Passai l'intera notte a disegnare personaggi di un mio manga. Ci sto lavorando da mesi solo per lo script dei personaggi. Approfitterò della mia insonnia per rendermi utile per alcuni dei miei progetti. Notai che si fecero le 5, e svegliai Akane.
-Svegliati Akane.-
-Sai che lo sono sempre. Hai preparato la colazione?-
-Perché pensi che ti abbia svegliata?-
-Capito. Preparo il latte.-
Akane si recò in cucina, mentre io iniziai a posare l'attrezzatura per i miei disegni, e preparai la cartella, e anche quella di quella che ormai consideravo come una sorella. Dopo qualche minuto andai in cucina, e ci fu lei che mi invitò a sedermi accanto al tavolo.
-Posso chiederti una cosa?- chiese Akane mentre bevevo il latte.
-Ovviamente.-
-Senti, anche se da poco tempo, siamo quasi sorelle l'una per l'altra, ma vedo in te dei...disagi, o momenti di ansia. Mi potresti spiegare il perché?-
Spalancai gli occhi.
-Lo vuoi davvero sapere?-
-Sì. Magari ti posso aiutare.-
Mi fidai delle sue parole.
-Negli ultimi tempi sto avendo degli incubi. Sogno sempre una donna maltrattata o abusata da un uomo, sangue, urla, dolore, e paura. La cosa più inquietante è che mio padre ha in camera una foto di loro due. Non so che fare. Per favore, aiutami.- iniziai a mettermi ansia da sola.
-Rilassati e fai un bel respiro. Ad insaputa di tuo padre, ti accompagnerò da uno psicologo. Non dire niente di niente a lui, potresti cacciarti in guai seri, soprattutto dal fatto che ha una foto di questi individui.-
-Va bene. Per ora...facciamo colazione e basta.- passarono i minuti, e si fecero le 6. Mio padre si svegliò, e ci accompagnò a scuola. Le lezioni filarono lisce, durante l'ora di pranzo iniziammo a leggere un manga (che novità) e tutto filava liscio...quando ripresero le lezioni, in classe, sentimmo l'annuncio all'altoparlante.
"La signorina Yui Watanabe della classe 2-1 è pregata di presentarsi in presidenza."
-Yui-chan, vai pure.- disse la prof.
-Sensei, Akane-chan deve venire con me. Abitiamo nella stessa casa, deve essere per forza essere a conoscenza di questi fatti.-
-Va bene, Yui-chan.- in realtà l'ho usata come scusa, perché mi sarei sentita più a disagio senza la presenza di Akane.
In presidenza...
-Watanabe-san, suo padre è in ospedale.- Io ed Akane spalancammo gli occhi senza dire niente.
-Il fatto è che ha avuto un incidente stradale ed...ecco...ora i medici stanno cercando di vedere in che condizioni si trova. Per voi due la giornata è finita, potete tornare a casa.-
-Grazie preside.- disse Akane.
Arrivate in classe, parlammo con la prof e ce ne andammo a casa.
Durante il tragitto incontrammo qualcuno.
-Ecco chi si vede! Bello marinare la scuola?- era Kitsune.
-Non stiamo marinando la scuola, mio padre si trova in ospedale ed il preside ci ha dato il permesso per ritornare a casa. In quanto a te, come passerai questi giorni?-
-Sinceramente non lo so. Non è la prima volta in cui vengo sospesa per mano di una novellina.- disse Kitsune.
-Ah sì? La prima volta per cosa è stato?-
-Era una ragazza popolare. Stava picchiando un gattino che si trovava dietro l'istituto, io decisi di picchiare la ragazza, ed entrambe ci beccammo la sospensione.-
-Uhm...mi dispiace tanto.-
-Yui, torniamo a casa o no?- Disse Akane.
-Oh, certo. Ci vediamo, Kitsune.-
-A presto.-
Dopo quella discussione, pensai: ma perché abbiamo avuto una conversazione NORMALE con Kitsune, senza che ci bullizzasse? Perché ci ha raccontato del suo passato in un modo così...semplice?
Tornammo a casa, posammo la borsa, ed Akane iniziò a chiamare il numero dell'ospedale in cui si trovava mio padre. Passò qualche minuto, presi il mio diario ed iniziai a scrivere.Non posso crederci. Ora mi trovo a casa quando mi dovrei trovare in ospedale, perché mio padre ha avuto un incidente stradale. Akane sta parlando con i medici, e io rimango come una scema a scrivere sul diario. Ora voglio solamen-
Mi interruppe Akane.
-I medici dicono che per ora non può ricevere visite.-
-Oh, va bene. Senti, nel frattempo possiamo andare dallo psicologo?-
-Stento a credere che ci sia uno psicologo aperto a quest'ora, ma tanto vale provare.-
Andammo nello studio più vicino, le persone in attesa erano poche, sorprendentemente. Ricominciai a scrivere sul diario che ho portato con me.Ora voglio solamente sperare che lui stia bene. Ora sono dallo psicologo, voglio dare una spiegazione ai miei incubi, ad anche alla sfiga che sto avendo. Credo di essere uscita di testa...ma ok. Aggiornerò presto.
Tua Watanabe Yui-chan.-Manca una persona e poi è il tuo turno.- disse Akane.
-Va bene. Ti da fastidio se rimani qui mentre io faccio la visita?-
-Per niente. Però dimmi almeno cosa ti avrà consigliato di fare.-
-Sarà fatto.-
Aspettammo per un quarto d'ora, e poi arrivò il mio turno.
-Ora è il tuo turno. Vai pure.-
-Grazie Akane.-
Entrai nella stanza, mi ritrovai davanti una donna dai capelli scuri raccolti in un fiocco rosso, degli occhi neri coperti da degli occhiali, ed un camice lungo.
-Benvenuta signorina. Nome, cognome ed età.- disse la donna.
-I-io so-sono Yui Wa-Watanabe, e ho quattordici anni.- balbettai.
-In questo momento dovresti essere a scuola. Dimmi il motivo. E sii sincera.-
-O-ok. Mio p-padre è a-all'ospedale perché ha avuto un in-incidente stradale e il p-preside del mio liceo mi ha dato il permesso di tornare a casa.-
-Capisco. Sdraiati qui.- Disse la donna indicando un divano.
-Comunque il mio nome è Hinata. Ora inizia a parlarmi il perché ti trovi qui.-
-Beh, ecco...negli ultimi giorni sto iniziando a sognare una donna maltrattata o abusata da un uomo. Vedo sangue, urla, scene indescrivibili, e non so il motivo per la quale sogno queste cose. Mio padre ha in camera sua una foto di questi individui sposati.-
-Ok, ora dimmi, da piccola hai assistito a dei problemi tra i tuoi genitori?-
-Non lo so. L'ultima volta in cui ho visto mia madre è stato a 3 anni, mi sono addormentata, e mi svegliai in treno con mio padre.-
-Il tuo caso è curioso, inquietante, triste e misterioso. Credi che tuo padre abbia ucciso tua madre?-
Spalancai gli occhi.
-Potrebbe essere.-
-Hai avuto traumi infantili nella tua vita scolastica?-
-Beh, sì. All'asilo stavo sempre e solo con le maestre, alle elementari la mia amica partì per la sua città natale senza dirmi addio, e andai alla disperata ricerca di amiche, che purtroppo erano solo delle vanitose ossessionate dalla moda. Alle medie trovai una ragazza che aveva le mie stesse passioni, ma era troppo poco seria ed era in alcuni casi, molto fastidiosa.-
-Ok Yui-chan, ora mi sapresti dire se hai subito atti di bullismo?-
-Giusto in questi 2 giorni. Una ragazza mi ha buttato giù dalle scale e ha spinto la mia testa nel water. E ha anche messo sul mio banco il fiore del suicidio giapponese.-
-Ok Yui-chan. Hai un diario segreto?-
-Sì.-
-Ti dispiacerebbe mostrarmelo domani?-
-Certo che no.-
-Hai ancora tempo per una chiacchierata?-
-Certamente.-
-Bene. Da quel che hai detto, posso dedurre che c'è molto da scoprire riguardo a quello che è successo a tuo padre oppure ai tuoi così detti "incubi". È una situazione da approfondire, quindi, ecco il mio numero.- disse Hinata passandomi un foglio.
-Grazie.-
-Prego. Ora dovrai rispondere ad altre domande, pronta?-
-Sì.-
-Qual è l'aspetto della donna che hai descritto? È simile a tua madre?-
-Beh, mia madre aveva gli occhi scuri e capelli castani, come i miei. La donna aveva invece gli occhi verdi e i capelli castani, ma corti.-
-Ok. Mi sapresti disegnare i tuoi genitori e gli individui del tuo incubo?-
-Sì. Però ci vorrà un po' di tempo.-
-Non fa niente, eccoti matita, foglio, e gomma.-
Mi misi a disegnare, e quando fu tutto pronto diedi ad Hinata il foglio.
-Bene. Sarà passata una mezz'ora, quindi adesso puoi andare. Verrai anche domani, ok?-
-Ok, Hinata-san.-
-E dimmi come saranno preceduti i tuoi incubi.-
-Va bene. A domani.-
-A domani.-
Uscii dalla stanza, e notai che Akane non c'era. Provai a chiamarla al telefono, ma non rispose. Ritornai a casa, e non c'era. Riprovai a chiamarla, e alla fine rispose.
-Pronto?-
-Akane, dove sei?-
-Sono andata al supermercato. Scusa se non ti ho avvisata, ma qua c'è poca linea.-
-Ok, allora a dopo.-
-A dopo.-
Andai a mangiare qualcosa e iniziai a guardare la Tv. Quando Akane tornò a casa, mi disse che avevano chiamato quelli dell'ospedale, e che mio padre è in cattive condizioni.
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Creepy Diary of a Yangire
Mystery / ThrillerYui è una ragazza giapponese come tante. Ha pochi amici, non ha né sorelle né fratelli, e vive con il padre. Ama disegnare e leggere. È molto carina: ha i capelli castani avvolti in un codino, gli occhi scuri, e indossa gli occhiali. La sua vita sem...