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Mike's pov.
Freddo.
Una sensazione sconosciuta.
Lo sento nelle vene.
Comincio a viaggiare per la mente in cerca di qualche risposta da darle.
Io: Sei stata chiusa la dentro per 18 anni. Sei seria?
Eleven: Si e quello che hai visto è solo una piccola parte.
La vedo allontanarsi in direzione della casa.
La raggiungo.
Eleven: Scusami Mike, voglio stare sola.
Dal tono della sua voce capisco che sta piangendo.
Mi piacerebbe tanto aiutarla, ma non so come.
I miei amici vengono verso di me.
Will: Hei Mike tutto bene?
Mike: Non proprio, sapete mi piacerebbe tanto aiutare Eleven.
Lucas: Perchè che ha?
Mike: Ehm...ehm.
Non potevo certo dire che quella ragazza veniva da un'altra dimensione, o che aveva dei poteri soprannaturali.
Dustin: Quindi perchè la vuoi aiutare?
Mike: Perchè non sta passando un bel periodo.
Lucas: Perchè ha il ciclo?
Will: Lucas tu hai dei seri problemi. Fatti curare. Da uomo a coglione, ci intendiamo. Ci tengo molto alla tua salute mentale.
Lucas si zittisce, era ora.
Mike: Lo sapete che io adoro i misteri, vero? Beh, non credevo di arrivare fino a questo punto, ma ho intenzione di scavare a fondo dentro la sua vita per scoprirne di più.
Dustin: Quindi qualche volta hai aperto il libro di poesia?
Mike: Non parlare, ho già tanto a cui pensare. Il punto è che voglio il vostro aiuto. Con qualche battuta fuori luogo e qualche canzone le risolleveremo il morale. Vi prego.
Will: Lo facciamo solo per avere un bonus in più per la prossima partita, ricordalo.
Mike: Grazie ragazzi.

Percorriamo il lungo e ripido viale per arrivare nella nostra loggia, meglio chiamata come casa mia.
Un altro dei nostri sogni era costruirci proprio un fortino per starcene da soli, ma non avendo capito come si fa a tenere un martello e un chiodo insieme, non pensavamo di costruire roba del genere.
Benvenuti nel nostro mondo.
Arriviamo in cantina con delle coperte abbastanza calde e qualche snack, se mangiavamo avevamo la mente molto più concentrata.
Per caso, comincio ad avvertire dei ticchettii e rumori abbastanza strani, avverto i ragazzi.
Io:Ma potrà mai capitarci un giorno in cui non dobbiamo farci complessi mentali e avere ansia?
Penso, mentre decido di abbandonare questa risposta.
Salgo e controllo quasi tutto il perimetro della mia stanza.
Lucas: Che succede?
Mi urla contro Lucas.
Non faccio in tempo a rispondere.
Trovo sul mio letto il walkie talkie che mi regalarono loro tre al mio scorso compleanno.
Lo prendo e capisco che è da lì che provengono quei rumori così fitti.
L'avevo dato a lei, giusto per rimanere in contatto e anche se dovesse capitare qualcosa di brutto.
Non riesco a capire.
Sembra una sottospecie di lingua demoniaca, forse ho azzeccato.
Sento un sobbalzo e poi una serie di lunghi sospiri affiatati.
Li riconosco ovviamente.
Ho rimesso in funzione il mio piccolo cervello.
Adesso comincio a capire veramente qualcosa.
Corro fuori, i ragazzi mi seguono anche se non stanno capendo nulla e mi urlano di fermarmi.
Ripercorro la strada fino all'albero in cui è entrata Eleven.
Sarà sicuramente lì.
Dopo un pò la vedo.
Sta cercando di lottare contro qualcuno.
O meglio qualcosa.
Urlo il suo nome.
Invano.
Lei urla il mio.
Poi non la vedo più.
È entrata dentro.
Il mio cuore si ferma per un momento.
Raggiungo finalmente l'albero e cerco la fessura per poter entrare.
Non so proprio cosa fare.

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