L'AMANTE DEL CIOCCOLATO

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Era inverno a Marley, una piccola cittadina in Australia. Su un' isolata collinetta, James Smith stava preparando i muffin al cioccolato per festeggiare il suo ventiquattresimo compleanno con sua moglie Allie, che sarebbe tornata a momenti. I due amavano il cioccolato, soprattutto James che lo amava così tanto da lavorare in una fabbrica di cioccolatini. Però quello era un bruttissimo periodo per i due, poiché lui fu licenziato e ora passava le giornate guardando la pioggia che lentamente scorreva sul finestrone in cucina. Lei invece era stata cacciata dal suo datore di lavoro e ora trascorreva tutto il suo tempo in un bar a fare le pulizie. Forse non avevano tanti soldi, ma il loro amore era più grande di qualsiasi cosa. Si erano conosciuti ad un parco acquatico, lei si era capovolta con il ciambellone in acqua e lui l'aveva salvata. Da quel giorno James fu odiato dal suo amico bagnino che ogni volta che lo vede, abbassa la testa e mormora: "La solita fortuna del principiante". Ad ogni modo Allie e James vivevano felici nella casa ereditata dai genitori di quest'ultimo, il cui padre era morto per ragioni sconosciute. L' ultima volta che James aveva visto suo padre era al suo ventiquattresimo compleanno quando aveva solo un anno e quindi non ricordava molto di quel giorno. Ma da quel momento, ogni notte prima di addormentarsi, vedeva un' immagine, una figura nera che saettava tra un lampo all' altro. Ad ogni suo compleanno quella figura si avvicinava sempre di più. Ma James non aveva detto nulla alla signora Grace (sua madre), una signora bassina e molto garbata. Aveva gli occhi verdi come quelli di suo figlio e i capelli nerissimi. Amava cucinare e fare lunghe passeggiate insieme a James; il rapporto tra i due era molto intenso e Grace faceva di tutto per difendere la sola cosa che le rimaneva: suo figlio. Però da quando era scomparso suo marito, ogni sera si vedeva accrescere sempre di più la malinconia di un regalo, di un bacio o di una vacanza insieme a lui. Un altro fenomeno strano che James aveva notato nel corso della sua convivenza con la madre, era che ogni sera del compleanno del padre, Grace accendeva una candelina intorno alla foto del defunto, e la sera tardi, sempre sua madre, iniziava a mescolare il fuoco delle candele fino ad unificarle tutte in una sola con la fiamma color arcobaleno. Poi dal fuoco fuoriuscivano delle scie dorate. I frutti, decorazione della cornice, diventavano di un rosso intenso. James non scoprì mai la fine di quello spettacolo, poiché ogni volta che arrivava a quel punto, sentiva la voce del padre che lo rassicurava dicendogli di andare a letto ed il suo corpo era attratto da una forza sconosciuta nella sua cameretta. La prima volta che James assistette al rito, rimase impietrito e per pochissimo non fu scoperto dalla madre. Ad ogni modo quell' episodio delle candele era sempre nella sua mente, quel meraviglioso spettacolo era impresso nel suo cuore e la voce soave di suo padre lo accompagnava sempre nei suoi sogni interrotta poi dalla figura nera. Una notte James stava assaporando una fetta di anguria ed era pronto a correre in salone per assistere allo spettacolo con le candele, ma quella sera non fu come le altre. Sporse leggermente il capo dietro la colonna e vide sua madre con delle candele, avevano una luce violacea e emanavano un bruttissimo odore. Grace versò la cera bollente sul ritratto di suo padre. Ma scrutando meglio, James notò che la madre non era sola ma stava parlando con un uomo che aveva un grosso taglio strano sul naso ed indossava un abito nero lungo con il cappuccio simile a quello indossato dalla morte nei film. Infatti a James sembrava di stare in un film e non riusciva a collegare i vari passaggi della sua trama: la scomparsa del padre, le candele, i frutti sulla cornice e infine la figura nera. Dopo quella visione James parlò con sua madre che lo costrinse ad andarsene lontano da lì, nella città di Marley. Il ragazzo cercò di obiettare, ma la madre gli disse che non doveva preoccuparsi. Inoltre James era fidanzato con Allie e quindi la nuova casa era ottima dopo il matrimonio dei due. A James però era sembrato molto strano quel posto, infatti non era registrato su nessuna mappa, come se esso non esistesse, inoltre era sempre coperto da una nebbia scura che avvolgeva tutta la collinetta. Quando James attraversava quella nebbia, il ciondolo regalato da sua madre cominciava a vibrare. James non conosceva il motivo anzi era molto spaventato, l' oggetto vibrava per circa tre secondi, poi sul piccolo diamante, incastrato sulla superficie, pian piano apparivano delle stelle che si univano fino a formare un fulmine. James teneva quel ciondolo stretto con il suo segreto del quale nemmeno Allie era al corrente, quel segreto che aveva lasciato un grande vuoto nella sua vita e nella scoperta di egli stesso. Infatti senza il padre la sua vita sembrava incompleta, come se mancasse un tassello per completare il puzzle, ma quel tassello fosse la chiave di tutto. Pensandoci bene nemmeno la sua routine quotidiana era normale. Una volta mentre era nell' autobus, vide una signora anziana che lo guardava in malo modo. Aveva i capelli bianchi e ricci, era abbastanza grassa e per finire aveva una coda che le fuoriusciva dall' abitino rosa in pizzo. James credette che quella fu solo una visione per lo shock del suo licenziamento, ma in realtà accaddero altre cose strane. Un giorno, ad esempio, mentre camminava con Allie, vide un gruppo di bambini che giocavano con la palla. Fino a qui nulla di strano, se non fosse che uno di loro, cadendo a terra, mostrò una lunga coda argentata. Quelle strane creature perseguitavano James, erano ovunque, sembrava lo seguissero e registrassero ogni sua mossa. Da non sottovalutare il fatto che la signora Grace mandò una lettera a James con allegato Diuk, il suo cane.

La lettera diceva:

CARO JAMES,

CHISSA' QUANTE COSE AVREMMO FATTO INSIEME SE SOLO IL DESTINO NON CI AVESSE SEPARATI. COME STAI? IO SENTO TANTO LA TUA MANCANZA E NON POSSO FARE A MENO DI PENSARE AL TUO BELLISSIMO SORRISO. ORMAI NON E' RIMASTO PIU' NIENTE NELLA MIA VITA, TU ERI IL MIO SOLO TESORO E TI HO PERSO. MA HO DOVUTO PER FORZA MANDARTI VIA. ABBI CURA DI DIUK E VEDRAI CHE PRIMA O POI SCOPRIRAI VERAMENTE CHI SEI, LA TUA IMPORTANZA PER IL MONDO INTERO. SPERO SOLO CHE TU NON SIA ARRABBIATO CON ME. NON MI RAGGIUNGERE, NON POSSO FARTI ENTRARE IN CASA. TI PREGO PERDONAMI E CONSERVA IL CIONDOLO CON TANTO AMORE, QUELLO SARA' LA MAPPA PER LA TUA SALVEZZA. ORA TI SALUTO DEVO ANDARE. CIAO, RICORDATI CHE TI VOGLIO TANTO BENE E CHE SARAI SEMPRE IL MIO BAMBINO.

MAMMA GRACE

In realtà James aveva letto quella lettera solo qualche giorno prima del suo ventiquattresimo compleanno, poiché era molto arrabbiato con sua madre, si sentiva un figlio indesiderato. Dopo aver letto quella lettera voleva andare da lei, vedere come stava, chiederle della sua strana vita, scoprire chi era realmente e finalmente capire qual era il suo ruolo nel mondo. Aveva sottovalutato questi fatti accaduti per troppo tempo, ora non ne poteva più. Forse era pazzo, o forse sua madre era pazza. Entrambi erano pazzi. Ma James sapeva bene che quelle creature con la coda non erano allucinazioni. Poi perché non poteva andare da sua madre, cosa gli nascondeva? Perché il ciondolo sarebbe stata la sua salvezza e cosa più importante: perché lui avrebbe dovuto salvare il mondo? Mai possibile che un ragazzo senza lavoro, senza carattere doveva compiere imprese così ardue?

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