante abbiamo sempre affermato un odio profondo nei suoi confronti?

Perché, nonostante ci riteniamo tutti persone coscienti, finiamo per scontrarci e riscontrarci con persone che avremmo dovuto tenere lontani?

Perché continuiamo a dichiarare odio verso una persona, quando in realtà l'unica cosa che odiamo è il non riuscire a comprendere cosa ci genera quella persona?

Ma soprattutto, perché continuiamo a ritenerci inferiori a tutte quelle sensazioni che proviamo? Perché non riusciamo semplicemente ad alzare la testa e dire: Si, provo questo e sono in grado di affrontarlo?

Non so il perché di queste domande ma una cosa è sicura, siamo tutti così codardi della nostra stessa vita da ritrovarci in uno stato di immobilità, che ci spinge a non vivere davvero, a non esprimerci davvero e a non rischiare per niente."

HARRY

Harry si guardava allo specchio da circa dieci minuti ormai.

Il suo era una sorta di rituale ormai. Restava fermo a scrutarsi, dinanzi allo specchio, cercando anche un minimo difetto che lo avrebbe convinto a dare buca a tutto e tutti.

Quella sera, stranamente, non riuscì a vedere nulla che non andasse in lui. Il suo abbigliamento era elegante e formale allo stesso tempo – del resto camicia nera, jeans grigio e stivaletti neri erano infallibili su chiunque – e inaspettatamente osservandosi riuscì a vedersi carino e non "inaccettabile" come era solito sentirsi.

Prese a passarsi una mano nei capelli cercando di dargli una forma ancora migliore e quasi sobbalzò quando la figura magra di sua madre aprì la porta di scatto.

"Sembra strano anche a me dirtelo, ma ci sono i tuoi amici alla porta" disse la madre scrutandolo attentamente

"Sono pronto. Che dici? Sto bene così?" chiese insicuro osservando lo sguardo della madre.

"Va bene Harry, su sbrigati non vorrai far aspettare i tuoi amici?" proferì girandosi di spalle per andare via "Ah e Harry... sono veramente felice di vederti uscire. Divertiti ok?" quasi ordinò con un sorriso sulle labbra andando verso la cucina.

Harry rimase per un secondo a fissare la porta aperta della stanza, sorpreso dalle parole della madre.

Quella donna è più incomprensibile di un sudoku.

Scosse la testa sorridendo fra se e se, per poi afferrare velocemente soldi, telefono e chiavi di casa per correre verso la porta, dove lo attendevano Liam e Zayn.

"Allora ti muovi ricciolino?" affermò scherzosamente Zayn facendo sorridere il riccio.

"Scusatemi, non ricordavo dove avevo messo le chiavi. Oggi è stata una giornata un po' incasinata"

"Cosa hai fatto oggi?" chiese Liam poggiando una mano sulla spalla del riccio.

"Niente di che, sto cercando di dare un senso ai miei programmi di studio. Da lunedì riprendo a seguire i corsi universitari in modo regolare purtroppo"

"Non so come fai sinceramente, preferisco lavorare per il resto della mia vita" affermò Zayn smanettando con il cellulare sotto lo sguardo attento di Liam.

Quei due sono così attenti l'uno all'altro.

Ossessivi quasi direi.

"Con chi messaggi Zy?" chiese infatti Liam facendo sorridere Harry

Welcome to my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora