CAPITOLO 5

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All'improvviso mi sentii come se fossi appena uscita da una discoteca, ma non poteva essere così come pensavo io, perché mi ricordavo molto bene di quella stanza buia e fredda dove ero stata la notte prima, in realtà mi ricordavo fin troppo e continuavo a non capire cosa mi stesse succedendo, mentre ero in quel luogo buio, mi sentivo morire ma quando vidi entrare quella strana figura, di cui non conoscevo ne nome ne chi fosse, mi sentii sollevata per la prima volta dopo tempo.
Mentre fantasticavo su questo enigma, non mi accorsi di essere in un luogo molto diverso, sia da casa mia che dal luogo tenebroso in cui ero stata rinchiusa, poi fuori alla porta vidi una donna che camminava molto velocemente, quindi feci presto a chiamarla, ma il punto era che non sapevo come farmi notare, poi improvvisamente si fermò per parlare con un altro uomo, dal bel aspetto devo dire, che non appena voltatosi bella mia direzione chiamo subito la sua superiore, dicendo che la Valentini si era svegliata, pensavo fosse un'altra ragazza, dato che non mi ricordavo molto dopo quel accaduto, poi capii di essere io; la donna che poco prima avevo provato a chiamare si sedette sul mio letto accarezandomi la testa come una mamma fa con la propria figlia, poi prese a dire 《Oh, figlia mia, ci hai fatto prendere un grande spavento》, io non capii, quella signora era davvero mia madre? continuavo a domandarmi e se lo fosse stato, perché ha usato il "noi"?, ero scossa e spaventata allo stesso tempo, così reagii di istinto 《No, tu chi Sei? Vattene via, Aiuto!! Vi prego!!》per fortuna l'uomo assieme alla donna non ci mise molto ad arrivare e così l'uomo allontanò la donna dal mio letto per poi portarla fuori parlandole, ma una cosa non mi sarei mai aspettata da quella donna misteriosa, si mise a piangere urlando un nome "BELLA".
Fortunatamente non mi ricordavo niente, quindi non potei fare a meno di infischiarmene della donna e delle sue grida, quindi stavolta, riferendomi all'altra donna che intanto pigiava dei tasti su uno strano apparecchio vicino al mio letto, presi a dire in un modo più garbato rispetto alle urla precedenti 《Scusi signora, dove mi trovo?》la signora che intanto mi stava fissando, sorrideva quasi fosse contenta che mi fossi svegliata 《Bella, tu sei in ospedale》non potevo credere alle mie orecchie, non per l'ospedale, ma perché mi aveva chiamata con lo stesso nome con cui mi aveva chiamata la "Signora Pazza" ma non lo dimostrai così chiedo nuovamente 《 Scusi di nuovo se la disturbo, Da quanto?》
《 Sei qui da quasi due settimane, ma Bella lo sai che puoi farmi del tu, ti ho fatto nascere e crescere in salute, se non dovessi ricordarti il mio nome, sappi che è Giovanna》poi uscì dalla mia stanza dopo avermi iniettato nel braccio destro una sostanza all'interno di una sirinha che mi fece riadormentare senza pensieri.

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