Finn's pov
Mi alzo di scatto.
Intorno a me è tutto rotto.
I ricordi mi colpiscono come schegge.
Mi esce sangue dalla testa. Non è poco.
Vado in bagno e mi sciacquo velocemente. Sto cercando in tutti i modi di non svenire.
Devo chiamare i miei amici e raccontargli tutto, loro sapranno come aiutarmi.A few minutes later.
I miei amici arrivano e improvvisamente mi sento stringere dalla vita. Sento caldo, ma non quello afoso come d'estate, ma uno pieno d'affetto, che ti fa sciogliere internamente.
È Will.
Scoppio a piangere sulla spalla e lui mi accarezza i capelli.
Quando mi calmo li guardo tutti negli occhi.
Io: grazie per essere venuti. Non so davvero cosa fare.
Lukas: sai dove possono averla portata.
Io: nel Sottosopra.
So perfettamente dove devo andare, dove trovare l'entrata per quel posto infernale.
Andiamo tutti e 5 davanti all'albero dell'ultima volta.
Non avrei mai voluto ritornarci.
Dopo un'ora buona a cercare il varco verso quell'altra dimensione, riusciamo ad entrare. Come al solito, la paura ci assale.
Cominciamo a vedere tutto più sfuocato.
La polvere è il centro del problema, perché c'è ne a quantità enormi.
Scavalchiamo rocce su rocce, cercando di non cadere.
Il sentiero è abbastanza pericoloso, ma farei di tutto pur di rivederla.
Di rivedere il suo sorriso, tanto grande, quanto luminoso.
Finalmente riusciamo a vederlo è un laboratorio grandissimo.
Davanti alla porta ci sono due creature...mi pare che si chiamino demogorgoni.
Lucas: mamma che sono brutti...
Max: ma che cazzo ti gridi?
Lucas: scusa.
Will: ragazzi zitti.
Dustin: come facciamo ad entrare?
Finn: qualcuno deve distrarre quei due cosi lì sotto.
Max: vado io che ho lo skate e sono la più veloce fra di voi.
Finn: quindi ricapitoliamo Max li distrae e noi entriamo dentro.
Dustin: si ma qualcuno deve stare con Max.
Will: si infatti ci va Lucas.
Lucas: non state dicendo sul serio.
Will: invece si e adesso muoviamoci che stiamo perdendo tempo.
Max e Lucas corrono in direzione dei due mostri e quelli subito si allontanano lasciandoci via libera.
Entriamo dentro, c'è un lungo corridoio con varie stanze a destra e a sinistra.
Le apriamo tutte, ma dentro non c'è nessuna traccia di Eleven.
Arriviamo alla fine del lungo corridoio e c'è un'ultima stanza, la più grande.
È tutto buio, ma appena entriamo le luci si aprono come per magia.
Rivedo il padre di Eleven.
Gli infermieri attorno a un tavolo.
I miei amici scattano verso questi ultimi, mentre io guardo la persona più spregevole di questo mondo.
Ha uno sguardo impassibile, cupo e tetro, come se si aspettasse che saremmo venuti a riprendercela.
Scatto su di lui con un coltello in mano, pronto a colpirlo, ma lui è troppo veloce e schiva il mio colpo, mandandomi dall'altro lato della stanza.
Cado per terra e non sento per un momento la caviglia.
Ed è lì che la vedo.
Eleven.
È sdraiata sul tavolo, è legata, sta piangendo e implora gli infermieri di non farci del male.
E poi, come se non bastasse, vedo un piccolo ago infilarsi velocemente dentro il mio braccio.
Solo questo ricordo, il resto è solo nebbia.
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Weird Love
Romance"Pensala come una legge psicologica della fisica. Più hai paura di una cosa, più potere le dai. "