CAPITOLO 8.
Il giorno dopo Lucien si svegliò presto.
Diablo dormiva ancora, ma la cosa non lo preoccupava perchè gli piaceva osservare il suo piccolo Yuri riposare sereno pensando: Cosa stavi cercando per ridurti in questo stato?
«Lucy...» borbottò muovendosi tra le coperte.
«Dormi ancora un pò» sussurrò lui tenendolo contro il suo corpo.
La porta della stanza s'aprì lentamente e Soraya entrò nella stanza: «Padre come sta?»
«Sta bene. Dorme ancora» rispose lui a quella sua domanda.
Soraya l'osservò per svariati minuti, ma poi gli domando: «Cosa faresti se lui fosse in grado di darti un figlio?»
«Siamo entrambi maschi. Non penso che possa esserci qualcosa del genere e poi l'ho ferito troppo spesso, non voglio che stia ancora male» rispose lui senza pensarci troppo ignaro che Diablo fosse sveglio e stesse ascoltando quelle loro parole.
La ragazza scrollò le spalle e lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Svariati minuti dopo Diablo aprì gli occhi e si specchiò in quelli del principe: «Sei ancora qui?»
«Sì...» rispose lui con dolcezza.
«Dovresti tornare a casa» constatò lui.
«No, non voglio. Voglio stare con te ancora un po'» ammise Lucien bloccandolo contro le coperte baciandolo con dolcezza.
S'allontanò poco dopo guardandolo negli occhi: «Sei il mio unico e grande amore»
Diablo sospirò rassegnato, ma la cosa non gli dispiaceva.
Si prese alcuni minuti e si mise seduto tra le coperte: «Lucy, ti va di fare una passeggiata per il regno?»
«Certo. Se posso passare dell'altro tempo con te si» rispose lui.
Il demone sorrise felice ed insieme lasciarono la stanza e s'incamminarono per i vari corridoi del palazzo uscendo poi nel giardino sul retro.
Lucien si guardò attorno perplesso, ma poi abbracciò il demone sorprendendolo:
«Yuri, ti va di coccolarci un po'?»
«Coccolarci?» gli domandò lui perplesso.
«Sì, tesoro» rispose lui senza giri di parole per poi aggiungere: «Sono passati mesi da quando l'abbiamo fatto» gli morse con dolcezza il collo facendolo gemere d'aspettativa.
Quello fu il segnale che portò il principe a far scivolare la mano sul petto del demone.
Il demone si morse il labbro: «Vuoi farlo in giardino?»
«Non dirmi che non ti eccita solo idea?» gli sussurrò lui malizioso.
Diablo reagì rapidamente e bloccò Lucien contro il primo albero nelle vicinanze baciandolo con passione non resistendo oltre a quella sua voce troppo sensuale, ma s'allontanò quasi subito borbottando: «Devo stare calmo o ti farò del male» «Non m'importerebbe se mi facessi del male» rispose lui.
«A me sì invece» ammise il demone posando la fronte su quella del compagno chiudendo gli occhi.
Rimasero in quella posizione diversi minuti, ma poi Lucien disse: «Yu, io voglio farlo ancora con te. Non m'importa dove»
Il demone s'arrese e si spostò a baciargli il collo mentre con la mano oltrepassava il pantalone e l'intimo del principe andando a stimolare la sua virilità facendola risvegliare lentamente.
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Remember Me
RomantizmDa Angelo a Demone il passo è breve. Soprattutto se hai il cuore d'Angelo, ma nelle vene ti scorre il fuoco dell'Inferno.