Capitolo 2

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CAPITOLO 2.

Il giorno dopo Diablo si svegliò indolenzito.

Nascose uno sbadiglio dietro la mano ed osservò quello che stava succedeva sulla terra giocando con una ciocca di capelli.

«Quella cagna è di nuovo incinta...» sbuffò indispettito pensando ad un modo di eliminare l'ennesimo figlio della coppia.

Per svariate ore rimase a pensare, giungendo ad una concessione: Questa volta sarà lei a uccidere suo figlio...

Osservò lo scorrere del tempo un po' annoiato e quando il ragazzo ebbe l'età di quindici anni prese il controllo del corpo della strega che, a notte fonda, andò nella stanza del figlio e lo sgozzò con il coltello d'argento che le era stato regalato da Lucien in persona.

Lasciandola andare la osservò disperarsi per quella morte e rise di gusto tanto che una lacrima scivolò sul suo volto e sussurrò nella mente della strega: «Questa Lucien non te la perdonerà. Hai voluto giocare con il fuoco adesso pagherai il prezzo. Quanti figli riuscirai a perdere nella tua vita?»

La donna si blocco immobile nella stanza.

Intanto il corpo del ragazzo scomparve dalla camera dov'era stato ucciso e disse:

«Cos'è successo?»

«Tua madre ti ha sgozzato, ma non è la prima volta che uccide qualcuno...» disse Diablo tendendogli la mano che lui prese senza pensarci due volte.

Il demone lo fece sedere sulle sue gambe: «Resterai al mio fianco piccolo Marcus?»

«Sì, mio signore. Farò tutto quello che vorrete» rispose lui.

«Questa notte starai con me. Resterai nelle mie stanze e farai tutto quello che ti dirò» disse Diablo passando una mano sul petto facendola scorrere fin sopra l'addome del ragazzo.

I due scomparvero dalla sala del trono per poi ricomparire nella camera del demone che lasciò andare il ragazzo: «Spogliati ed indossa quei vestiti...»

Marcus obbedì a quell'ordine senza osare contraddire Diablo ed indossò gli abiti che gli erano stati indicati.

Il demone s'accomodò sul letto e l'osservò vestirsi, senza far trasparire dal suo sguardo un qualche sentimento umano.

Quando ebbe finito, Diablo, gli tese la mano: «Vieni qui»

Marcus prese la sua mano ed il demone l'attirò contro il suo corpo abbracciandolo.

«Sire, cosa succede?» chiese lui immergendo la mano nei suoi capelli scarlatti.

«Resterai qui?» gli domandò a sua volta il demone.

«Resterò, Sire...» rispose lui incerto su cosa dire in quel momento, ma preso coraggio gli domandò: «Siete triste?»

Diablo lo strinse leggermente ammettendo: «Non lo so...»

Marcus si spostò leggermente per guardarlo negli occhi, ma con delicatezza lo spinse contro il materasso facendolo distendere e dopo aver coperto entrambi iniziò ad accarezzargli i capelli.

Sotto quel tocco alcune lacrime scivolarono sul volto del demone, ma il ragazzo non ci badò molto per non farlo sentire a disagio e lo strinse contro il suo corpo: «Va tutto bene...»

Diablo strinse le mani attorno alla maglia del ragazzo ed alla fine s'addormentò sfinito, Marcus cancellò le lacrime da quel volto e crollò in un sonno senza sogni.

Quella giornata aveva provato moltissimo Diablo ed anche se non l'avrebbe mai ammesso tra le braccia di quel ragazzino si sentiva protetto.

Intanto al castello Lucien era furioso con la strega: «Hai ucciso il mio bambino. Quanti miei figli devi ancora uccidere per essere soddisfatta?»

«Non ero io a guidare il mio corpo!» esclamò lei cercando di giustificarsi. «Certo come non eri tu a dire che Crystal era protetta» aggiunse lui con rabbia malcelata.

La ragazza si portò i capelli scarlatti dietro l'orecchio: «Io non ho colpa! Era il mio bambino!»

«Vattene! Voglio restare da solo!» urlò lui.

Lei lasciò la stanza e Lucien si lasciò cadere sul trono stringendo con forza i braccioli, ma aveva bisogno di risposte e c'era solo una persona di cui si fidava anche se al momento era cambiato.

«Diablo, se mi senti ho bisogno di parlarti. So che mi odi, ma ho bisogno di te» disse lui parlando al vuoto.

Il demone aprì gli occhi sentendosi chiamare e guardò il ragazzo che dormiva al suo fianco ed aprì una finestra magica dicendo: «Guarda che si vede. Cosa vuoi?»

«Sai se mio figlio sta bene?» chiese tristemente.

«Oh, lui sta alla grande. Sta dormendo beato...» disse il demone senza giri di parole.

Lucien lo guardò per un attimo: «Vorrei parlare con lui...»

Diablo ci pensò su e portò lo sguardo su Marcus accarezzandogli il capelli: «Marcus, apri gli occhi. Lucien vuole parlarti»

Il ragazzo si mosse ed aprì gli occhi mettendosi seduto: «Sire, cosa succede?»

«Tuo padre vuole parlarti...» disse Diablo.

Marcus guardò oltre la finestra ed a dispetto abbracciò il demone chiedendo: «Cosa vuoi padre?»

«Stai bene?» gli chiese l'uomo preoccupato.

«Non direi. Mia madre mi ha ucciso...» disse lui con una scrollata di spalle.

Diablo legò il braccio attorno ai fianchi del ragazzo: «Beh, adesso è meglio andare a nanna»

Il ragazzo annuì e posò un bacio sulle labbra del demone: «Buonanotte. Maestà» «Buonanotte, Marcus...» rispose lui coprendolo meglio appena si mise sotto le coperte.

«Perchè è con te?» domandò Lucien a Diablo cercando di capire.

«Perchè qui è mio e posso divertirmici un po'» disse Diablo chiudendo poco dopo la finestra interrompendo quella comunicazione piuttosto noiosa.

Lucien sospirò rassegnato, ma pensò: Almeno sono certo che se anche Crystal è con lui nessuno gli farà del male...

Con quel pensiero in testa andò nelle sue stanze a dormire pregando di risvegliarsi da quell'incubo un po' troppo reale.

Il demone s'addormentò nuovamente tenendo tra le braccia il ragazzo pensando a cosa potesse inventarsi la prossima volta per portare via il figlio ai due sovrani. 



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