4. What Happened To The Soul You Used To Be

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Era strano per entrambi. I ruoli sembravano essersi invertiti: Ethan accoccolato tra le braccia del più piccolo, e quest’ultimo che gli accarezzava dolcemente la schiena e dettava il ritmo del bacio.
Eppure stava bene ad entrambi.
Il batterista avrebbe certamente preferito stringere a se l’altro, e impossessarsi con forza delle sue labbra, senza lasciare tregua alla pelle del più piccolo, che avrebbe ricoperto di piccoli morsi; ma in quel momento  avvertiva un forte calore al petto che lo faceva stare bene, che gli faceva dimenticare tutto. Tutto, ad eccezione delle labbra di Thomas.  

Thomas, per quanto fosse impacciato nelle questioni di cuore, e alle prime armi nelle relazioni sentimentali, sembrava gestire la situazione nel migliore dei modi: non si staccava dalle labbra di Ethan nemmeno per un secondo, se non per rifiatare, e quando lo faceva, lasciava scorrere le labbra sul collo dell’altro, poi sulla mascella e poi di nuovo sul collo, lasciando baci leggeri che rendevano la pelle del ragazzo impercettibilmente rossa. Tornava poi sulle sue labbra, con più dolcezza, quasi ad accarezzare il labbro ancora tumefatto. Il moro si stringeva a lui, schiudendo le labbra, e allora Thomas faceva scorrere la lingua nella sua bocca.

Quando il biondo sentì il corpo di Ethan rilassarsi abbastanza, lasciò un ultimo bacio sulle sue labbra e si staccò, guardandolo negli occhi.

“Cosa succede?”  sussurrò senza smettere di stringerlo a se. 
Per tutta risposta Ethan poggiò il viso nell’incavo del suo collo chiudendo gli occhi. E Thomas capì. Capì che il moro non gli avrebbe detto una parola, e che gli era costato tanto concedersi quel momento di debolezza. Così gli lasciò un bacio tra i capelli e si sistemò meglio sul divano insieme a lui.

 Passarono così il resto della mattinata, senza dire una parola. 
Ethan si godeva il calore proveniente dal corpo di Thomas, lasciando che tutto il dolore venisse lenito dal profumo dolce dell’altro, che agiva su di lui come il più efficace dei calmanti. 
Thomas invece si godeva la presenza del moro tra le sue braccia, certo che quella sarebbe stata la prima e l’ultima volta in cui avrebbe potuto stringere Ethan: Sapeva che tutto sarebbe tornato alla normalità, che Ethan avrebbe ripreso a trattarlo come sempre. Non immaginava neppure che i sentimenti del batterista fossero così intensi.
 Si limitò a fingere che quel momento sarebbe durato per sempre, che si sarebbero allontanati solo per poi ritrovarsi e stringersi di nuovo. Nessuno dei due disse una singola parola, finché  non si addormentarono  abbracciati, l’uno accanto all’altro. 

Nonostante Ethan fosse sveglio da più di venti minuti, non si azzardò a muoversi dalle braccia del biondo. Per una volta nella sua intera vita c’era qualcuno a proteggerlo dal mondo, e poteva concedersi di essere fragile. Ma, a malincuore, sapeva di doversi alzare, e di dover  andare  il più lontano possibile da quel biondino che gli aveva mandato il cervello a farsi fottere.
Chiuse gli occhi un’ultima volta, sentendo già la mancanza del corpo di Thomas accanto al suo, e, senza fare alcun rumore, si alzò, uscendo rapidamente dal garage, senza neppure volarsi; cosa che richiese tutta la sua forza di volontà. 

Quando Thomas si svegliò, non ebbe bisogno di aprire gli occhi, per sapere che Ethan se n’era andato; lo sentiva dall’assenza di calore,  non sentiva più il dolce profumo del ragazzo, e il suo respiro regolare. 
Sapeva che sarebbe successo, conosceva Ethan, eppure non riuscì ad impedire al proprio cuore di stringersi nel petto, e ad una singola lacrima di rigargli il volto. Si alzò lentamente, e prese una sigaretta dal pacchetto cominciando a fumarla tristemente. 

Fu in quel momento che la porta si aprì, lasciando Damiano entrare nella stanza.

“Ciao Dam” disse Thomas senza neppure girarsi: riconosceva il timbro di voce che canticchiava piano.

“Oi Thommy, tutto bene?” chiese il cantante 
 Il più piccolo prese un respiro pima di rispondere che si, era tutto ok, e questo fece capire a Damiano che no, non era un cazzo ok.   

Closer (Ethmas) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora