Salvatore pov
-In che senso Ste?-
Chiese ansioso Salvo.Stefano rispose:
- Bhe... arrivò il giorno di risalire a Milano, era mattina, quella notte avevo dormito con Marina, ma al mio risveglio non c' era e al suo posto aveva lasciato un biglietto .-Il ragazzo respirò, nel tentativo di inalare quanta più aria possibile, poi abbassò lo sguardo ed espirò rumorosamente, infine riprese.
-Sul biglietto c'era scritto: scusa ma sarebbe sbagliato ....ti amo la tua Marina .-
Salvatore, incredulo, sgranò gli occhi, rendendoli ancora più grandi rispetto al normale, tanto da sembrare dei pianeti.
Stefano, dopo il silenzio, rialzò lo sguardo e decise di perdersi negli occhi del minore. Anche Salvo fece lo stesso.
Due occhi castani, o come direbbero le sue fan due occhi nutella, ma, ora che poteva osservarli così da vicino, notò che avevano anche delle sfumature verdi, che davano una luce incredibile allo sguardo.
Grandi anch'essi, di forma gradevole, tondeggianti ma leggermente allungati.
Vide, però, che erano occhi tristi, stanchi, desiderosi, desiderosi di amore.Guardare quegli occhi era come buttarsi in un dirupo, ma senza cadere. Vedere il suolo avvicinarsi, ma non poterlo toccare. Erano un paesaggio, di montagna, di mare, di collina. Salvatore non capiva, ma sapeva che tra tutte le sue foto, era il panorama più bello che avesse mai visto.
Stefano, probabilmente si accorse che il suo amico lo stava fissando con sguardo perso; infatti battè le palpebre, come a voler attirare l'attenzione del minore.
Il ragazzo si risvegliò e distolse lo sguardo, arossendo.
Allora il maggiore,per tranquillizzarlo, gli sorrise e il più piccolo ricambiò, sempre con la faccia paonazza.-Comunque- riprese Stefano.
-Dopo che ebbi letto il biglietto, sprofondai in una tristezza pazzesca ...-
-Decisi di chiamarla, ma squillò a vuoto diverse volte. Ero abbattuto.
Avevo trovato la ragazza ideale, quella perfetta per me. Con le mie passioni, i miei gusti e le mie paranoie. Era la mia migliore amica, il mio amore, era colei che volevo diventasse la madre dei miei figli.-Una lacrima gli scese solitaria sul volto.
-Ma lei aveva deciso, se ne era andata,CAZZO, L' AVEVO PERSA, ANZI, l' avevo lasciata andare via!-
- lei per me era tutto, le mie certezze, i miei sogni...
Come posso essere stato così ceco da non vederla allontanare?
Sono un INSENSIBILE,UN EGOISTA, UNO STRONZO!-Stefano iniziò ad urlare, per poi scoppiare nuovamente in un pianto, che non trovava spazio per altre emozioni, era solo pura tristezza.
Salvatore non sapeva come reagire, non era abituato a consolare le persone, ma si rese conto che, se anche ci avesse provato, non sarebbe servito a nulla.
Infatti era un pianto isolato, che non voleva supporto, voleva solo uscire e uscendo avrebbe lasciato, almeno per un po', una sensazione di tranquillità.
Il minore aspettò pazientemente che il pianto si esaurisse, accarezzando, di tanto in tanto, la schiena dell' amico, quando era completamente sovrastato dai singhiozzi.
Il maggiore si tranquillizzò dopo svariati minuti e riprese:
- Io...io non voglio ancora crederci...dopo quel messaggio dovetti tornare a Milano, perché la sera saresti arrivato te...-Qui si intromise Salvatore che, con una voce abbasabbastanza amareggiata, ma comunque stupita dalle parole dell' amico, disse :
- Oh, Zi, non serviva, bastava una chiamata, o addirittura un messaggio per avvisami, se volevi restare più tempo a Firenze...-Stefano rabbuiò lo sguardo, c'era chiaramente rimasto male per la risposta dell'amico che, come sempre, era stato freddo e con il cuore di ghiaccio.
Non aveva apprezzato nemmeno quel piccolo gesto, di fargli trovare una casa calda e pulita al suo arrivo, anziché il solito porcile.E rispose con uno stizzito:
-Ok la prossima volta te lo dirò!-Salvatore si gelò ancora di più e pensò dentro di sé:
Che cazzo hai fatto deficiente, lui aveva bisogno di supporto e tu gli hai pure tolto la soddisfazione di essere tornato a Milano apposta per accoglierti. Considerando che a lui non piace neanche così tanto come città, preferirebbe cento volte, abitare a Firenze e tu lo sai benissimo.
Nella sua testa era un gran casino di idee, ma di fatto rimase immobile, seduto guardando il nulla. Tanto che Stefano, se ne stava addirittura per andare se non fosse che...
-Perché?- Chiese Salvo-Perché cosa?- Disse quasi spazientito Stefano.
-Perché non me lo hai detto subito? Cioè voglio dire, sono quasi passati due giorni, da quando sono tornato.-
Continuò Salvatore.
-La sera stessa ci poteva stare, ma il giorno dopo non mi hai detto niente e neanche me lo hai fatto capire... perché oggi sei "esploso"?-Stefano si riaggiustò sulla sedia.
-Bhe mentre ero sul treno per tornare a Milano, mi squillò il telefono ed era un messaggio della Marina, dove diceva che forse era stata troppo affrettata, che prima di lasciarci doveva pensarci un attimo e che mi avrebbe chiamato, per poi dirmi cosa avrebbe deciso...--Ahahah, Ste ti sei fatto usare come un calzino, lei decide quando state insieme, quando vi lasciate, ma che cazzo di uomo sei?-
Stefano lo fulminò con lo sguardo e riprese:
- Io la amo! Farei qualsiasi cosa per lei... ma comunque, il giorno dopo, non ricevetti alcuna chiamata... stamani ho visto che mi aveva bloccato su Instagram, su Whatsapp e su Facebook... "-Salvatore rimase in silenzio, un silenzio che costrinse il suo amico ad uscire, per evitare momenti imbarazzanti, un silenzio che come un'onda di suono spazzò via tutti i rumori.
Rimasto solo sistemò la cucina e tornò in camera sua.Ora era lui, solo lui, lui nei suoi pensieri, lui nelle sue parole di silenzio.
Non sapeva cosa stava succedendo, perché gli aveva fatto male, non aveva detto nulla che potesse ferirlo, eppure si sentiva come se avesse una freccia nel petto.Quella sera Salvatore, non fece un gran ché.
Registrò, editò, fece un po' di maining in minecraft e guardò un po'di netflix.Si fece notte e non cenò, non voleva vedere Stefano, andò a dormire addirittura prima del solito, voleva svegliarsi presto il giorno seguente.
Spense la luce, ma non riuscì a prendere sonno.
Che cavolo era successo a pranzo... il racconto della sua rottura... e poi bho perché aveva detto quelle cose? Era ovvio che amasse la Marina e sapeva che Stefano avrebbe fatto di tutto per lei.
Ma gli aveva dato noia, cavolo lei stava decidendo tutto, senza tenere conto di Stefano e lui non aveva niente da ridire, era completamente assoggettato...Salvatore si riprese da quei pensieri.
Che caspita stava dicendo, erano problemi loro e non doveva intromettersi.
Ma non ce la faceva a vedere il suo amico soffrire...Tra queste paranoie, Salvatore si abbandonò alle braccia di Morfeo.
Welà gente volevo informarvi che questo capitolo è stato revisionato.
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COME LE FARFALLE VOLEREMO/|Salvefano|/
Fanfiction-!! IN REVISIONE !!- Essere così vicini ma sentirsi così lontani. A volte la routine non aiuta a capire certe cose che, invece, sono chiare in particolari momenti. Qui due ragazzi capiranno che sono sempre stati qualcosa di più, che semplici amici...