Il silenzio della primavera

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Era mattina e, sempre alla solita ora, risuonò la rumorosa sveglia di Salvatore nel silenzio della casa.
Ormai era routine, si alzò, andò in bagno e tornò in camera sua. Nonostante non avesse mangiato, non aveva voglia di fare colazione e tanto meno di vedere Stefano.

Stefano pov

La luce, filtrando dalla finestra, giungeva al letto e creava una striscia luminosa, che  arrivava perfettamente al volto di Stefano.

Infastidito  da quel raggio, il ragazzo, di svegliò ed iniziò a rotolare sul materasso, nel tentativo di trovare una posizione comoda, per riprendere sonno.
Senza riuscirci.

Il castano decise di alzarsi, controllò l'ora e vide che erano da poco passate le otto.

Quel giorno sarebbero dovuti andare da Sascha, perché aveva organizzato una festa, per festeggiare il loro gruppo e tutta la strada che avevano fatto in quegli anni.
Avrebbero registrato speciali tutti insieme come: Challenge, insegreto, video di risposta, vlogs, e tanti altri.

Si vestì e uscì dalla stanza per andare a fare colazione.
Passando per il corridoio, sentì Salvatore che stava registrando e si immobilizzò sulla porta.

Entra coglione, lui deve sapere la verità, perché tutte queste bugie? C'è stato un motivo se Marina ha rotto con te, ha scoperto qualcosa in più ...  diglielo.

Stefano non capiva cosa stesse succedendo, perché si faceva tutti questi problemi? In fondo era solo Salvo, il suo coinquilino, surry, un membro dei mates, Salvatore il suo migliore amico.

Rimase fermo davanti alla porta finché non sentì l'autro del video, poi si fece coraggio e decise di bussare.
Entrò, sotto il consenso  dello sguardo gelido del minore, che lo guardava come si guarda la gente in metro, in modo disinteressato e superficiale.

Spense la videocamera, ed iniziò a selezionare i file del video, nel mentre che il più grande parlava.

-Che succede Sal?- Iniziò Stefano

-Niente, anzi dimmelo tu.-rispose gelido Salvatore

Il maggiore ignorò la domanda e continuò a parlare.
-Dai ti conosco troppo bene, che ti succede?-
Visto che il minore non rispondeva decise  provare con un altro approccio.
-Stamani non ti ho sentito andare a fare colazione...-

-Da quando in qua ti interessa se faccio colazione ?-
Controbattè Salvo, poi sventolò una cartina di una merendina in faccia al maggiore.

Stefano sapeva bene della confusione del suo coinquilino e sapeva benissimo che quella era una vecchissima carta, che lui stesso si era ripromesso di non toccare, per sfidare la caoticità dell'amico.

Si sedette sul letto e riprese:
-Sì divertente, lo sappiamo entrambi che quella carta è più vecchia di me- ridacchiò.

Salvatore farfugliò qualcosa, poi disse:
- Sì vabbè, l'ho presa a caso, ma colazione comunque l'ho fatta... forse ieri sera eri troppo occupato a massaggiarti con la tua forse ex-ragazza, hai fatto troppo tardi e sta mattina manco le cannonate ti avrebbero svegliato.-

Tutto, in quella stanza, si gelò in in secondo e l'imbarazzo si poteva tagliare a fette.

Il castano constatò, che ormai era inutile continuare e non voleva che il discorso scendesse nel dettaglio. Si limitò ad un cenno non troppo convinto con la testa.

Salvatore guardò l'orologio:
-Ste ora, se non ti dispiace, vorrei editare e sarebbe meglio che ti mettessi a lavoro anche tu ...-

-Per oggi e per domani ho già i video pronti, casomai registro qualcosa stasera da Sascha-
lo interruppe Stefano.

COME LE FARFALLE VOLEREMO/|Salvefano|/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora