11 capitolo

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Annie

Avete presente quando i vostri genitori invitano degli imprenditori anziani e ti costringono a prendere parte alla cena, ecco la mia situazione in questo momento.
Ho indossato uno stupido vestitino nero stretto ai fianchi e scende più largo, con dei tacchi neri.
Jey ha provato a sviniarsela dicendo di andare da un amico ma gli hanno impedito di uscire da questa casa. Quindi eccoci qui seduti a tavola con questi stupidi vestiti a bambolina mentre ascoltiamo i loro noiosi discorsi e rispondiamo alle loro domande invadenti.
Sento il telefono vibrare, leggo il messaggio inviato da Jey, senza farmi beccare con il telefono.

Non li sopporto più, ho bisogno di una cazzo di sigarette e di picchiare sti due vecchi

Neanche io, loro e ste cazzo di buone maniere ma che stra minchia mi frega a me delle buone maniere sopratutto se dette da due vecchi che neanche conosco ma perché non vanno a scopare in qualche bagno pubblico ne hanno proprio bisogno.

Mi piace quando dici le porcate XXX

Stupido

Lo vedo sorridere guardandomi.
E gli tiro un calcio, lui balza dal dolore.
"Vado un'attimo al bagno" esclama lui
Facendomi un segno con la testa per indicare di seguirlo
"È una cosa puramente casuale che anch'io debba andare in bagno" affermo per poi scappare via dalla sala da pranzo.
Scappiamo entrambi al piano di sopra.
"Scappiamo!?" Dice
"No, si incroceranno a bestia" rispondo
"Ok, allora io scappo...goditi la serata da sola con loro" dice aprendo la finestra di camera sua
"No, Aspetta!!" Esclamo "vengo con te" dico seguendolo.
Camminiamo lungo il bordo della finestra fino ad arrivare ad un lungo palo a chi ci aggrappiamo per scendere.
"Mettiti più spesso questi vestitini...stanno iniziando a piacermi" afferma
Solo adesso mi rendo conto essendo lui sotto riesce a vedere tutto. Chiude le gambe stingendo il vestitino con una mano mentre con l'altra scendo cautamente dal palo.
Gli tiro un pugno sulla spalla, così forte che mi faccio male io..
"Questo è per aver guardato sotto il vestito mentre scendevo" esclamo seria
Lui ride, beffandosi completamente di me.
Vediamo delle ombre attraverso la finestra venire verso di noi. Iniziamo a scappare.
Corriamo sui marciapiedi. Ma nel momento più critico inizia a diluviare. Così d'improvviso... come quando passano quelle orrende nuvole passeggere che scaricano l'acqua e poi smettono.
Jey mi prende la mano, corriamo sorridendo sotto la pioggia, ho gettato i tacchi fra dei bidoni poiché mi impedivano di correre. I lampioni che illuminano la strada riflettono la pioggia, e in giro non si vede neache un'auto.


Ci rifugiamo in una casa abbandonata.
"Sei bagnato fradicio" affermo ridendo
"Tu non sei da meno" la giacca del suo smoking é finita per terra lungo la strada e la cravatta la gettata lui al vento poiché diceva che lo strangolava e quindi eccolo lì con una camicia zuppa d'acqua che a contatto con la pelle risalta i suoi muscoli, i pantaloni aderiscono perfettamente alle sue gambe muscolose... l'acqua che cola dai suoi capelli biondi gli riga il viso. É un'immagine così sexy.
In tutto questo casino abbiamo lasciato i telefoni in camera sua.
E quindi fino a quando non spiove siamo bloccati qui dentro.
Abbiamo acceso un fuoco nel camino ancora funzionante della casa, ci sediamo su d'un vecchio tappeto scolorito.
"Spogliati" afferma
"Manco morta" rispondo io
"Ma a cosa pensi, spogliati che prendi un raffreddore... giuro che non ti guardo" dice girandosi dall'altra parte. Lo vedo levarsi la camicia, e imbarazzata più che mai, ma decidi di fare lo stesso. Rimaniamo entrambi in intimo.
Troviamo una vecchia coperta in uno dei mobili un po rotti.
Lui l'avvolge a se e poi mi abbraccia, riscaldando anche me con la coperta.
"Jey.." sussurro
"Avendo i copri a contatto ci risponderemo più velocemente" afferma lui.
I miei capelli neri lasciando scivolare delle gocce sul pavimento.
Questa situazione sembra come nei film, noi due solo in intimo fra delle coperte..un fuoco...
I miei film mentali.
"Avevo giurato di non guardarti, ma é così difficile... non riesco a mantenere la promessa" sussurra. La sua faccia e a pochi centimetri dalla mia. Il mio viso crea dei rossori sulle guancie.
"Jey..ti prego..n..no.." dico con voce supplicante
Lui si avvicina pericolosamente alle mie labbra, baciandolo delicatamente per poi approfondire il bacio. Lascia cadete la coperta sul pavimento. E lentamente dai miei fianchi inizia a scendere lungo il sedere con le mani.
Mi stendo sul tappeto e lui sopra di me continua a baciarmi, per poi lasciarmi dei baci umidi lungo il collo arrivando quasi vicino al seno.
Poi da lì risale fino alle mie labbra

"É sbagliato?" Chiedo in un sussurro
"Non lo so, ma voglio continuare a sbagliare" risponde accarezzandomi una coscia.
Prendo io il controllo, lavorando su una parte del suo collo e poi successivamente lascio dei baci sul suo petto nudo.
Le sue labbra morbide mi accarezzano il collo, mi slaccia il reggiseno. Lo getto da qualche parte accanto gli abiti bagnati.
Bacia delicatamente il mio seno, lavorando su varie parti.
Torniamo a baciarmi con foga, ma senza andare oltre. Ci addormentiamo vicino il fuoco che lentamente diminuisce la fiamma. Ma il calore dei nostri corpi a contatto mi riscalda più di 10 camini accesi.
Non siamo andati oltre. Quei baci e qualche toccata, ma abbiamo preferito non arrivare alla fine. E quindi ci siamo fermati, coccolandoci semplicemente.

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