All'altro capo del telefono

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Mio padre russa. Forte. Questo è sempre stato un problema per me, che non ho il sonno facile.

Una notte non voleva saperne di smettere di russare. Saranno state almeno le 3:00 e io volevo solo dormire. Così mi sono deciso. Presi il cellulare, inserii il prefisso per il numero privato, chiamai casa. Speravo che svegliando il grassone avrei ottenuto un po' di pace.

Attesi. Il telefono di casa cominciava a squillare.

Con mia grande sorpresa, la risposta arrivò dopo qualche secondo.

"Pronto?"

Non ho risposto ovviamente.

Era la voce di mio padre, ma sembrava lontana, ed era insolitamente calma per uno che era stato svegliato nel cuore della notte.

Comunque, il vero terrore arrivò quando sentii mio padre che ancora russava.

"Chi è?" disse la voce all'altro capo del telefono.

Non sapevo cosa pensare. In casa c'eravamo solo io, mia madre e mio padre, e di certo quella non era una voce femminile.

Per una decina di secondi ci fu silenzio. Poi la voce parlò ancora.

"Ti vedo."

A quelle parole mi si gelò il sangue. Ero terrorizzato.

Chiusi la chiamata e mi ficcai sotto le coperte. Ne uscii solo quando il sole fu sorto.

Ancora non riesco a spiegarmi chi o cosa ci fosse, all'altro capo del telefono.

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