Ti osservo, stai prendendo il posto di tuo padre sul trono di Camelot. Hai scelto Gwen per regnare al tuo fianco, quelle notti passate nello stesso letto ad amarci per te non hanno senso... forse per te erano solo sesso... Non lo so.
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Ehi adesso come stai?
Tradita da una storia finita
E di fronte a te l'ennesima salita.
Un po' ti senti sola,
Nessuno che ti possa ascoltare,
Che divida con te i tuoi guai.
Mai! tu non molare mai!
Mentre siamo in volo, le forze tornano nel mio corpo, il drago mi sta aiutando a riprendermi, man mano che ci avviciniamo alla meta il mio cuore soffre. Ci fermiamo poco prima di Camelot, nella radura dove abbiamo lottato per la prima volta contro di lui.
«Grazie drago...» Sospiro mettendo i piedi a terra, guardo Camelot in lontananza.
«Arthur...»
«Merlin, lui è parte di te... come tu di lui. Non dovete stare separati» mi volto verso il drago.
«Non voglio soffrire.»
«Vai dal vecchio Gaius e fatti dire cosa è successo in tua assenza, solo così capirai.» Annuisco e calandomi il cappuccio del mantello sul volto torno al castello.
Evito le guardie e mi muovo silenzioso. Arrivato così a destinazione, busso alla porta e pochi minuti dopo Gaius mi apre. Tengo il volto basso.
«Chi sei?» alzò il volto e lui mi prende per il polso portandomi dentro.
«Merlin, devi aiutare Arthur... io non posso fare niente contro le sue ferite. Tu gli manchi moltissimo, ogni giorno mi chiede se ho tue notizie o un idea di dove sei andato e quando tornerai». Abbasso il volto so già che soffrirò di nuovo, peggio di prima, resterò ma adesso spero solo che stia dormendo.
«E' nella sua stanza vero?» Gaius annuisce e io esco dalle sue stanze per raggiungere Arthur.
Rimani come sei,
Insegui il tuo destino,
Perché tutto il dolore che hai dentro
Non potrà mai cancellare il tuo cammino
E allora scoprirai
Che la storia di ogni nostro minuto
Appartiene soltanto a noi.
Ma se ancora resterai,
Persa senza una ragione
In un mare di perché
Arrivato davanti alla porta della stanza di Arthur mi blocco... Lui è qui dietro, sento dei rumori. Stai buttando a soqquadro tutto mio bellissimo angelo.
«Merlin!» Il tuo urlo disperato mi lacera l'anima e il cuore, stai soffrendo. La mente mi dice di andarmene, il cuore mi dice di mostrarmi a te e stringerti tra le mie braccia.
