Primo giorno di scuola

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Ok, avreste dovuto leggere la descrizione della storia per vedere l'anteprima. Quindi leggetela per capire un po' di cose. Divertitevi a leggere questa storia inventata da me!

~Yui
Una stanza buia. Ero su una sedia. Non potevo muovermi. Potevo riuscire a vedere l'immagine di una donna che veniva picchiata da un uomo. Tutto questo si interruppe quando mi resi conto di star sognando. Sentii qualcuno chiamarmi.
-Yui-chan! La colazione!-disse mio padre.
Mi alzai dal letto e mi diressi verso la cucina. Mi sedetti e mangiai il toast che mio padre aveva preparato, e bevvi il succo di frutta. Andai a lavarmi, e mi vestii con la mia nuova divisa scolastica. Quello era il mio primo giorno di liceo. Quando dissi a mio padre di essere pronta,andammo in macchina, io rimasi in silenzio fino a quando mio padre mi iniziò a parlare.
-Allora, oggi è il tuo primo giorno di liceo. Non ti senti emozionata?-mi disse.
-Papà, sono più che sicura che verrò bullizzata. Insomma, guardami in faccia. Sono una vittima facile.- gli dissi.
-Andrà tutto bene. Non ti devi preoccupare. Se ti succederà qualcosa, dimmelo.-
-Va bene.- dopo quelle parole, mi accorsi di essere arrivata a destinazione.-Ciao papà.- dissi uscendo dall'auto. Mi diressi verso l'entrata per cambiarmi le scarpe. Poi andai verso la mia classe e posai la borsa. Sentii dei passi. Era una bulla. Sicuramente una bulla. Mi si avvicinò la ragazza: aveva i capelli biondi avvolti in un codino azzurro, gli occhi verdi, e aveva un ciondolo al collo, a forma di volpe.
-Ciao, perché non vieni alla cerimonia di apertura? Ci devono essere tutti.-
-S-si, lo s-so. Ora vado.-
-Comunque il mio nome è Kitsune Suzuki.-
-Aspetta, ma Kitsune non vuol dire...volpe?-
-Esatto, per questo e per tanti altri motivi la volpe è il mio animale preferito. Tu come ti chiami?- Feci finta di non sentire e scappai dall'aula. Andai alla cerimonia, noiosa come sempre. Appena finì, ritrovai la ragazza, seduta al posto vicino al mio.
-Ehi, eccoti qui! Perché prima sei scappata? Capisco..sei una ragazza timida, vero? Dimmi come ti chiami, dai!- dopo qualche secondo, aprii bocca.
-Mi chiamo Watanabe Yui. Mi piacciono gli anime.-
-Ok, Watanabe-san! Se vuoi puoi essere mia amica!- sembrava molto convinta nel dirlo. Non dissi niente, ma per fortuna suonò la campanella e tutti i miei compagni entrarono in classe. Le ore furono trascorse nel conoscersi e parlare con quelli che sarebbero stati per 3 anni i nostri compagni di classe. Arrivò l'ora di pranzo, andai sul tetto della scuola, di solito la gente mangia lì. Mi sedetti accanto ad una ragazza che qualche minuto fa fu bullizzata. Aveva gli occhi blu e i capelli castani, come i miei. Era lì, sola soletta, a leggere un libro. Mi avvicinai a lei, e mi misi a mangiare il bento, in silenzio. Ad un certo punto lei parlò.
-Perché sei con me e non con le altre?-
-Beh, non sono molto socievole.-
-Capisco.-
-In quanto a te? Perché sei stata bullizzata prima?-
-Molte persone che pensano sempre ai fatti degli altri, non vogliono accettare che la gente vuole essere asociale.-
-...scusa, io so come ti senti...-
-Fai finta di niente, Watanabe-san.-
-Come fai a...- lei mi interruppe.
-Siamo nella stessa classe. Akane Satou.-
-Piacere. Che libro stai leggendo?- dissi mentre cercai di sbirciare.
-Un manga. Questo è uno dei tanti motivi del bullismo verso di me. Infondo, questo è: persone che trovano strana una cosa perché loro non la fanno, e la prendono come un'occasione per insultare e picchiare quella persona, per farli sentire superiori a quella persona. Se ci tieni, il manga è AOT.-
-Anche io leggo AOT, nella vecchia scuola però venivo bullizzata e chiamata col dispregiativo "ragazza patata" proprio per la mia somiglianza con lei. Comunque non hai mangiato proprio, vuoi un po' del mio bento?- le chiesi gentilmente.
-Certo, se vuoi puoi leggere il mio manga.- disse passandomelo. Passammo l'intera ora a parlare di manga, certe volte ci scappò una risata, e prima che il tutto finisse..
-Senti, ti va di passare la serata da me?-
-Sì. Porterò il mio tablet e alcuni manga.
- Questo sì che è divertimento.- suonò la campanella, ed entrambe ci dirigemmo in aula. Passate le ore, si fecero le 5. Dato che per il momento nessuna delle due faceva parte di un club, ci siamo subito dirette a casa. Arrivò mio padre con l'auto, e..
-Yui, lei è tua amica?- disse indicando Akane.
-Piacere, Akane Satou.-
-Piacere di conoscerti, Akane. Passerai la notte con me e mia figlia?-
-Beh, in real- la interruppi.
-Sì papà.-
-Ok, ora entrate in macchina.-
Dopo qualche minuto di viaggio, io ed Akane ci chiudemmo in camera mia. Guardammo anime, ci mettemmo a disegnare, a parlare...e a tratti sembrava avessimo le stesse identiche passioni. Ma io continuavo a nasconderle il mio segreto più grande. Dopo la cena a base di riso, andammo a dormire. Aspettai che Akane si addormentasse, per poi andare nello studio di mio padre e aggiornare il mio diario.

Il mio primo giorno di liceo si è rivelato bellissimo, ho conosciuto una ragazza molto simpatica e timida, che ha le mie stesse passioni, io le voglio molto bene, ma sento che non ho molta fiducia in lei per dirle di te e di mia madre. Ora lei sta dormendo, e devo dire che per essere mia amica da solo un giorno, abbiamo subito attaccato bottone. Ora devo andare, ci sentiamo domani.
Tua, Watanabe Yui-chan.


Ritornai in camera nel più completo silenzio, ma mi ritornò quella sensazione odiosa. Vomitai nel bel mezzo del pavimento, Akane si svegliò e chiamò mio padre, che dopo aver pulito, mi portò in bagno, per vedere se stessi bene. La stessa Akane mi portò nel letto, e cercò di riaddormentarsi. Questa è la mia prima giornata di liceo, strana e bella. Soprattutto strana.

Creepy Diary of a YangireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora