Ethan era un ragazzo sicuro di se; sicuro delle sue capacità, del suo aspetto, di quello che voleva fare nella vita, insomma, aveva le idee chiare. Forse era proprio per questo motivo che in quel momento, con le bacchette che si scontravano violente e precise sullo strumento, non si sentiva affatto sotto pressione; cosa che sorprese non poco tutti i presenti nella sala, da ore alle prese con l'affannosa e disperata ricerca di un batterista che non confondesse i tempi, quantomeno.
Fu proprio quello ad attirare l'attenzione dei tre ragazzi, ormai scompostamente spaparanzati sul divano dopo ore di supplizi uditivi, o forse fu l'effettivo talento del ragazzo , o il modo in cui la sua lunghissima coda corvina oscillava a ritmo delle percussioni; questo, per inciso, aveva garantito al batterista la completa attenzione di Thomas, il quale, però, si guardava bene dal farsi scoprire, e con discreti risultati.
Quando anche l'ultima nota ebbe smesso di risuonare nel piccolo garage Damiano non esitò un momento ad avvicinarsi ad Ethan: "Sei dentro" disse con fermezza, senza neppure consultare gli altri due. Non che qualcuno avesse da ridire, comunque.
Il batterista inarcò leggermente le labbra in un sorriso soddisfatto e si presentò agli altri come un ragazzo di Roma nord, che suonava la batteria sin dal momento in cui si scoprì capace di tenere le bacchette tra le mani, con una passione per la musica e un po' meno per lo sport, anche se, considerando il fisico snello e tonico, Thomas non ci avrebbe giurato.
Dal canto suo Thomas era un ragazzo diametralmente opposto ad Ethan: il biondino non era mai sicuro di nulla. Non era sicuro neppure sul suo orientamento sessuale, argomento sul quale, aveva deciso di stendere un velo anche con se stesso..
Continuava a dubitare delle sue capacità, nonostante anche lui fosse stato scelto tramite un'audizione e nonostante Damiano e Victoria non si fossero mai trattenuti dal complimentarsi con il ragazzo. Thomas era il più piccolo dei tre, quindi i due si sentivano in dovere di proteggerlo da tutto e da tutti. Andavano fieri questa cosa e, a dirla tutta, piaceva anche a Thomas .Il suo carattere timido e riservato prevaleva sempre sulla parte spensierata e scherzosa della sua personalità, che riusciva ad esprimere solo con i ragazzi del gruppo. Anche per questo aveva accettato con riluttanza la decisione di aggiungere un nuovo membro, ed alla fine aveva ceduto solo perché cosciente del fatto che a loro servisse davvero un batterista. Questo, certo, prima di aver visto Ethan.
Per quanto si sforzasse, infatti, non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, senza neppure capire il motivo e si stava interrogando proprio su quello quando l'unica ragazza del gruppo gli stampò un bel morso sul braccio."MA SEI IMPAZZITA"
Victoria arricciò il naso ridacchiando "Thommy sembri incantato, è un'ora che cerchiamo di parlarti"
"Oh. Ehm.. scusatemi, ero sovrappensiero. Comunque piacere, Thomas" disse rivolto al batterista per poi girare la testa di scatto di nuovo verso Victoria "E NON CHIAMARMI THOMMY"
***
Erano passati circa due mesi dall'audizione, ed il batterista era riuscito ad integrarsi bene nel gruppo; non era raro che si intrattenesse con Thomas dopo le prove, per sistemare gli strumenti puntualmente disseminati nel piccolo garage. Ethan provava una forte attrazione per il chitarrista, il quale però era troppo intento a non far trasparire la sua epocale cotta per il moro, fallendo miseramente tra l'altro, perché potesse accorgersi degli sguardi famelici indirizzati a lui. Eppure Ethan provava un'inspiegabile sensazione di benessere quando era in compagnia del più piccolo, cosa che, ovviamente, non avrebbe mai ammesso con anima viva, neppure con se stesso.
Nonostante ciò, era raro che uscisse con loro il sabato sera.
Quella sera in particolare non faceva eccezione: i tre amici avevano deciso di andare a ballare in uno dei locali della città, con l'intenzione di svagarsi un po'.
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Closer (Ethmas)
RomanceCredeva di non essere capace di provare altre emozioni, e la cosa gli andava più che bene. Contando il fatto che fosse innegabilmente attraente, le cose per lui non si mettevano per niente male, eppure aveva il chiodo fisso nel cervello dal momento...