10. Monday mood

6.3K 186 72
                                    

Dimitri


Il lunedì mattina per me è sempre stato un trauma, sin da quando andavo alla materna. Il suono fastidioso della sveglia lo detesto dal lunedì al venerdì, ma in particolar modo nel giorno dedicato alla Luna. Per affrontare questo odioso giorno ho trovato alcuni rituali nel corso degli anni da fare prima di uscire di casa in modo tale da non essere di cattivo umore per tutto il giorno.

Il primo è scegliere la mia canzone preferita come sveglia. Il secondo è svegliarsi subito, non rimandare il temuto momento. Il terzo è fare una lunga doccia bollente. Il quarto è prepararmi la mia colazione preferita e bere un buon caffè. Il quinto è evitare di rispondere alle battutine dei miei migliori amici alle sette e mezza del mattino; questa è quella più importante e quella più difficile. Mi vogliono bene e io voglio bene a loro ma si divertono troppo a infastidirmi quando sanno che basta poco per farmi scattare o cambiare umore. Sono fatti così.

Grazie a questi cinque passaggi riesco ad arrivare più o meno pronto e calmo alle otto e mezza quando esco di casa diretto in Università, come tutti i lunedì mattina. Ma questo lunedì sarà diverso. Perché? Perché dopo l'ultima lezione dovrò cercare Chloe Giordano e decidere come organizzarci per la presentazione e immagino già come si evolverà la conversazione.

"Oggi torno più tardi" esclamo indossando il giubbotto di pelle sopra una camicia bianca guardando i miei migliori amici ancora intenti a fare colazione.

"Come mai?" mi chiede Ale tra un morso e l'altro di pane e indovinate cosa: Nutella!

"Devo cercare Chloe in Università e decidere come organizzarci per la presentazione" scrollo le spalle prendendo le chiavi della moto.

"Uh uh" interviene Simone "Stasera ci divertiremo quando ci racconterà" da una gomitata al moro.

Scuoto la testa "Grazie per la fiducia" sbuffo.

"Ti farà a pezzi quella ragazza, in tutti i sensi" ridacchia Alessandro terminando il suo cappuccino.

"Okay, come volete" mi sforzo di far fuoriuscire queste parole e non altre più taglienti. Umore del lunedì, ricorda Dimitri "Ora vado, fra venti minuti inizia la prima lezione. Ciao" saluto i miei due migliori amici ed esco di casa, scendo le scale a due a due e entro in garage da dove ne esco in sella alla mia bellissima Ducati Panigale.

* * *

Alle cinque del pomeriggio termina l'ultima lezione e ringrazio il cielo perché non sarei riuscito a sopportare altri sguardi sul sottoscritto. Ho avuto solo un'ora e mezza di pausa pranzo e ho il cervello che è sovraccarico. Ripongo velocemente il libro, il quaderno e l'astuccio dentro lo zaino e mi dirigo a grandi falcate verso l'uscita dell'aula. Mentre mi dirigo alla moto per tornare a casa mi ricordo che devo cercare Chloe, sbuffo sonoramente e faccio retromarcia.

Cammino fino al cortile principale dove l'ho "incontrata" la prima volta sperando che passi dal di lì per tornare a casa. Mi siedo sulla prima panchina che trovo e aspetto. Passano cinque, dieci, quindici minuti e di lei neanche l'ombra. Per fortuna eh, mi ricorda la mia coscienza ed io la lascio perdere. Mi sento un imbecille qui fermo su questa panchina ad aspettare una ragazza che non ci ha pensato due secondi a classificarmi come un pirata della strada.

Mi alzo dalla panchina intento a ripercorrere lo stesso percorso di prima quando finalmente la vedo. Ride al telefono mentre il vento le scompiglia i lunghi capelli castani, indossa un paio di jeans chiari e un maglione leggero blu notte, ai piedi ha delle semplici Converse nere borchiate. È bellissima, la mia coscienza parla per entrambi ed io deglutisco con difficoltà perché fino a questo momento avevo ignorato la sua bellezza. Quando il suo sguardo incrocia il mio la risata gli muore il gola, mi avvicino a lei con lo zaino stretto su una spalla.

Le mosse del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora