Capitolo 4

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Capitolo 4.

Alcune ore dopo Kaede si svegliò e senza far troppo rumore si alzò dal letto lasciando che il rossino riposasse ancora un po'. Scese al piano di sotto tenendosi appoggiato al muro per non cadere, arrivato in cucina rimase sorpreso da un abbraccio inaspettato, si lasciò scappare un gemito di dolore. La donna sentendolo lamentarsi lo lasciò andare: «Scusami Kaede ero preoccupata per te» il ragazzo sospirò leggermente: «Siete tornati solo per questo? Potevate restare dov'eravate...» Hanamichi non sentendo il calore di Rukawa vicino a lui si svegliò e sceso dal letto uscì dalla stanza scendendo al piano inferiore, restando nascosto nell'ombra ascoltò quello che il ragazzo stava dicendo: «Siamo i tuoi genitori»

«Solo quando lo volete voi...» detto questo disse: «Hana, vieni. Avrai fame...» il rossino uscì allo scoperto imbarazzato: «Non volevo ascoltare, ero preoccupato non sentendoti vicino» Kaede si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi prima di prenderlo per mano e intrecciare le loro dita.

Senza dire altro lo condusse in cucina, Hanamichi vedendolo pronto a mettersi ai fornelli, lo bloccò dicendogli: «Lascia fare a me» Kaede sorpreso si allontanò non sapeva molto della vita privata del ragazzo vicino a lui, ma quando lo vide muoversi sicuro di sé in cucina sorrise e attese che la cena fosse pronta. Avrebbe voluto aiutarlo, ma ogni volta che provava a dire qualcosa Hanamichi sorrideva facendogli capire anche senza parole che non aveva bisogno del suo aiuto.

I genitori di Rukawa rimasero ad osservare il ragazzo dai capelli rossi che cucinava senza nessun problema, ma Kaede gli si avvicinò domandandogli: «Come mai riesci a cucinare in questo modo?» il rossino sorrise divertito e disse: «Sai mia madre è morta quando ero molto piccolo. Mio padre è morto alcuni anni prima io entrassi a far parte della squadra, ho dovuto imparare ad andare avanti sulle mie gambe» quelle parole sorpresero Kaede che per un attimo si appoggiò alla sua schiena abbracciandolo da dietro ignorando la fitta di dolore che gli percorse il petto. Hanamichi posò per un attimo le sue mani su quelle di Kaede: «Cosa c'è Kaede?»

«Non ne sapevo niente. Come ti sei sentito veramente quel giorno?» lo sguardo del rossino si rabbuiò Kaede non poteva vederlo, ma in qualche modo riuscì a percepirlo: «Se non vuoi dirmelo. Non importa...»

«Kaede, ho avuto il terrore di perderti. Potresti concedermi questa cosa...» Kaede sbuffò e lo fece voltare verso di lui per poi baciarlo e tappargli la bocca con la sua, non voleva che soffrisse ancora perciò al momento doveva solo pensare a mangiare qualcosa per poi tornare a letto e riposare ancora un po' il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare una partita molto importante.

Dopo aver cenato in silenzio i due ragazzi andarono a letto e come poco prima Kaede usò Hanamichi come cuscino la cosa non diede per niente fastidio al ragazzo che lo avvolse in un caldo abbraccio.  

Tra la vita e la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora