capitolo 2

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Quel pomeriggio ero di turno alla pasticceria. Alla radio parlava un certo Adolf Hitler. A quel tempo non sapevo di preciso chi era e perché denunciasse in modo così crudele noi Ebrei. Sentii la porta della pasticceria aprirsi e davanti a me Aliam
-"Ciao Hellen"-
-"Ciao Aliam"- per la prima volta lo guardai negli occhi, dovevo ammettere che era davvero bello come dicevano le mie amiche.
-"C...Co...Come posso aiutarti?"- non riuscivo a parlare... ma la domanda era, perché stavo balbettando? Che sia qualche disturbo causato dall' influenza? Guardarlo mi faceva uno strano effetto, dovevo smetterla... ma non riuscivo a levargli gli occhi di dosso.
-"Vorrei 3 di quei dolcetti... per favore"- disse lui-"vorrei regalarli ad una ragazza che conosci bene"-
-"A si?? E sentiamo un po', chi è la """fortunata""""??-chiesi
-"Se te lo dicessi sicuramente non manterresti il segreto"-
-"E così tu pensi che io non sia in grado di mantenere un segreto?"-
-"Provami il contrario"- disse lui con il suo fare arrogante.
-"Sono 15 monete"-dissi.
-"Ma il cartellino dice 2 Monete per ognuno"- Levai il cartellino dai dolci e lo misi in tasca. -" Provami il contrario"- risposi con aria di sfida-" Dunque è così che la mettiamo?-disse lui- Bene... questa volta hai vinto tu, ecco a te"-
-"Ti ringrazio"- risposi.
Si avviò verso la porta ma prima di uscire, si voltò verso di me:-" Senti... mi dispiace per oggi... non voglio che pensi che tu sia una seconda scelta-.
Ci guardammo per qualche secondo e subito dopo corse via. Aliam che si scusa? Dopo avergli anche risposto male e avergli fatto pagare i dolci più del dovuto, forse... in fondo Aliam non era poi così male.

Hellen: Il Tempo Del Fiume RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora