Nathan stava rientrando a casa era rimasto li fino a tardi per la festa di Halloween che avevano organizzato non avrebbe mai immaginato però che la sua vita sarebbe cambiata da lì a pochi secondi.
Aveva chiamato la madre dicendole di non preoccuparsi e che sarebbe rientrato subito a casa al suo termine naturalmente dopo aver ripulito la palestra da tutto il caos che avrebbero fatto.
Quando lasciò la scuola era ormai l'una di mattina, per far prima decise di passare da un cantiere in costruzione, mentre passava tranquillamente un rumore alle sue spalle lo fece voltare, il suo sguardo fu attirato da uno strano ragazzo che a stento si reggeva in piedi, così decise di andare ad aiutarlo, la sua famiglia per quanto lo tenesse nascosto aveva il potere di vedere oltre l'aspetto fisico delle persone che avevano davanti e quello che vedeva lo lasciò perplesso il ragazzo che aveva davanti era un demone vero e proprio la cosa che lo lasciava perplesso, però, non era il vero aspetto del ragazzo, ma la ferita che aveva sul fianco.
Con calma si avvicinò un po' di più al demone e gli posò le mani sulle spalle: «Ehy, stai bene?» il demone alzò gli occhi per osservarlo, ma perse quasi subito conoscenza. Nathan lo sorresse con gentilezza e si tolse la felpa coprendo così il corpo del ragazzo che era completamente ghiacciato.
Senza troppi problemi se lo caricò sulle spalle e si diresse a casa.
Giunto a destinazione aprì la porta di casa ed entrò, sua madre che era scesa per bere qualcosa lo osservò per un attimo: «Ben tornato, cos'è successo?» il ragazzo si chiuse la porta alle spalle e le sorrise: «Devo aiutare un amico. È stato ferito e ha bisogno di cure, puoi chiamare a papà, lui se ne intende più si me e non vorrei fargli male dopo quello che gli hanno fatto»
La donna si avvicinò a lui e spostò solo di poco il cappuccio dalla testa del ragazzo, ne rimase leggermente sorpresa, non aveva mai visto un demone da vicino: «Portalo nella tua stanza e crea ogni barriera possa proteggerlo dai suoi simili mentre è in questo stato» il ragazzo annuì e lo portò dritto in camera distendendolo sul suo letto, recuperata una ciotola si tagliò una mano e lasciò scorrere il sangue fino a riempirla per metà. Si fasciò con un fazzoletto la mano e disegnò tutti i simboli di protezione e quelli che li avrebbero resi invisibili ai demoni li ricordava tutti, ma il libro che aveva davanti lo aiutava moltissimo al momento.
Suo padre entrò poco dopo nella stanza, e notando il figlio con la mano completamente bendata capì che aveva usato il suo sangue per disegnare quei simboli e non era mai successo che lo facesse, così si mise subito a medicare la ferita del demone. Quando terminò il demone era come nuovo o almeno lo sembrava.
«Dovresti portarlo nella stanza degli ospiti» Nathan scosse la testa: «Qui nella mia stanza è al sicuro e il letto è abbastanza grande per entrambi»
Il demone aprì gli occhi proprio in quel momento e si mise seduto di scatto: «Dove mi trovo?» Nathan gli si avvicinò e con delicatezza lo sospinse tra le coperte: «Stai giù e riposati. Ti ho portato a casa mia perché eri ferito, qui sei al sicuro e potrai riprenderti del tutto» il demone si guardò intorno per un attimo notando i simboli e la mano fasciata del ragazzo al suo fianco capì che li aveva disegnati con il suo sangue: «Hai fatto i simboli con il tuo sangue? Perché? Io non valgo tanto per tutto questo...» Nathan per un attimo lo osservò perplesso, ma gli sorrise dolcemente: «Va tutto bene perché questo che sto facendo per te, non l'ho mai fatto per nessun altro» per un attimo solo il demone ne rimase sorpreso: «Mi chiamo Baal...» si posò una mano sul petto indeciso se continuare a parlare o meno, ma riprese lo stesso il suo discorso: «Ti sono piombato tra capo e collo senza un motivo logico e soprattutto valido e mi dispiace. Ho pensato che questa notte avrei potuto...» non disse altro e distolse lo sguardo dal volto del ragazzo. Nathan con delicatezza gli sfiorò il volto: «Volevi solo divertirti un po', però, qualcuno c'è l'aveva con te e ti ha ferito» Baal si ritrovò ad annuire suo malgrado. Nathan allora si mise seduto sul letto al suo fianco e gli sfiorò delicatamente la mano: «Riposati adesso ne hai veramente bisogno» pochi minuti dopo Baal stava già dormendo serenamente, mentre con una mano teneva stretta la manica del maglioncino di Nathan, per un momento solo nonostante il suo aspetto demoniaco gli sembrò di aver vicino un bambino piccolo bisognoso d'affetto, la cosa gli scaldò il cuore e prese la sua decisione.
I genitori stavano per uscire dalla stanza, ma lì fermò subito: «Mamma, papà voglio che Baal resti a vivere qui con noi» i due che si erano voltati a guardarlo rimasero sorpresi, ma vedendolo serio mentre copriva meglio il demone con le coperte per non fargli prendere freddo capirono che aveva preso la sua decisione e che forse c'era anche qualcos'altro sotto, avevano sempre saputo che il figlio fosse attratto dai ragazzi, ma non immaginavano che sarebbe stato un demone a far breccia nel cuore del figlio: «Ne sei certo della tua scelta?»
Nathan sorrise e annuì era certo di quello che stava facendo voleva proteggere Baal e lo avrebbe fatto a tutti i costi, in fin dei conti era un mago, un cacciatore e un letterato, tutta la sua famiglia lo era e allora perché non poteva proteggere la persona al quale teneva dal male. Certo la cosa poteva sembrare assurda e lo sapeva bene, ma Baal lo faceva sentire in qualche modo completo come se trovando lui e aiutandolo avesse trovato il pezzo mancante della sua anima così con un gesto della mano attirò a sé tutti gli ingredienti e preparò un piccolo ciondolo magico che avrebbe celato Baal alla vista degli altri demoni.
Quando terminò il ciondolo tre ore più tardi Baal lo osservava perplesso: «Nathan, non hai sonno?» il ragazzo lo osservò per un attimo: «Visto che sei sveglio volevo chiederti se ti andava di restare a vivere con me e i miei genitori, magari potresti si essere sempre un demone, ma che vive come un umano sulla Terra. Potresti divertiti... » il demone lo osservò preoccupato: «Potrei mettervi in pericolo e non voglio farlo»
«Sarai protetto e invisibile agli occhi degli altri demoni» gli mostrò la collana che teneva in mano e riprese il suo discorso: «Se la indosserai potrai vivere sulla Terra invece che negli Inferi e fare tutto quello che fanno i ragazzi della nostra età senza preoccuparti di niente. La scelta spetta a te, se vuoi restare qui indossi la collana se non lo fai potrai tornare a casa» detto questo mise in mano la collana al demone e distolse lo sguardo, non sapeva perché, ma il solo pensarlo lontano da lui gli faceva male.
Baal la osservò per un attimo perplesso, Nathan aveva faticato tanto per creargli quella collana e la possibilità di una vita lontana dagli inferi e adesso spettava a lui decidere se restare o meno, così senza pensarci due volte indossò la collana e posò una mano sulla spalla del ragazzo: «Resto con te se mi vuoi vicino»
Nathan sorpreso si voltò a guardarlo e per la prima volta i suoi occhi di ghiaccio si legarono a quelli scarlatti del demone, tutto in quel momento si azzerò e poco dopo le loro labbra erano unite in un bacio da prima casto poi via via si fece più passionale e dirompente come un fiume in piena che rompe gli argini e inonda tutto quello che trova rivelando a chi ne subisce le conseguenze una nuova realtà. La stessa cosa accade ai due ragazzi, con quel bacio un nuovo sentimento nacque in loro, forse quello era stato un incontro segnato dal destino, ma non aveva importanza perché adesso nelle loro menti c'era solo una frase che regnava: Il nostro è stato l'incontro di un secondo che ci ha cambiato la vita, facendo nascere un nuovo destino e per questo siamo grati a Dio di averci fatto incontrare.
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Raccolta storie Fantasy
FantasiRaccolta di tutte le storie fantasy che ho scritto Angeli e Demoni Vampiri e Licantropi Divinità e Umani Spiriti