CAPITOLO 4.
Dal giorno della sua discesa negli Inferi, Lucien, era piuttosto preoccupato e spesso si perdeva nei suoi pensieri.
Angelica, infastidita, provò svariate volte ad attirare la sua attenzione, ma lui non la degnava di uno sguardo.
Un bambino giocava poco più in là con una spada di legno.
«Mi vuoi ascoltare?» chiese lei alzando il tono della voce.
«Sto pensando...» rispose lui infastidito accomodandosi su uno dei muretti del giardino alzando lo sguardo al cielo pregando per un piccolo aiuto.
Una voce risuonò nella sua mente: "Non puoi far tornare indietro qualcuno che non vuole tornare, ma il vostro destino sta cambiando. Darete alla luce colui che lo farà tornare da te, ma fino ad allora perderete tutti i vostri figli per mano sua"
"Cosa possiamo fare per accelerare il processo?" chiese lui in risposta a quelle parole.
"Niente, dovete solo assecondare il tempo stesso" rispose ancora quella voce.
"Perchè?" domandò ancora lui.
"Perchè in questo modo Yuri aprirà nuovamente il cuore al tuo amore" rispose nuovamente la voce nella sua mente.
Lucien si passò una mano tra i capelli sospirando triste e portò lo sguardo sul figlio che giocava poco distante.
I giorni passarono lenti ed il bambino aveva raggiunto ormai i diciotto anni, anche se da pochissimi minuti, quando ingerì il contenuto di una boccetta che si rivelò essere un potente veleno.
Angelica provò in tutti i modi a salvarlo, ma non fece in tempo che il ragazzo sparì dalle sue braccia in un vortice di fiamme incandescenti.
Diablo l'accolse tra le sue braccia inginocchiandosi a terra annientando con i suoi poteri il veleno che scorreva nelle sue vene.
Alcuni minuti dopo lo vide aprire gli occhi: «Benvenuto negli Inferi»
«Diablo?» domandò lui perplesso cercando di capire cosa fosse successo.
«In persona...» disse il demone lasciandolo andare per poi aggiungere: «Potevi scegliere una morte diversa. Il veleno era una scelta scontata e banale»
«Mia madre ha lasciato i suoi intrugli a giro...» sbuffò lui dandosi una sistemata scrollandosi la polvere e la cenere dagli abiti per poi dire sarcastico: «Potevi evitare di sporcarmi mentre mi portavi qui...»
«E che gusto ci sarebbe stato?» borbottò Diablo sorridendo divertito.
Il ragazzo sorridendo divertito si voltò passandosi una mano tra i capelli: «Sei davvero un pessimo padrone di casa»
«Come no. Ti ho accolto tra le mie braccia mentre arrivavi qui. Sono stato molto gentile» ribadì il demone, ma si stava veramente divertendo.
«Come no...» sbottò lui scrollando le spalle.
Crystal, Marcus ed Elizabeth sentendo quella strana discussione entrarono nella stanza.
Marcus perplesso domandò: «Cosa succede?»
«Parlavo con vostro fratello, Matthew» rispose il demone scrollando le spalle come se niente fosse.
Le due ragazze andarono subito ad abbracciarlo, ma Marcus 'avvicinò al demone e gli sorrise accarezzandogli il volto: «Stai bene?»
«Sì...» sussurrò lui chiudendo gli occhi a quel tocco delicato.
«Ne sono felice» rispose i ragazzo posandogli un timido bacio sulle labbra pensando: Un contatto d'amore gli farà bene di quando in quando. Un bacio è la cosa più pura che posso donargli...
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Remember Me
RomanceDa Angelo a Demone il passo è breve. Soprattutto se hai il cuore d'Angelo, ma nelle vene ti scorre il fuoco dell'Inferno.