DUE SONO PIU' FORTI DI UNO.

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Un' ombra scura si stava innalzando a circa 50 mt di altezza. Il piccolo draghetto che pochi minuti prima era la creatura più adorabile che James avesse mai visto al mondo, ora era un bestione. Iniziamo dagli occhi: da rotondi e luccicanti erano diventati sottili e ora ne aveva due anche sulla fronte. I graziosi dentini erano delle lame lunghe quanto una gamba di James, le zampe erano cresciute e invece di tre dita ne aveva otto, questo significava otto artigli lunghi come i denti. Aveva un colore violaceo, lo stesso di tutti i mangia anime che aveva incontrato. Sul capo c' era una bellissima corona con scritto: cucciolo. Al collo aveva un collare nero con tutte punte argentate e affilate con scritto: di Ade. James non aveva mai affrontato un drago mutante e nemmeno uno zio traditore. Intanto correva, sempre più veloce. Stava cercando un arma per riuscire a mantenere aperte le fauci di quel mostro. Ma l' altro problema era la coda. Su di essa c' erano tante squame quanto i pesci nel mare, solo che i pesci (tranne alcune specie) non avevano brutte spine grandi circa mezzo metro. Il drago cresceva sempre di più, faceva movimenti veloci e scattanti. La sua coda colpì in pieno James che si ritrovò con un dolore terribile allo stomaco (quanto avrebbe voluto vomitare) e sei spine che lo circondavano. Era in trappola. Le spine erano altissime ed appuntite: James non avrebbe potuto scavalcare.

̶Bene e quindi questo sarebbe il nostro eroe ̶ disse Clever concludendo con una risata malefica. ̶Hanio finiscilo e non mi chiamare mai più collega, io sono il tuo padrone...stupido drago da quattro soldi ̶ Clever se ne andò via ridendo.

Il drago alzò la coda e la scagliò veloce sulla testa di James, ma lui riuscì a spostarsi. Sentì appena il fruscio della coda che gli picchiò sull' orecchio.

̶Aspetta per favore ̶ disse James tremando. ̶Come ti chiami? ̶ chiese cercando di rimediare tempo.

̶Io sono il cucciolo di drago di Ermes, non sai leggere per caso? ̶rispose il drago nervoso.

̶Sei davvero carino... ̶ cercò di rimediare James, ma di certo fare ad un drago enorme, spaventoso e inquietante quel complimento era poco intelligente.

̶Senti Hanio io devo salvare la mia Allie, lei è il mio tutto, il mio mondo, la mia aria. Ti prego lasciami andare, ti prometto che farò qualsiasi cosa per te, tutto per la mia Allie.

̶Io vorrei tanto salvarti ma devo servire Ade per l' eternità affinchè lascia andare mia sorella dagli Inferi.

James notò il colore dei suoi occhi, era come quello di zio Clever (prima che lo tradisse) e identici ai suoi. C' era solo una spiegazione, quel drago stava dalla parte dei buoni. James vedeva in lui un animo gentile, buono e quell' atto di coraggio, di sacrificio nei confronti della sorella, gli aveva innescato una pietà che il mal di stomaco per la coda, era sparito.

̶Hanio, se mi aiuti a scappare, ti prometto, anzi lo giuro su questo ciondolo ̶l' oggetto brillava nelle mani nel ragazzo. ̶che aiuterò tua sorella.

̶Io mi sono fidato degli umani ed ho capito che sono una brutta razza.

̶No, ascoltami. Io voglio davvero aiutarti, ma tu devi permettermelo. Ti prego fammi uscire, lo so che è difficile dimenticare il passato, ma ora devi pensare al futuro. Il tuo futuro non può essere qui, nel sottosuolo, senza amici e solo con rimpianti. Se questa è la vita che vuoi, uccidimi e prendi il mio ciondolo, è questo che vuole. Ma se vuoi avere una vita che sia la tua, unisciti a me.

Il drago sentite queste parole, con un espressione rabbiosa in viso, alzò la coda. James si era già preparato alla sconfitta, quando la coda colpì la gabbia di spine.

Ora mettiti di fronte a me per favore ̶ disse Hanio lasciando solo James al centro. Egli si mise di fronte alla grossa massa violacea sputa vino. Hanio avvicinò il suo muso a quello di James e una forza misteriosa alzò l' umano e lo posò delicatamente sul dorso del drago. Un' aurea colorata circondò i due e subito entrambi sentirono di appartenersi l' uno all' altro. Avevano stretto un patto, non si sarebbero mai più separati.


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