Voglio delle conferme

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Stefano's pov

Era silenzioso; quel momento della notte in cui tutto riposava.

Le luci dei lampioni riflettevano sull' umidità che si era creata sopra l' asfalto, le stanze delle case erano spente.

Il frusciio lontano delle automobili e il silenzio della città notturna.

In auto, c' era un atmosfera bluastra, con l'odore del riscaldamento acceso che faceva uscire una debole corrente di aria calda dalle bocchette.
L'unico rumore era il motore, pure il respiro era leggero.

Guidava Stefano, era attento aveva gli occhi sulla strada e lo sguardo vigile, nonostante l'ora.

Salvatore, stanco, si era appisolato appoggiato allo sportello, con il volto tra la stoffa morbida del giubbotto, che lo avvolgeva tra le braccia di Morfeo.

Il semaforo diventò rosso, il maggiore rallentò frettolosamente e Salvo ri risvegliò per il sussulto, aprendo un occhio per vedere cosa fosse successo.

Stefano decise che ormai era Il momento di parlare, infatti iniziò.
-Senti Sal... stasera ho parlato con Giuse e...-

Il minore si rimise seduto correttamente e prestò attenzione al discorso, intimando il suo amico a continuare.

- Sal, è vero? Dimmelo, a me lo puoi dire tutto, sono il tuo migliore amico, io non ti giudicherò mai!-

-Ascolta Lepri...-
rispose con tono acido il minore.
-Continuate tutti a dare per vera una cosa che ancora non so neanche io... come ti dovrei rispondere?-

Con quella frase il maggiore ammutolì per qualche minuto, ma la curiosità era troppa e le parole gli uscirono di bocca, come se non volessero più starci.

-Senti Sal, voglio aiutarti, tu non lo sai ma...-

-Ma che cosa?-
Chiese curioso il minore.

-Ma ecco... anch'io sento che c'è qualcosa di diverso... non so cosa, però so che è diverso...-

-Ste in che senso, cosa vorresti dirmi..?-
Chiese Salvo tra lo stupito e l'imbarazzato.

-Magari sto per fare una cazzata... Ma voglio delle conferme!-

E, detto ciò, il maggiore si sporse dalla parte del minore e lasciò sulle sue labbra un dolce bacio.
Era un semplice bacio a stampo, ma aveva dentro di sé tutte le emozioni di quei mesi, represse sotto chili e chili di bugie.

Quando il castano si staccò, il corvino era immobile, occhi fissi su quelli dell' amico, guance rosse come il cielo al tramonto e mani tremanti.

Rimasero fermi a contemplarsi per qualche minuto, appena realizzò, il minore, si slacciò la cintura, aprì lo sportello dell' auto e uscì.

Non dette spiegazioni, si tirò su il cappuccio e iniziò a camminare.

Stefano rimase allibito, sapeva che corrergli dietro non sarebbe servito a niente.
Lo conosceva, non lo avrebbe ascoltato.

Chiuse lo sportello rimasto aperto e si diresse verso casa.

Salvatore's pov

Camminava, era l'unica cosa che riusciva a fare.
I pensieri? Nhaa non avevano un filo logico non si ricordava neanche che era successo.
Cavolo, che era successo?
Come per l' abbraccio del video non aveva rifiutato, ma non era neanche del tutto acconsenziente.

O forse sì?

Era come se il maggiore lo stregasse, ogni volta, ogni fottuttissima volta.
Ma quel bacio... di per sé non era niente di particolare aveva già ridato baci a stampo per scherzo. Ora però era tutto diverso..

COME LE FARFALLE VOLEREMO/|Salvefano|/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora