Capitolo 13

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Non capisco il perché del cambio di decisione di Jake,cosa gli ha fatto cambiare idea? Se è stato per la mia disapprovazione innocente,devo ammettere che sono stata brava.

"Però promettimi che non ti lascerai influenzare da certa gente". Mi dice il biondo tenendo stretta la mia mano.
"Scusa,in che senso?". Odio quando le persone mi dicono cosa devo fare,ok,possono essere consigli,ma non ho più cinque anni.
"Non montarti la testa,solo questo".
Conclude dirigendosi verso la sua auto. Si mette gli occhiali da sole e mi fa cenno di salire.

"No grazie,prendo un taxi". Dico incorniciando le braccia. Doveva per forza rovinare il momento?
Lo vedo sbuffare e ritenta cercando di avvicinarsi a me,ma lo respingo e mi avvio verso la porta del locale.
Non sono di certo una marionetta,e se Jake pensa veramente che possa dirmi certe cose e poi rimediare con un passaggio in macchina,non ha proprio capito nulla.

"Ti chiamo stasera". Detto questo si mette al volante e mi lascia lì da sola,come ho chiesto.
Sono stata dura con lui,ma deve capire che non può comportarsi come se fossi una dodicenne.

Cammino per circa un chilometro e finalmente arrivo alla fermata dei taxi dove venti persone attendono un passaggio. Sono quasi le sei di sera e devo ancora iniziare a studiare per il test di economia.
Guardo il mio telefono quasi del tutto scarico per controllare se qualcuno ha cercato di contattarmi ma non c'era nessuna notifica. Speravo in un messaggio di Allison,volevo vederla e soprattuto la volevo a casa con me. Sto ancora cercando di capire chi è stato a chiamarmi giorni fa,ma se non trovo niente che mi possa aiutare,penso che andrò da qualcuno che riesca a contattare il numero. Voglio andare a fondo a questa situazione.

"Scusa hai da accendere?". Una ragazza dai capelli color platino e gli occhi azzurri come il mare mi si avvicina e mi guarda in attesa di una risposta.
"No scusa,io non fumo". Due anni fa avevo provato a fumare, ma non fa proprio al mio caso. Ricordo che ho addirittura sporcato di cenere il vestito di Allison che ha dovuto poi buttare.
"Di dove sei?". La ragazza mette via la sigaretta e prende gli auricolari mettendosene uno nell'orecchio destro.
"Si nota così tanto che non sono di qui?". Chiedo guardando se passasse qualche taxi.
"No ma mi ricordi tanto me quando la prima volta sono venuta a Nashville". Disse togliendo le sue mani dalle tasche e porgendomi la sua mano. "Il mio nome è Chloe,piacere".
Ci stringiamo le mani e mi sforzo a fare un sorriso amichevole. Non sono un tipo confidenziale,faccio fatica a fidarmi delle persone.
"Hayden". Dico io.

All'improvviso arriva un taxi ed io faccio cenno di entrare. Mi dispiace lasciare Chloe lì da sola,mi sembra una ragazza apposto,ma non voglio andare troppo oltre.

"Ci vediamo in giro!". Mi dice la ragazza salutandomi sorridente.
Chiudo la portiera dell'auto e dico al taxista la meta. Non vedo l'ora di poter ritornare a casa. Per oggi,non voglio avere altri problemi.

Dopo circa un quarto d'ora giungo davanti il mio appartamento dove il portinaio mi ferma prima che potessi prendere l'ascensore.

"Signorina Price mi scusi". Dice attirando la mia attenzione.
"Un ragazzo è venuto circa mezz'ora fa a chiedere di lei".
È stato sicuramente Jake, ma voglio confermare prima di arrivare a conclusioni affrettate.
"Che aspetto aveva?" Gli domando.
"Era alto,aveva i capelli neri e se non ricordo male portava un bel po' di tatuaggi".
Tyler? Non capisco perché è venuto a chiedere di me,e sopratutto perché si è scomodato quando poteva chiamarmi al cellulare.
Guardo il mio iPhone e vedo subito che è spento. Ecco, la batteria è morta.
"Grazie Bobby,era solo un mio amico".
Vado verso l'ascensore,ma il portinaio mi ferma ancora una volta.
"Ah e signorina,è arrivato questo pacchetto per lei". Dicendo ciò,me lo porge tirandolo fuori dal balcone.
Non avevo ordinato nulla in questi ultimi giorni da internet,che sia un regalo da parte di mio padre?

Arrivo finalmente nel piano del mio appartamento e apro velocemente la porta,non voglio che nessun altro mi crei problemi oggi.

Metto le chiavi sopra il tavolo e mi butto sul letto per un paio di minuti.
Ma poi,ricordo di dover aprire il pacchetto che mi è stato inviato.

Spero di non trovarci serpenti o scherzi di cattivo gusto,altrimenti avrei urlato che perfino ad Hollywood mi avrebbero sentita.
Ma all'interno non trovo nulla di tutto ciò,anzi,trovo di peggio.
Una mia foto con una grossa ics disegnata sopra il mio viso.
Un messaggio dietro scritto con un pennarello rosso.

"Non ti conviene provocarci. Non sai con chi hai a che fare".

Una minaccia.
Tremando riguardo la foto e poi giro la foto per rileggere il messaggio.
Mi guardo intorno con occhi lucidi e spaventati,sbarro le finestre e tiro le tende. Sono terrorizzata,tanto che chiudo la porta a chiave e mi butto sul mio letto con un cuscino sopra la mia testa.
Sembra andare tutto a rotoli.
Chi è stato a mandarmi la minaccia? Cos'ho fatto di così grave? Che siano le stesse persone che hanno incastrato Allison?
Sto per urlare dalla rabbia e dallo stress,voglio solo dimenticare le ultime ore di questa orrenda giornata. Voglio starmene da sola.

All'improvviso però,come se non bastasse,qualcuno bussa alla porta del mio appartamento. Chi c'è ancora?

Non riesco nemmeno ad alzarmi dalla pressione,e rimango sul mio letto.
"Non sono dell'umore adatto,per favore,lasciatemi in pace!". Urlo contro la porta.

"Hayden sono io,Dylan. Apri la porta!".

E dopo circa un secolo,ecco qui il tredicesimo capitolo della storia. Scusate dell'enorme assenza,ma mi ero concentrata a scrivere altre storie dimenticandomi di continuare questo romanzo. Mi scuso ancora,e vi prego di rileggere i capitoli precedenti se non ricordate i fatti successi. Il prossimo capitolo a breve!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09, 2018 ⏰

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