capitolo 3

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Deglutì con forza, il suo tocco glaciale e il suo sguardo affilato mi fecero tremare. I suoi occhi color porpora mi incutevano paura; così freddi, così magnetici, così....strani. Essi erano puntati nei miei decisamente intimoriti e sul procinto di piangere. La mia gola era secca e il respiro meno regolare.

Lui assottigliò i suoi occhi e lasciò la presa sul mio mento sempre con movimenti eleganti e calcolati. Chiuse gli occhi e prese un grande respiro. Si portò entrambe le mani sui suoi fianchi snelli e iniziò a guardare i ragazzi che lo circondavano- visto che la ragazza non riesce a parlare, qualcuno mi spieghi cosa sta succedendo e come mai lei è qui-

Tutte le persone nella sala puntarono la loro attenzione su di me, come per trovare qualche risposta. Io cercai di riordinare qualche parola mentalmente, ma mentre stavo per aprire la bocca una voce acuta mi prese sul tempo.

-Shu ne aveva parlato questa mattina, vero Teddy?-

Senza timore, mi voltai nella direzione da cui avevo percepito la voce, ma in quell'angolo remoto della casa non era presente nessuno. Continuai a girarmi disorientata, finché non intravidi qualcosa muoversi. Mi girai nuovamente verso il primo lato e lo trovai.

Un bambino.

No. Anche se la sua altezza e il pupazzo che teneva in braccio dimostravano il contrario , lui non era un bambino. Inizialmente non ci feci molto caso, ma appena lo guardai con più attenzione era impossibile non notarli. Nessuna persona avrebbe mai dovuto averli così vuoti. I suoi occhi scuri non avevano nemmeno un minimo di lucentezza; erano completamente oscuri, senza significato. Era una cosa inquietante guardarli. In quella situazione non potei non fare un confronto. Di certo il suo sguardo pazzo era più intenso del ragazzo di prima, ma meno spaventoso.

Tornai ad osservare il ragazzo dagli occhiali. I nostri sguardi si incrociarono per un secondo, cosa che mi portò a spostare lo sguardo e a nascondere un sospiro di paura.

Il ragazzo che prima si era degnato di chiamarmi sgualdrina sembrava palesemente irritato- Kanato, ti stai per caso riferendo a quando Shu ha nominato nostro....-

Si bloccò all'improvviso corrugando la fronte e chiudendo una mano a pugno.

Chi è Shu? Perché parlano di lui? E io cosa centro in questo?

La voce del ragazzo col cappello tornò a risuonare nella stanza con la sua solita intonazione simile ad un lamento- aaah, nessuno mi ha detto niente. Che cattivoni. Tenete sempre tutto per voi. Mi spiegate di cosa state parlando?-

Il mio sguardo tornò a posarsi sul ragazzo con gli occhiali, ma lui era estremamente concentrato su qualcosa alle mie spalle.

Mi girai e notai un altro ragazzo, dai capelli biondi come il miele, disteso sul divano dietro di me, dove ero stata inizialmente attaccata.

La voce di uno dei fratelli suonò aspra e decisa- Ne sai qualcosa... Shu?-

Shu? Allora è lui

Lo guardai con più attenzione e notai che aveva delle cuffiette, sicuramente non aveva sentito niente. Con mio grande stupore socchiuse un solo occhio, facendomi perdere qualche secondo in quel profondo azzurro limpido e ricco di riflessi. La voce uscì bassa e roca, come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno- Lui, aveva detto che oggi sarebbe arrivata la nuova sposa-

Spalancai all'improvviso gli occhi.

sposa? Questo è un malinteso! Devo subito chiarirlo prima che succeda altro.

Alzai il tono della voce- è un malinteso!, vi state sbagliando-. Come previsto, notai che tutta l'attenzione della sala era rivolta a me.

Mi diressi timorosa verso il ragazzo dall'aspetto più serio e composto, che era però anche colui che mi terrorizzava maggiormente. Cercai di mantenere il tono della mia voce salda. Liberai la mia mente da tutte quelle paranoie che mi tormentavano- Sono stata scambiata per qualcun'altra. Io sono un semplice fattorino venuto qui per portare un pacco. Se non le dispiace io esco prima che faccia troppo tardi-.

DIABOLIK LOVERS: Il destino sbagliatoWhere stories live. Discover now