Capitolo 5

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Capitolo 5.

La mattina dopo Hanamichi fu il primo a svegliarsi e rimase a lungo ad osservare Kaede dormire senza avere il coraggio di svegliarlo.

Avrebbe voluto alzarsi e andare a preparargli qualcosa di speciale, così senza svegliarlo si alzò e silenzioso scese al piano di sotto preparando una colazione speciale, aveva la netta sensazione che Kaede ci avrebbe messo un bel po' a tornare tra i vivi.

Pochi minuti dopo salì al piano superiore e portò il vassoio in camera, Kaede sentendo odore di cibo aprì gli occhi e Hanamichi gli sorrise: «Buon giorno Kaede» il ragazzo lo osservò mezzo addormentato tenendo un piccolo broncio, Hanamichi non resistendo si avvicinò a lui baciandolo dolcemente.

Kaede perplesso gli domandò appena si allontanarono: «Colazione a letto?»

«Ho pensato volessi restare ancora un po' disteso per evitare di affaticarti già di prima mattina» il ragazzo osservò il rossino per un attimo prima di prendere il vassoio e poggiarlo sul comodino di fianco a lui per poi prenderlo per il braccio e attirarlo a sé per poterlo baciare ancora una volta. Non poteva resistere al ragazzo che aveva davanti, lo amava da troppo tempo e cercando di non scoprirsi troppo aveva fatto soffrire tutti e due.

Il contatto ravvicinato con il corpo di Hanamichi lo faceva eccitare e lo stesso valeva per il ragazzo che aveva vicino.

Si allontanarono prima che fosse troppo tardi per potersi fermare.

Hanamichi in fin dei conti voleva solo che Kaede si riprendesse: «Non possiamo farlo Kaede. Non è che non ti desidero, però, voglio che tu guarisca e ti senta meglio» quelle parole sorpresero per un attimo Kaede, ma gli sorrise dicendo: «Va bene, ma appena mi riprendo del tutto sei mio e non azzardati a scappare» Hanamichi rise divertito per un attimo: «Non scapperò, ma adesso mangia qualcosa Kaede. Questa sera ci sarà la partita e devo prepararmi un pò» Kaede annuì e mangiò qualcosa, Hanamichi era stato molto gentile ad aiutarlo.

Quando alcuni minuti dopo si prepararono uscirono di casa e andarono fino ad uno dei campetti vicino a casa di Kaede e Hanamichi si allenò un po', ogni tanto Kaede gli diceva qualcosa e senza protestare eseguiva quello che lui gli diceva.

Passarono così il tempo fino all'ora di pranzo dove si fermarono per alcuni minuti e poi si diressero fino alla scuola.

Kaede andò ad accomodarsi vicino ad Anzai non potendo giocare come avrebbe voluto si sarebbe limitato a guardare Hanamichi giocare, ogni volta che la squadra avversaria segnava qualche punto sentiva la rabbia montargli dentro, ma qualcosa nel rossino era diverso, si comportava come lui faceva tutte le sue mosse senza sbagliare, non solo stava giocando come una forza dalla natura, ma era diventato la sua coppia perfetta cosa che lo lasciò anche se non lo avrebbe ammesso con gli altri piacevolmente sorpreso.

Quando la partita terminò e Hanamichi si avvicinò loro si inginocchiò davanti a Kaede: «Stai bene?» il ragazzo dai capelli corvini lo osservò scettico prima di rispondergli: «Sto bene, ma tu devi riposarti dopo questa partita» il rossino sorrise e posò la testa sulle sue ginocchia stringendogli le braccia attorno ai fianchi: «Hana, che hai?» il rossino sorrise per un attimo per poi dire: «Niente. Come sono andato?» Kaede lo osservò perplesso per poi dirgli senza problemi: «Sembravi la mia coppia, giocavi con la tua energia e la mia perfezione nei movimenti» Hanamichi si mise a ridere.

Si erano ritagliati un piccolo spazio di paradiso per loro stessi, nonostante gli sguardi di tutti palesemente perplessi per quello che stavano osservando, mentre si domandavano: Ma come? Quei due non si odiavano?

Quando, però, i due ragazzi se ne andarono mano nella mano tutto fu chiaro.

I due si erano finalmente ritrovati rivelando così quei sentimenti che erano sotto gli occhi di tutti.  

Tra la vita e la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora