Sasha's pov
Era un giorno come tanti altri, ovvero io che faccio il solito tragitto da scuola ai dormitori.
Il tempo non era dei migliori, ma a me piaceva così, ho sempre amato la piggia che scivola lentamente sui vetri e le tante piccole gocce che macchiano l'asfalto. Mi facevano sempre tornare in mente i biscotti con le gocce di cioccolato che faceva mia nonna. Quelli si, che erano bei tempi, in cui anche io stavo bene... eh si, la pioggia sembrerà solo acqua, ma invece a me fa salire alla mente molti ricordi, in cui vorrei tornare. In quel momento invece, mi sentivo dimenticata e odiata dal mondo, mi sentivo come... i canditi e l'uvetta nel panettone, che non piacciono a nessuno... Il quel momento mio padre era impegnato con una donna che non sarebbe stata mai nulla per me, la odiavo, era come il pesce, che sembra buono e appetitoso ma poi dai un morso e... non sa di nulla, e per di più ti strozzi con le lische. Quindi, appunto come il pesce non c'era da fidarsi, era un essere ripugnante! E poi non a caso io lo odio il pesce, comunque...
Arrivata finalmente al dormitorio femminile mi trovai di fronte alla porta di camera mia, ovvero la 205. Mi misi a frugare nelle tasche della felpa ma non c'era nessuna traccia delle mie chiavi, tutto ciò che trovai furono solo le cartine dei dolci che avevo mangiato durante la lezione di storia della prof Petra. Così, tutta sfavata, ripercosi i miei passi sotto la pioggia, ma nulla da fare, la chiave non c'era. Provai a chiedere al bidello se le avesse viste, ma niente, mi disse di no e continuò a ubriacarsi come solo lui sapeva fare. Andai a vedere se fossero rimaste in qualche aula, ma non feci in tempo ad entrare a scuola che mi sentii chiamare:
《hei Sasha...》
Era Armin, il classico nerd un po' sfigatello che a volte veniva assoggetato dai bulli... in fondo era un ragazzo simpatico, a volte un po' troppo appiccicoso, ma dai era una brava persona.
Io mi girai e gli dissi:《hei ciao... dimmi pure ! 》
Lui con la voce un po' affannata, dato che aveva corso per venire da me, rispose: 《No, nulla, volevo solo restituirti le chiavi che ti erano cadute nell'aula di scienze, e niente le ho raccolte... per ridartele... insomma...》Io tutta felice lo rigraziai e gli detti una caramella.
Arrivata finalmente in camera mia mi gettai sul letto, mi stavo rilassando così tanto che stavo quasi per addormentarmi, con il mio solito pacchetto di patatine in mano.
Ma il mio momento di relax venne interrotto, da Ymir che bussò violentemente alla mia porta dicendo :《Sashaaaaa!... hei novellina !! Novellina aprimiii subito!! devo parlarti ! 》
Io spaventata e un po' cosfusa aprii la porta e lei entrò, un po' nervosa
Io nel frattenpo risposi :《Hei ciao Ymir!... dimmi tutto, dal modo in cui sei entrata mi fai pensare che qualcosa non vada... giusto?》
Nel frattempo continuvo a mangiare, e lei infastidita, da cio', mi strappò il sacchetto di mano e lo buttò a terra, poi mi disse con un tono di voce scontroso :《hei novellina! Adesso basta ingozzarti come un animale!... hai un brutto vizio...ma a parte questo devi farmi un favore...》io un po' intimorita dissi:《 che genere di favore?》
Ymir rispose :《Ascolta, devi recapitare questo pacco a tale indirizzo entro e non oltre lunedi'. È un operazione semplice anche per un' imbranata come te, non ti puoi sbagliare... 》
Io incuriosita risposi :《Hey imbranata a chi !?....comunque... ma...che genere di pacco è, scusa ?...e poi perché non puoi andarlo a recapitare te? Dopo tutto si tratta solo di un semplice pacco!》
Lei allora iniziò ad urlarmi contro: 《ascolta ...ti ho detto di andare a recapitare questo fottuto pacco, non ti ho chiesto la luna! Posso solo dirti che c'è un coglione qua che non si fa i cavoli suoi, e per questo il preside Ackerman ultimamente si è insospettito dei miei via vai fuori e dentro il campus, e ha detto che se mi rivede uscire mi rovina l'anno scolastico... adesso, porco cane, vai a recapitare questo maledettissimo pacco, o ti farò passare dei guai 》《Ok... ok!! Ma non mi hai ancora detto perché proprio io 》
《Perché mi devi un favore, ovvero un prestito di soldi che non mi hai ancora restituito... e poi perché sei nuova qui al "campus", quindi nessuno sopetterebbe di te, e ora fa come ti dico o te la farò vedere io 》Detto questo, non mi fece neanche più parlare, mi lasciò il pacco sul letto con l'indirizzo e tutti i procedimenti e andò via sbattendo la porta.
Scoraggiata e un po' amareggiata dalla situazione, mi misi ad osservare questo cosidetto pacco, che a parere mio era alquanto losco, aveva un pesantissimo odore di erba e non mi fidavo, per questo le avevo fatto tutte quelle domande.
lo apri'...e come immaginavo al suo interno c'erano varie buste di erba, e qualche busta di altra roba strana che non riconobbi, dopo tutto non mi intendo di droghe, ma riconosco molto bene l'odore di erba, dato che ho vissuto un periodo della mia adolescenza, ovvero dai 12 ai 14 anni, in cui mio padre non era mai a casa per via del lavoro e quindi sono stata costretta ad andare a vivere da una
mia una cugina sedicenne che fumava quella roba da mattina a sera, aveva pure tentato di farmela provare ma fortunatamente non ci riuscí. È il motivo per il quale sono stata cacciata da casa sua, ma non mi va di ricordarlo; che schifo, mi ha sempre dato la nausea quell'odore.
All'interno, oltre alle droghe, c'era anche una busta, e al suo interno ci stavano dei soldi e un biglietto con scritto:
Riprenderò la mia attività non appena
la situazione sarà cambiata.
Al momento è rischioso continuare, perché qualcuno qua ha fatto la spia e in questo modo il preside si è insospettito, e quindi sta facendo installare telecamere di sicurezza.
Qui ci sono i soldi e la merce avanzata; ti prego, ho fatto tutto quello che dovevo, adesso non tormentarci più.Io rimasi sconvolta, non sapevo se essere turbata o schifata per tutto ciò; quello che però mi stava facendo ancora più schifo era che la sottoscritta si era fatta trascinare con la forza in un traffico di droga.
Uno stupido e ripugnante crimine che serviva solo per rovinare le persone.Rimisi tutto in ordine, richiusi il pacco e lo nascosi in un buco nella parete dove ero solita tenere le mie provviste di cibo, dietro ad un mobiletto dove tenevo i manga.
Ormai era buio e io continuavo ad essere agitata e non riuscivo a pensare ad altro oltre che a quel pacco e a quella lettera, ma soprattutto alle parole che essa conteneva .
Mi rigiravo e mi rigiravo nel mio letto cercando di non pensarci; ma niente, non prendevo sonno, ero come un wustel infilzato in uno spiedo e messo sopra le fiamme vive di un fuoco in un campeggio, fuori bruciava e anneriva ma dentro.... rimaneva crudo... si, ero proprio così, una persona che voleva dormire ma dentro si sentiva uno schifo e quindi non riusciva a rilassarsi.
Stanca di questa situazione mi alzai dal letto, uscii di camera e andai nei bagni per rinfrescarmi un po' il viso.
Feci per tornare in camera, ma vidi dalla finestra del corridoio, che si affacciava sul giardino del retro, alcuni ragazzi vicino alla capanna dove il giardiniere teneva i suoi attrezzi da lavoro.
I ragazzi erano illuminati solo da un lampione, e sembrava solo che si stessero divertendo a cazzeggiare bevendo e fumando qualcosa.
Ormai non rimanevo più sconvolta a vedere queste cose; con quello che avevo passato oggi facevo più schifo io di loro.
Stavo per andare via, ma tutto ad un tratto però le cose si fecero più movimentate, vidi uno dei due ragazzi afferrare l'altro per la giacca. In quell'istante riconobbi chi fossero: erano Eren e l'altro ragazzo Jean.
I due se le stavano tirando di brutto e io ero impietrita. Jean per liberarsi dalla presa di eren per il colletto della giacca cercò di rompergli la bottiglia che teneva in mano sulla testa, ma Eren la schivò e tirò fuori una pistola puntandogliela alla testa.
Io, completamente nel panico, mi guardai intorno e vidi l'allarme antincendio, così lo suonai, poi guardai per un istante fuori e vidi che stavano scappando.
Tutte nel dormitorio femminile si svegliarono impanicate. L'allarme era così forte che uscirono fuori addirittura anche quelli del dormitorio maschile.Intanto il preside Levi, con dietro il sovraintendente Erwin Smith, si stavano scusando con i pompieri per il falso allarme.
Poi, con la sua solita voce cupa e seria, Levi disse :《 Allora, su... chi è la simpaticona che, invece di dormire, va a fare scherzi, scatenando il panico nel campus ?》
Nessuno fiatò, nemmeno io, feci finta di niente. Levi allora rispose :《Ah quindi non è stato nessuno! Dunque ci sono i fantasmi qui.... ok, allora vi metterò tutte in punizione, domani al termine delle lezioni pulirete la scuola, fra di voi dopotutto so che c'è una colpevole, anche se è così codarda da non venire fuori, non me ne frega, dopotutto per un peccatore perisce sempre una nave... detto questo, potete tornare tutti nelle vostre stanze, arrivederci》
Così ritornammo a dormire.
Quella notte per me fu totalmente insonne, con i sensi di colpa che mi divoravano lo stomaco.
La mattina dopo...~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
parole autriceSalve a tutti questa è una nuova fanficion sprigles /sashonnie
Si come inizio e molto strano e movimentato ...pensandoci bene tutta la storia sarà movimentata e un po'strana😓😓😂Detto questo...mi scuso in anticipo nel caso in cui troverete errori di battitura e di grammatica faccio del mio meglio per renderla più corretta possibile ma avvolte qualcosa mi sfugge
Via mi sono dilungata anche troppo, spero vi piaccia come storia e come inizio...
W gli springles 😁
E ciaoo !
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I colori dell'anima
FanfictionSasha Braus, una ragazza che trasferendosi nella cittadina di Shiganshina nell'Oregon è entrata a far parte di un campus. La sua vita cambierá dopo molti fatti che accadranno... (QUANDO UNA PERSONA PUÒ CAMBIARE TUTTO! ) -PUBBLICAZIONE CAPITOLI ANAR...