"Se mi viene la broncopolmonite, sappi che farò il tuo nome"dico tossendo.
Oh ecco, mi è già venuta, Mason Carter preparati a comprare i medicinali e guardati le spalle.
"Come sei drammatica, è ottobre, l'acqua non è gelida"resta lì, fermo sulla roccia e continua a fumare la sua sigaretta.
"Vieni qui allora"scommetto che nemmeno una gru riuscirebbe a farlo alzare dalla sua "comoda" seduta.
"Se trovi che l'acqua sia fredda, perché non esci?"mi guarda attentamente, aspettando la mia risposta.
"Perché essendo fradicia, avrei ancora più freddo"mi giustifico.
"Non aspettarti che io ti dia la mia giacca, perché non lo farò"si avvicina alla riva del lago e mi porge la mano. "Dai su, andiamo".
"Allora trovi che l'acqua sia calda?"
Si, l'ho trascinato in acqua, così impara.
"Trovo che tu sia fastidiosa, e fin troppo manesca, stavi per slogarmi il braccio"dice per poi alzare lo sguardo verso la luna.
"A lei sarebbe piaciuto stare qui"sorride, e so che la sua mente sta ripercorrendo tutti i bei momenti con sua madre. Avevano un rapporto a dir poco fantastico.
"Quella stella mi ricorda lei, la donna più raggiante che io abbia mai conosciuto"continua per poi guardare me.
"Tu sai cosa mi ricordi Riley?" scuoto la testa e aspetto che lui parli.
"Un polaretto, stai congelando, saliamo"si avvicina a me e mi prende per mano.
Comincio ad avere i brividi, ma sono sicura che sia solo colpa dell'acqua fredda del lago.
Sisi, sicuramente.
La mia coscienza gioca contro di me, questo è poco ma sicuro.
"Tu mi hai ridotta così".
"Te la sei cercata"fa spallucce e inizia a camminare verso la sua auto.
"Ora puoi accompagnarmi a casa?Sono stanca"sbuffo e salgo in auto.
"No, ho intenzione di lasciarti in una campagna qui vicina, in realtà"gira la chiave e finalmente parte. "Ho sempre amato le campagne".
Frena velocemente "allora non ti dispiace se ti las- "Mi piacciono, ma non di notte".
"Scherzavo"ribatte il moro.
"Come se non lo sapessi, sai è difficile prenderti sul serio"punto gli occhi fuori dalla finestra e noto che c'è un piccolo bar ancora aperto. "Io, avrei sete"mi guarda male e accosta l'auto dinanzi al piccolo bar, che sembra quasi pieno dall'esterno.
Apro la portiera e mi dirigo velocemente al suo interno, i cammelli possono solo accompagnare per tutta la sete che ho.
All'interno ci sono dei vecchietti che giocano a briscola, varie coppie, e dietro al bancone c'è Bridget, non mi aspettavo lavorasse qui.
"Oh..ciao Bridget"
"Ciao mora, cosa posso fare per te?"chiede appoggiando i gomiti sul bancone.
"Una bottiglietta d'acqua, naturale, ti ringrazio"le sorrido e attendo che la prenda dal mini frigo.
Mason entra nel bar, tutti i presenti si girano a guardarlo e si rivolgono delle occhiate che non riesco a decifrare.
"Che ci fa lui qui?"mi sussurra Bridget.
"Lunga storia, come mai me lo chiedi?"domando incuriosita.
"Due giorni fa, c'è stata una rissa qui, tra lui e un'altro ragazzo"prende la bottiglietta e l'appoggia sul bancone di legno.
"Potresti descrivermi l'altro ragazzo?"
Sembra pensarci su, ma poi risponde "ricordo che avesse un cappello da Cowboy, sembrava un tipo tranquillo, mai visto da queste parti".Dio, che abbia rovinato il bel faccino di Daniel Hood. Io lo uccido.
Pago la bottiglietta e vado verso Mason, fermo allo stipite della porta del bar.
"Andiamo via"lo invito ad uscire fuori, ma lui prosegue verso il bancone, e si siede sullo sgabello dinanzi a Bridget. Cerco di ascoltare la sua conversazione, avvicinandomi un po'.
No, non sono una spiona.
Certo.
"Dì a tuo fratello di non fare più cazzate, data la situazione in cui vi trovate".
Bridget annuisce e ritorna a lavoro. Il moro si alza e punta lo sguardo verso di me, poi saliamo in auto. Non proferisce parola, sembra perplesso e consumato dai pensieri.
La mia mente invece si sta tartassando di domande. Bridget ha un fratello? Quali cazzate? E perché c'è stata una rissa tra lui e Daniel?
"So a cosa stai pensando, Riley, ma ti spiegherò tutto un'altra volta".
"Perché l'hai fatto?"chiedo ormai troppo presa dalla curiosità.
"Daniel è un falso, ipocrita. Sta cercando di rovinare l'azienda di mio padre. Vuole fargli firmare non so che, e in qualche modo hanno manipolato mio padre così da far firmare anche me. Ma si sbagliano, non firmerò quello stupido contratto".
"Gli hood? La mia famiglia li conosce da tanto, sono brave persone, non azzardarti".
"Come ti spieghi il fatto che loro abbiano quasi tutta la città in loro possesso?Daniel ha già fatto più investimenti di chiunque altro, della sua stessa età, in questa città"controbatte.
"Sono persone in gamba, ecco perché".
"No, non lo sono, loro ti estirpano tutti i beni che hai, senza che tu te ne renda conto"il suo volto sembra diventare di colore rosso, è arrabbiato lo so. Forse dovrei crederlo.
"Sta attenta, potrebbero immischiarsi anche nella tua famiglia, o forse l'hanno già fatto, appena c'è qualcosa dove loro possono puntare i loro soldi sporchi, non si fanno di certo indietro".
Dopo questo discorso, del quale, non ho capito chi sa quanto, mi accorgo di essere arrivata.
"Giunta a destinazione, sana e salva, ci vediamo domani alla caffetteria, devo risolvere un paio di cose". "Buonanotte"lo saluto ed entro in casa.
Chissà quante cosa nasconde in realtà Mason Carter, certe volte credo di conoscerlo abbastanza, altre volte non riesco a decifrare ciò che pensa, e soprattutto non so se fidarmi di lui. Conoscendolo da tanto tempo, so che dietro la sua corazza si cela una persona piena di mancanze. Ma è anche vero che non ho passato troppo tempo con lui, nella mia vita, da conoscerlo pienamente. Che casini stai combinando Mason Carter?
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𝕷'𝖆𝖑𝖙𝖗𝖆 𝖒𝖊𝖙à 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖑𝖚𝖓𝖆
Romance𝙍𝙞𝙡𝙚𝙮 𝘽𝙧𝙤𝙬𝙣 𝙚 𝙈𝙖𝙨𝙤𝙣 𝘾𝙖𝙧𝙩𝙚𝙧 𝙣𝙤𝙣 𝙫𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙣𝙞𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙'𝙖𝙘𝙘𝙤𝙧𝙙𝙤 𝙚 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙨𝙞 𝙨𝙖. 𝙇𝙤 𝙨𝙞 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙨𝙘𝙚 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙤𝙘𝙘𝙝𝙞𝙖𝙩𝙖𝙘𝙘𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙧𝙞𝙫𝙤𝙡𝙜𝙤𝙣𝙤, 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙚 𝙞𝙣...