Forse...diversa

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Durante tutto il viaggio Megan non ha fatto altro che parlarmi dei suoi amici e da chi stare lontano.
Io non l'ho ascoltata granché,  dopo tutto quello che ho passato non sarà di certo una stronzetta con il complesso da principessa a dirmi cosa devo o non devo fare.
Così mentre Megan parlava ho messo le cuffiette per ascoltare un po' di musica, poi ho tirato fuori dalla mia borsa la cosa a cui tengo di più: una foto di me e Katie vestite per la cerimonia dell'anniversario dell'orfanotrofio; una festa ripetuta ogni anno, dove tutti i bambini si devono vestire eleganti per festeggiare la fondazione dell'edificio.

Così la guardo e penso a lei che in questo momento si starà divertendo più di me

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Così la guardo e penso a lei che in questo momento si starà divertendo più di me.
Magari prende il tè con Napoleone o Cristoforo Colombo. Chissà....magari in questo momento mi sta osservando da lassù e veglia su di me come un angelo.
Siamo arrivati.
Wow.
Questa scuola è veramente enorme.
Appena entriamo io rimanga appiccicata a Megan.
Mi sento come un pennarello in una scatola di matite: fuori luogo. Tutte le ragazze sono bellissime, con tutti i capelli in ordine e un trucco da dive.
Per non parlare dei vestiti.
Tutte vestite di rosa e alla moda, con i loro trampoli da 12 centimetri (onestamente non capisco come facciano a non cadere)
Io invece ho i soliti capelli sciolti disordinati, ma a me piacciono così, sono più comodi. Trucco,  non ne parliamo, non voglio assomigliare ad una barbie.
E con i miei vestiti per niente alla moda, ma per mia scelta.
Megan mi ha detto che per essere accettata dovrei vestirmi alla moda, ma onestamente me ne frego. Se sono comoda va bene.
Ad un certo punto devo separarmi da  Megan perché lei ha un anno in più e non frequentiamo la stessa classe.
Così rimango sola.
In mezzo a decine e decine di persone che mi guardano in modo strano quando passo. Come se fossi un' aliena.
Sarà per le mie occhiaie gigantesche o per gli occhi rossi e gonfi per aver pianto?
Mi sento così.....diversa.
Ma finalmente vedo qualcosa o meglio, qualcuno che potrebbe migliorare la mia giornata.
《Harry!》 Grido io
Lui mi vede e alza un braccio per salutarmi.
Corro verso di lui ma vado a sbattere contro qualcuno è cadiamo entrambi.
Ecco. La mia solita fortuna.
È Samantha, la "reginetta" della scuola. L'ho riconosciuta dalla fedele descrizione di Megan:
-alta
-capelli rossi e biondi lunghi (a volte lisci,  a volte ricci; dipende da cosa le passa per la testa)
-truccata alla perfezione
-vestita di rosa
- e con due ragazze che la seguono dappertutto

Sì. È proprio lei.

《Vuoi stare più attenta sfigata? 》
Dice in modo arrogante
《Meglio sfigata che viziata perfettina》 rispondo io
《Ci conosciamo? 》 mi chiede alzando un sopracciglio
《non credo proprio》 rispondo io incrociando le braccia.

Gara a chi è più stronza.

《Bene. Gira alla larga matricola, tu no sai chi hai sfidato!》dice in tono minaccioso allontanandosi

Non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da quella.

Finalmente ho trovato la mia classe. Voglio solo che questa giornata orribile finisca.
Indovinate un po' con chi sono in classe?
Samantha la "regina"! Ma la buona notizia è che c'è anche Harry! È così carino....

Indovinate un po' con chi sono in classe? Samantha la "regina"! Ma la buona notizia è che c'è anche Harry! È così carino

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Per non parlare dei suoi occhi...

In un attimo mi ritrovo in mensa. Non so proprio dove sedermi... poi vedo Megan e mi precipito da lei che si dirige verso un tavolo al fondo della mensa.
《Ciao uragano》 mi saluta Alex
《Ti presento Harry, un mio grande amico, non so se lo conosci》continua
《Hey stella》 mi saluta Harry facendomi l'occhiolino.
Io gli sorrido.
《Vi conoscete già? 》mi chiede Alex
《Sì vedi siamo nella stessa classe》rispondo

Pranziamo tranquilli.
Il resto della giornata finì abbastanza bene.

All'uscita c'era la macchina di Silvia con Megan e Alex che mi aspettava.
Prima che io possa entrare mi ferma Harry:
《aspetta stella》《tieni, il mio numero. Se ti va più tardi andiamo a fare due passi insieme》mi chiede gentilmente
Ho il cuore che batte fortissimo, rimango pietrificata fino a quando non esce un 《si certo》 timido dalla mia bocca.
Non ci posso credere! 
Mi ha chiesto di uscire!

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