29. Nutella biscuits + Kinder cereali

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Chloe


Continuo a stropicciarmi gli occhi mentre cammino verso l'Università, ho veramente sonno e le borse sotto gli occhi lo dimostrano. Questa notte sono andata a dormire tardi, per via dello studio, i parziali, si avvicinano ed io ho trascurato abbastanza lo studio per via della presentazione e di tutto quello che ne ha comportato. Ho passato la domenica a studiare, tenendo spento il telefono e uscendo dalla mia stanza solo per mangiare qualcosa a pranzo e a cena; ho saltato persino il consueto pranzo a casa dei nonni. Draco e Cosmo sono rimasti in mia compagnia e sostenendomi leccandomi la faccia quando vedevano che stavo per impazzire. Non so nemmeno in che condizioni ho lasciato la mia camera, sicuramente ci sono fogli sparsi ovunque con scritti i miei appunti sopra, penne sul pavimento e anche qualche evidenziatore, ne sono certa. Sbuffo sonoramente quando vedo la fila alla macchinetta, non sono riuscita neanche a prendere il caffè a casa e senza di quello non posso davvero sostenere la prima ora di lezione. Guardo l'orologio al polso che segna le otto e quarantuno, ciò significa che ho ancora diciannove minuti per correre in Caffetteria, ordinare un caffè, berlo e correre nuovamente dalla parte opposta del Campus per la prima ora di lezione: Finanza aziendale.

"Chloe" mi sento richiamare mentre cammino a passo spedito "Chloe, aspetta"mi sento bloccare per la spalla, mi giro immediatamente e mi ritrovo davanti Dimitri con un sorrisetto sulle labbra. Tra le mani stringe un sacchetto e un caffè "Buongiorno" esclama e io roteo gli occhi al cielo.

"Dimitri sono in ritardo e non ho ancora bevuto il caffè e io senza di quello non ce la posso davvero fare a sostenere la prima ora" dico prima di ricominciare a camminare. I minuti passano.

"Principessa rilassati" mi fa l'occhiolino sbarrandomi nuovamente la strada. Lo guardo attentamente e noto che è vestito di tutto punto, come se dovesse partecipare ad un serata di beneficenza. Il pantalone elegante nero e una camicia bianca, però non c'è traccia della giacca e io mi chiedo come faccia a non avere freddo, io sono congelata fino alla punta delle dita.

"Perché sei così elegante?" inarco un sopracciglio, dimenticandomi del caffè e della prima ora di lezione che si avvicina.

"Perché devo andare in azienda dopo pranzo" sbuffa "E ciò significa che non ci sarò per lezioni pomeridiane" spiega.

"Okay, allora te lo do ora il tablet" apro lo zaino per prenderlo ma sbianco quando mi ricordo che è ancora nella borsa "Okay, non te lo do ora il tablet" sospiro "Ero di fretta questa mattina ed ero convinta di averlo messo nello zaino, invece è nella borsa.. a casa" parlo velocemente e lui scoppia a ridere.

"Tranquilla, me lo dai questa sera" esclama.

"Stasera?" chiedo confusa.

"Stasera vieni a casa mia così Simone ci da subito i risultati dei sondaggi e terminiamo l'impostazione della presentazione" mi fa l'occhiolino.

"Dimitri io ho allenamento" lo guardo "La nostra allenatrice ce lo ha anticipato di un'ora, ma finisco comunque alle nove contando che devo fare la doccia"

"Non penso di essere a casa prima delle otto, quindi ti passo a prendere in palestra e vieni a cena da noi" insiste.

"Va bene, va bene" mi ritrovo ad accettare "Perché devi andare in azienda?" domando.

"Comunque questi sono per te" mi porge il sacchetto e la tazzina di caffè, spalanco gli occhi, incredula e mi dimentico della mia domanda.

"Sul serio?" domando sorpresa.

"Sul serio" scoppia a ridere di nuovo e io gli prendo subito il caffè dalle mani, poi la bustina di zucchero di canna e il cucchiaino di plastica.

Le mosse del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora