2 - La maschera si incrina

1.5K 73 8
                                    


- Albus non era per niente un povero vecchio! – esclamò Piton all'improvviso, l'ira che vibrava forte nella voce. – Non permetterti mai più di ripetere una tale idiozia.

Harry spalancò gli occhi senza riuscire a capire. Piton aveva ucciso Silente... e ora lo difendeva? No, c'era qualcosa di importante che gli sfuggiva.

- Albus Silente era un grandissimo mago, uno dei maggiori di tutti i tempi. – statuì Piton con grande rispetto. – Perfino Il Signore Oscuro lo temeva, ed io non ti permetto di offenderlo!

A Harry veniva quasi da ridere; quel bastardo di Piton aveva ucciso Silente e ora veniva a fargli quella ridicola predica sul suo valore: ma a chi voleva darla a bere?

- Nessuno avrebbe mai potuto ingannare Silente, ed io meno di tutti! – aggiunse rabbioso. – Dire che ho tradito la fiducia di un povero vecchio significa insultare la memoria di Albus!

- Ma lei è un abile Occlumante! – obiettò Harry. – È così che l'ha ingannato...

- Ti sbagli, Potter, non sai quanto ti sbagli! – lo interruppe il mago, la voce ancora vibrante d'ira a fatica trattenuta. – Albus aveva un cervello straordinario ed era un fine conoscitore dell'animo umano: nemmeno un esperto Occlumante come me avrebbe mai potuto ingannarlo. Del resto, neppure l'Oscuro Signore era riuscito ad ingannarlo, nemmeno quando avrebbe ancora potuto avere l'innocenza di un bambino: credo che il preside te lo abbia raccontato, giusto?

Di nuovo, nella voce di Piton un grande rispetto era subentrato all'ira, e quello strano sorriso, che aveva il calore dell'affetto, era tornato ad adagiarsi sulle sue labbra sottili.

L'accenno fatto a Tom Riddle, poi, era del tutto corretto: in effetti, Silente non si era mai fidato di lui e lo aveva sempre tenuto sotto controllo, fin dal loro primo incontro nell'orfanotrofio[1]. Di Piton, invece, Silente aveva sempre dimostrato di avere una fiducia incrollabile. Fino a quando il traditore lo aveva ucciso.

- Albus aveva l'incredibile capacità, e sensibilità, di comprendere a fondo la vera indole delle persone, giudicandole con eccezionale correttezza.

Harry sbatté gli occhi e si pizzicò un braccio, come a volersi risvegliare da un sogno: era una vena di affettuosa tenerezza quella che gli pareva di aver percepito nella voce di Piton e che faceva invece a pugni con la realtà di assassino e traditore che era?

- Albus ha sempre riposto fiducia anche in Lupin, nonostante sia un lupo mannaro, e ha sempre creduto all'innocenza di quel mezzo gigante di Hagrid. – continuò il mago. – Ti sentiresti forse di affermare che Silente abbia mai sbagliato nel riporre fiducia in qualcuno o nel non riporne per nulla?

Harry non credeva alle proprie orecchie.

- Pensare che io abbia potuto ingannarlo significa non credere nel valore del grande Albus Silente! – affermò ancora Piton con decisione.

Gli occhi neri del mago scintillavano di profondo rispetto e di qualcosa che a Harry sembrava proprio un sincero affetto. Si chiese se il mago che aveva di fronte potesse recitare così bene: probabilmente sì, se era riuscito ad ingannare anche il grande Silente.

Il ragazzo non fece però in tempo a ribattere: il gelo sembrò scendere all'improvviso nella notte e la disperazione invase inarrestabile il suo cuore.

- I Dissennatori! – gridò spaventato.

Un nutrito gruppo di quegli esseri si stava avvicinando loro. Non aveva più la sua bacchetta, che Piton gli aveva sottratto quando erano ancora al castello, quindi non poteva difendersi; certamente il mago sarebbe rimasto a gustarsi con estremo piacere lo spettacolo dei Dissennatori che gli succhiavano l'anima.

Le maschere di Severus PitonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora