Stefano's pov
Il ragazzo spense la luce e si diresse dagli altri.
Durante tutta la cena notò Giuseppe stranamente silenzioso, ma non uno dei suoi soliti silenzi riflessivi, ma uno che lo faceva completamente essere fuori da quel contesto.
Finì la cena e Stefano, avvicinandosi al moro, gli chiese speranzoso:
-Giuse mi puoi seguire in camera? ti devo chiedere una cosa , un consiglio.-L' amico non rispose, si limitò ad alzarsi e dirigersi verso la camera da letto, per avere un po' di privacy.
Entrarono, il maggiore si sedette sul letto e intimò il minore di cominciare.
-Non prenderla a male, ma non volevo un consiglio, voglio una risposta !-
Affermò, anche se un po' dubbioso Stefano.Il ragazzo poté notare una scintilla di paura negli occhi dell'amico, ma Giuseppe non si scompose e disse :
-Inizia con il farmi una domanda.-Stefano esitò ma alla fine si decise.
-Io, bhe da dove partire... si ...ecco.
Allora, non so se Surry te l'abbia già detto ma mi sono lasciato con la Marina ...--Mi dispiace Ste, lo vengo a sapere solo ora ...-
Mentì il moro per non sfigurare Salvatore.-Si vabbè, ma la cosa è un'altra -
Lo interruppe bruscamente il castano.-Dimmi allora-
-Ecco bhe, quando sono tornato a Milano... c'era qualcosa di diverso, ero felice, ma dovevo essere triste, insomma mi ero appena lasciato.-
-Ste, ma è normale: eri confuso, in fondo una relazione di due anni e mezzo, che viene interrotta così bruscamente ...-
-Poi la sera- riprese Stefano, non curante delle parole dell' amico
-La sera tornò Surry --E con questo?-
Chiese, quasi spazientito Giuseppe:
- Stefano arriva al punto, o faremo preoccupare gli altri!--La domanda giusto....Sai che succede a Salvo? È completamente cambiato, è più gentile, non che sia un male, ma...-
Si interruppe.-Ma?-
Stefano fece un sorriso imbarazzato e riprese:
-Ma quando gli parlo di Marina si rabbuia, si arrabbia e non mi rivolge più la parola, io me ne sono accorto, anche se cerco di non farglielo notare --Non saprei Ste, magari gli piace la Marina, che ti devo dire?-
Disse Giuseppe poco convinto.-Io non lo so, ma quando gli parlo di lei fa un espressione diversa...-
-Parlargli!-
Consigliò in tono deciso Giuseppe.-Come inizio la conversazione del genere? Potresti provare a parlargli te?-
Il moro sospirò :
-Ho provato a parlargli, ma credo che per un po' non mi rivolgerà più la parola.--Che è successo?!-
Chiese preoccupato Stefano e mentre glielo chiedeva si accorse che il suo cuore batteva più forte, gli martella il petto, come se volesse perforarlo.-Ho fatto crollare i suoi castelli di carte.-
-Cosa? Giuseppe non capisco! Spiegati!-
lo implorò il castano-Cazzo Ste, non Lo capisci!? dalle occhiate che lancia... ma non a Marina... a Te!-
Rispose il maggiore con la voce rotta, sembrava stesse per piangere.Il castano rimase impossibile, come se quelle parole fossero delle bombe di verità lanciate su un, illusorio, campo di fiori.
- Ma non a Marina a TE, A TE, TE, TE.-
Quella sillaba rimbalzava da una parte a l' altra del suo corpo: dalla testa, al cuore, sfiorando lo stomaco, perforando i polmoni, baciando la pelle, irrigidendo i muscoli, solleticato le gambe, creando un tornado di temperature, calori ed emozioni.
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COME LE FARFALLE VOLEREMO/|Salvefano|/
Fanfiction-!! IN REVISIONE !!- Essere così vicini ma sentirsi così lontani. A volte la routine non aiuta a capire certe cose che, invece, sono chiare in particolari momenti. Qui due ragazzi capiranno che sono sempre stati qualcosa di più, che semplici amici...