"Che sarà mai Riley"spegne la sigaretta e punta gli occhi nei miei.
Lo trucido con lo sguardo "sei un uomo morto".
"Non ho intenzione di fare tutto il progetto da sola, sappilo".
"Ti aiuterò, parola di scout".
Va via lasciandomi interdetta.
Resto fuori ancora per un po' di tempo, il resto delle lezioni inizierà fra venti minuti, e non mi va di rientrare già, apro il cellulare e controllo i messaggi.
Andrey: Stasera festa da Jenna, comprati qualcosa di carino.-
Entro in casa e il mio primo pensiero è il mio letto, sono stanchissima."Dove vai?Non mangi?"Evan spunta dalla porta della cucina con un sacchetto di Old Wild West.
E il sonno improvvisamente mi passa.
Le alette di pollo piccanti hanno la meglio."Grazie per aver preso le alette, comunque oggi dato che stranamente sei così gentile...mi chiedevo se..."
"Non ti accompagnerò alla festa di Jenna"risponde in maniera secca.
Mi ha letto la mente, spesso succede.
"Come immaginavo, ma perché?"chiedo già perdendo la pazienza.
"Tu porti guai, non mi fido di te"mi fissa negli occhi, l'aria visibilmente scocciata.
"Non farò nulla,lo prometto, non berrò nemmeno un goccino".
"Ah ci sarà anche Jeremy!"dico nel modo di convincerlo.
"Sai come la penso su quello sfigato, non mi fido nemmeno di lui"addenta un'aletta piccante, nel frattempo è diventato rosso come un peperone.
"E di chi ti fidi?Di quell'idiota del tuo migliore amico?"alzo gli occhi al cielo attendendo una risposta.
"Sei patetica, Mason è apposto, e tu lo reputi uno scimmione privo d'intelligenza"mi punta un'aletta contro e scuote la testa.
"Non è così?"mi alzo dalla sedia e vado verso le scale "io a quella festa ci vado".-
Salgo di sopra e metto apposto la cartella, dalla quale cade un foglietto.
-Il mio numero:339617...
Okay, questo è inquietante.
Digito il numero sulla tastiera ma nessuno mi risponde.
Su whatsapp non è presente il numero, non ho idea di chi possa essere.
Mi lascio questo pensiero alla spalle e mi alzo per andare a farmi una doccia.
Lascio l'accappatoio sul lavandino e prendo il bagnoschiuma alla vaniglia e lo shampoo ai frutti di bosco.Mi ripeto di aver chiuso a chiave la porta, ma il mio sesto senso mi dice che non è così.
Infatti...
"Vado un attimo in bagno Evan".
Riconosco la voce, Mason, e mi accorgo dello stato in cui sono troppo tardi.
Sono bloccata qui dentro, a meno che non mi passi l'accappatoio, ma stronzo com'è ho i miei dubbi che possa farlo.
"Ehy tu, tizio senza neuroni, passami l'accappatoio"lo chiamo attirando la sua attenzione.
"Ti voglio bene anche io, Riley, non mi sembra un buon modo di chiedere un favore però".
Sbuffo e riformulo la domanda.
"Per favore, potresti passarmi l'accappatoio?"faccio un sorriso finto e lo guardo allungare la mano verso l'oggetto del desiderio, ma poi si ferma.
"Ho sentito che stasera sei stata invitata ad una festa"sembra rifletterci su, poi riapre la bocca, "facciamo così, io ti do l'accappatoio e ti accompagno alla festa, in cambio tu mi aiuterai a recuperare spagnolo, sono indietro".
Scosto la tendina della doccia coprendomi e rispondo "sei una rottura, Mason Carter, una rottura vera e propria"torno ad insaponare i miei folti capelli.
"Allora prendere o lasciare?"
"Accetto, ora passami l'accappatoio"lo prendo e lo metto addosso, dopodiché esco dalla doccia, i capelli gocciolano sul mio viso e ho freddo.
"Un po' di privacy?"esce dalla stanza e studia il mio corpo prima di chiudere la porta.Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.
Sto andando in paranoia, non so cosa mettere, tantomeno come sistemare i miei orrendi capelli color nutella scaduta.
Il mio stile è vicino al vintage, un po' grunge anche, e ad una festa non so come vestirmi sinceramente. Beh salopette e tacchi, bella combinazione no? Okay no, fa schifo.
"E così hai vinto, vai alla festa"Evan è appoggiato allo stipite della porta della mia stanza e guarda il mucchio di vestiti ammassati sul mio letto.
"Dovresti mettere quello"indica il vestito color rosso mogano che è finito per terra.
"Troppo elegante"lo recupero da terra e lo guardo meglio.
"È una festa, Riley, non la sagra della porchetta, cristo santo"sbuffa e va via dalla stanza.
Forse potrei optare per quello, il colore mi piace da impazzire, bene aggiudicato.
Dopo dieci minuti esco dalla stanza e scendo di sotto, gli stivaletti neri di cuoio quasi mi fanno prendere una storta, ma Mason riesce a prendermi in tempo.
"Per una volta non sei vestita da camionista, mi piace, ma lo trovo strano"ride per poi andare verso la porta.
"Senti cerca di non farti uccidere stasera, e durante il tragitto in auto, non parlare"lo seguo e chiudo la porta alle mie spalle.
Saliamo in macchina, per tutto il tragitto, proprio come ho chiesto io, Mason tace, e regna il silenzio.
Nella mia testa però c'è il caos più totale.
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𝕷'𝖆𝖑𝖙𝖗𝖆 𝖒𝖊𝖙à 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖑𝖚𝖓𝖆
Romance𝙍𝙞𝙡𝙚𝙮 𝘽𝙧𝙤𝙬𝙣 𝙚 𝙈𝙖𝙨𝙤𝙣 𝘾𝙖𝙧𝙩𝙚𝙧 𝙣𝙤𝙣 𝙫𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙣𝙞𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙'𝙖𝙘𝙘𝙤𝙧𝙙𝙤 𝙚 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙨𝙞 𝙨𝙖. 𝙇𝙤 𝙨𝙞 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙨𝙘𝙚 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙤𝙘𝙘𝙝𝙞𝙖𝙩𝙖𝙘𝙘𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙧𝙞𝙫𝙤𝙡𝙜𝙤𝙣𝙤, 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙚 𝙞𝙣...