20. Quando il passato ritorna (seconda parte)

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Finale prima parte:

"Qual è l'affare?"chiedo tornando con lo sguardo a mio fratello.

"Non ti piacerà"dichiara.

"Parla Gioele" urlo.

"Non sarà solo il nuovo fornitore di zucchero" ecco, ora ricordo la loro azienda. "Ma è stato convinto a diventare azionista e a tentare di diventare amministratore, dato che Marco Belli è andato in pensione"

"Da chi?" chiedo"Non dirmi da papà" lo prego.

Lui scuote la testa, apre la bocca un paio di volte prima di riuscire a rispondermi.

"Arianna" dice. 

Un tuono squarcia il cielo, ma anche me, al solo sentire di nuovo quel nome.


Dimitri


"Dimitri dove stai andando?" mi urla dietro mio fratello mentre percorro a grandi falcate i corridoi che mi separano dal salone blu "Non fare cazzate, ci sono i giornalisti dentro ed hai già dato spettacolo prima con papà" mi raggiunge appena in tempo prima che io spalanchi le porte della sala.

"Lasciami Gioele, lasciami" urlo cercando di divincolarmi, ma anche Alessandro mi immobilizza.

"Non sei abbastanza lucido, in questo momento" mi guarda negli occhi il mio migliore amico.

"Alessandro ti scongiuro, devo parlare con quella stronza manipolatrice" ringhio.

"Non ora, calmati e potrai farlo" si intromette Gioele spingendomi verso uno dei divani costosi presenti nei corridoi del club.

"Quella è tutta matta" urlo fuori di me "Pensavo che fosse un minimo cambiata in questi due anni, dopo tutto quello che ci è successo, ma invece di migliorare è peggiorata" abbaio mentre mi tengono ancora entrambi fermi dalle braccia "Quel maledetto incidente non l'ha cambiata quanto ha cambiato me" urlo disperato guardando Ale che mi strattona e mi stringe nuovamente a se.

"Ragazzi cosa succede qui fuori?" Riccardo, uno dei soci più importanti dell'azienda si avvicina a noi con in mano un bicchiere di vino rosso.

"Nulla Riccardo, Dimitri non si sente molto bene, probabilmente ha preso il virus" mio fratello lo affianca mentre io cerco di contenere la mia rabbia. Mi volto verso di lui e non ci mette molto a credere alla nostra storia, il mio aspetto fa schifo, sono sicuramente pallido dopo aver dato di stomaco sul campo da golf e le mie pupille sono dilatate, non dallo stare male, ma dalla rabbia.

"Mi dispiace Dimitri, non dovevi venire se ti sentivi male" mi sorride e io vorrei prendere a pugni anche lui.

"Era importante che ci fossi per la mia famiglia" per distruggermi, vorrei aggiungere, ma mi mordo la lingua.

"Va bene, io rientro, avviso i tuoi genitori che non stai ancora bene" lo guardo alzando un sopracciglio "Con discrezione, ovviamente"

"Lascia stare, sto bene anche senza il loro aiuto" mi alzo in piedi prima di superarlo e entrare nel salone. Gioele e Alessandro non sono stati abbastanza rapidi da bloccarmi.

L'attenzione di tutti i presenti si sposta verso di me, mia madre appoggia il calice di vino che stava bevendo e si avvicina velocemente a me "Dimitri, stai bene?" mi chiede ma io non la degno di uno sguardo, sto fissando lei, la ragazza che ha contribuito a rovinarmi la vita.

Le mosse del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora