Addio Katie

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《Ho freddo ale》dico stringendomi in un auto-abbraccio per scaldarmi e allo stesso tempo per consolarmi.
《Anche io Sofi, anche io》 ribatte lui.
A volte mi fermo a pensare: come sono finita in questa situazione?  Come faccio, io a soli 16 anni ad essere completamente sola?
La mia vita non è mai stata una delle più facili.
Mio padre ha messo incinta mia madre all'età di 17 anni, per poi fuggire chissà dove, chissà con chi.  Di mia madre ho pochi ricordi, avevo solo 3 anni l'ultima volta che la vidi. Lei ha sempre voluto bene sia a me, che a Katie,  la mia sorellina di 3 anni più piccola. Non ce la faceva a mantenerci, così fu assunta in un locale "speciale" dove ballava in cambio di denaro che usava per sfamarci.
Dopo la nascita di mia sorella capì che non poteva farcela, così,  per assicurarci un futuro migliore, decise di affidarci ad un orfanotrofio.
Mi rassicurava dicendomi che "era il migliore di tutta Londra" e che avrei dovuto occuparmi di Katie.
Lei aveva pochi mesi e io ero una bambina di soli tre anni che doveva occuparsi di due vite.
Sono rimasta unita a Katie da un legame morboso per ben 13 anni.
Poi però....

《Sta giù sofi》 mi sussurra Ale mentre si abbassa e Con la sua mano afferra il mio braccio obbligandomi ad abbassarsi
《Pensi sia stata una buona idea?  Quella di fuggire intendo》gli chiedo pensierosa.
《Volevi rimanere là a marcire? Volevi per caso fare la fine della povera Katie ?》
No. Assolutamente no. Era l'ultima cosa che volevo.

Dopo  due ore arrivammo a casa sua...

Era così bella la sua famiglia!
Ho sempre desiderato che la mia fosse così unità. 
Alex non era come me, non era un ragazzo dell'orfanotrofio, lui aveva studiato cucina per anni e lavorava come cuoco presso l'orfanotrofio.
Abbiamo subito stretto amicizia.

Era  il giorno in cui fui messa in punizione per aver chiesto alla governante di dare ancora da mangiare a Katie. Lei era sempre magrissima e mi faceva pena. Così chiesi alla terrificante Diana se poteva avere un'altra ciotola di zuppa,  ma fui mandata in castigo. Il giorno seguente Alex, che aveva assistito alla scena del giorno precedente, mi aiutò e di nascosto diede a me e a mia sorella due pagnotte di pane, che possono sembrare poco, ma in quella situazione in cui vivevamo era davvero molto.
Da quel momento siamo diventati inseparabili.

《Piacere, mi chiamo Megan》 mi disse una ragazza porgendomi la sua mano
《Sofia》risposi stringendola. 
《Lei è mia sorella Megan,  è brava ma non farla arrabbiare ti morde!》disse ridendo Alex
《Ma smettila》replicò Megan tirando dolcemente un pugno ad Alex.
Istintivamente sorrido, mi manca Katie.  Molto.
《Questa è la tua camera, cerca di riposare uragano》mi dice Alex
Lui mi chiama spesso così,  perché dice che sono molto testarda e non mi fermo davanti a nulla....sarà....
...
....
Katie!! Sei proprio tu!!!
Entro nella cameretta di mia sorella e ci sono lei e le sue compagne che giocano con le barbie.
Mi avvicinò a Katie e le porgo una lettera e un pezzo di pane che mi aveva dato Alex.
Lei mi sorride e mi ringrazia.
Quanto è bella quando sorride! Mi assomiglia moltissimo.
Quel momento viene rovinato da Diana. Entra guardami negli occhi con quello sguardo di ghiaccio. Spesso mi sono chiesta se ha mai sorriso in vita sua.
Io sto tremando.
Con una mano mi spinge verso il muro.
Si avvicina a Katie che era rimasta pietrificata dalla paura.
Si avvicina e ad ogni passo piango sempre di più.
《No lasciala stare! È colpa mia! Non sua, mia!》
Non mi ascolta nemmeno e va avanti verso di lei, senza fermarsi.
Ho paura. Esatto. Tanta paura.
La afferra per un braccio costringendola ad alzarsi.
Le tira un fortissimo schiaffo
Mi batte il cuore all'impazzata.
Poi la butta contro il muro.
Io urlo, urlo ma nessuno mi ascolta....

《Sveglia Sofi! 》 《tranquilla,  era solo un incubo》mi rassicura Alex accarezzandomi dolcemente i capelli.
Non ce la faccio.
Piango, piango e piango ancora.  Non so che altro fare.

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