Pranzarono, Ryan decise di non mettersi in mezzo, poteva avere tutte le donne che voleva, quindi evitò di incontrarla.
Sì, era una bella giovane, ma non avrebbe permesso che Gabriel se ne andasse, non aveva bisogno di problemi, era molto difficile trovare un dipendente così preparato.
Tornò nel suo studio.
"Jake, cerca Susy e Lucy le voglio qui, tra venti minuti."
"Signore, come le cerco?"
"Ti mando l'indirizzo via sms."
"È sicuro che sia una buona idea?"
"Sì."
"E' sicuro che siano sane e non la contagiano?"
"Hai ragione Jake, portale qui e chiama la mia amica infermiera."
"Ok, sa che ci tengo alla sua salute."
"Lo so, sei fidanzato con mia sorella."
"Sì, Jenny soffrirebbe se si ammalasse."
"Lo so."
Attaccò.
Bussarono.
"Avanti."
Jake entrò con due giovani donne e l' infermiera.
"Ottimo, Jake. Non mi deludi mai.
Giulia fai questi prelievi. Mi aspetto riservatezza da te."
"Sono riservata, non sei l'unico che richiede questo tipo di cose."
"Cosa? Come non sono l' unico?"
"Ryan, quelli come te o più potenti si rivolgono a me per il tuo stesso motivo, pensano solo a se stessi, le donne giovani non le considerano, le usano solo come svago e esibizione. Trattate come schiave senza cervello, anche se disprezzo tutto questo, ti puoi fidare."
"Lo spero."
"Di me di sicuro." disse Jake.
"Voi starete zitte, vi pagherò bene."
"Sì, Signore." dissero le due.
Giulia fece i tre prelievi e li segnò con le etichette.
"Ryan, per quando ti servono i risultati?"
"Il prima possibile Giulia."
"Il mio amico di fiducia oggi non può analizzarli."
"Va bene, massimo domani."
"Perfetto. Ciao Ryan, buona giornata.
Domani te li porto." e usci', guardandolo con disprezzo.
A lei Ryan non era indifferente, le sarebbe piaciuto essere al posto di quelle due sexy oche. Si stupì che un uomo così intraprendente, intelligente che si era fatto da solo andasse con due idiote e non con una compagna di vita seria, affidabile, leale, intelligente. Lei aveva tutto ciò che quelle non avevano.
Uscì dalla società e si recò in laboratorio.
La tentazione di far falsificare gli esiti delle due era forte, ma non era meschina fino a quel punto.
Sapere che l'uomo che ami si comporta da maniaco fa sempre male.
Carlos era lì.
"Mi fai un piacere?"
"Sì, Giulia."
"Ryan mi ha chiesto di analizzare questi campioncini di sangue, devi fare il test del HIV, li falsificheresti?"
"Va bene, quello stronzo, ha il coraggio di chiedertelo quando sa che lo ami. Non posso, se mi beccassero perderei il lavoro."
"Ti prego, non lo amo più, ora amo un altro." mentì.
"Chi?"
"Un altro che non posso avere."
"Lo conosco?"
"Sì, molto bene."
"Anch'io amo una che non posso avere." confessò lui.
"Prima tu Carlos."
"Ti amo Giulia."
"Davvero?Da quando?"
"Sì, davvero, da due mesi, mi parlavi di altro e non ho trovato il tempo per confessartelo."
"Lo so, parlavo sempre di Ryan, era un' infatuazione, l'amore è un'altra cosa."
"Mi ami?"
"Sì, ti amo Carlos."
"Anch'io, farò queste analisi per l'amore che provo per te e tacero'.
Dopo di che, quello là si arrangiera' da solo, sono stato chiaro?"
"Sì, amore, come fai a non temerlo?
E' un uomo potente."
"Lo temo, sì è potente, ma non lo prendo troppo sul serio. Uno che va con donne che non sa nemmeno se sono sane. Tu lo prenderesti sul serio?"
"No, hai ragione, però meglio tenerlo buono."
"Se lo dici te."
"Sì."
"Per domani. Stanotte dormiamo insieme."
"Sì, non vedo l'ora."
"Aspettami fuori, leggi una rivista e vado a farle."
Lei obbedì.
Analizzò quello di Ryan.
"Stronzo, hai una fortuna sfacciata.
Potrei scrivere positivo e spaventarti un po', ma non lo farò, non sono come te e non lo diventerò mai."
Scrisse esito negativo.
Poi fece Lucy, segnò negativo e infine Susy idem.
Andò da lei.
"Sono tutti negativi. Tieni cara.
Ti accompagno da Jake e glieli consegnerà."
Lei li mise in borsa e si avviarono alla macchina di Carlos.
"Jake, dov'è Ryan?"
"E' nel suo studio Giulia. Vuole che glieli porti tu."
"Carlos, aspettami."
Li lasciò da soli.
Arrivò davanti al suo studio e bussò.
"Chi è?"
"Sono Giulia, posso entrare?"
"Sì, entra."
Lei entrò e lui chiuse la porta a chiave.
"Hai quello che ti ho richiesto?"
"Sì, eccoli. Nessuno ne è ha conoscenza, solo il mio uomo."
"Meglio così, amo la discrezione.
Il tuo uomo?"
"Sì, ora è ufficiale."
"Pensavo che eri innamorata di me."
"Infatuata, meglio così, dove sono le tue splendide modelle?"
"Le ho mandate a casa."
Aprì gli esiti.
"Sono sano e anche loro. Grazie."
"Dubitavi sulla tua salute?"
"Un po' con tutte le donne che ho frequentato anche se uso la precauzione, il rischio si può correre."
"Come mai, un giovane, ricco, intelligente che ha tutto dalla vita, deve andare con donne occasionali e non con una donna al suo pari?"
"Perché sono tutte troppo superficiali e frivole, non sono autentiche, fanno frasi fatte, mi annoiano parecchio.
Io non voglio una donna clicque',
ma una carina e intelligente come te."
"Grazie. La troverai."
Si avvicinò a lei e le accarezzò la schiena.
"Ryan non farlo, siamo amici."
"Sì, ma non sei solo mia amica.
Mi piaci e sai che quando voglio qualcuna me la prendo senza farmi scrupoli."
"Smettila, sono Giulia, non sono qualcuna, io sono unica. Se mi conoscessi bene, sapresti che ti
posso rovinare da un momento all'altro, caro Ryan."
"Non lo faresti mai..."
"Perché ti temo, perché sei potente?Perché vinci sempre? Perché sei irresistibile? Perché ti piacciono le sfide? Perché mi rovineresti la vita?"
"Sì, tutte quelle ragioni che hai elencato, ma ce ne sono molte altre, Giulia. Mi ami e mi desideri con tutta te stessa, non puoi negarlo."
Aveva ragione dannazione, Carlos era solo un ripiego.
"Baciami."
"No."
"Ottimo lo farò io."
Lasciò che fosse lui a fare la prima mossa.
Fu bellissimo.
Poi si staccò.
"Perché cara?"
"Perché non posso e non mi va."
Bussarono alla porta e Ryan le disse di tacere.
"Sono Jake. Carlos ti aspetta sotto, Ryan. Ti deve parlare."
"Dieci minuti e sono lì."
Si sistemò.
"Non dirgli nulla, evitiamo una scenata."
"Chi ti dice che voglia parlare di me e te?"
Ryan sbatté la porta, prese l'ascensore e scese.
"Buonasera lei è Carlos?"
"Buonasera, signor Silver. Giulia è la mia fidanzata e non mi va che la mette in mezzo nelle sue schifezze, non è una delle sue amichette modelle."
"Lo so, mi ha detto che sta con lei e sinceramente non so cosa ci trova in lei. Non mi sembra un avvocato, nemmeno imprenditore."
"Sono un infermiere e anche dottore. Sono specializzato in ematologia."
"Ah certo."
"Lei ha avuto fortuna, a non essere sieropositivo, andando con tutte quelle escort."
"Come osa? Chi le ha detto queste cose?"
"Giulia, me l'ha confidato."
"Giulia, non l'avrebbe fatto."
"Sì, l'ho fatta parlare. Ora ha due scelte o pagare il mio silenzio o troncare con la mia donna."
"Pagare? Non guadagna molto se ha bisogno di soldi."
"Non è quello il motivo, ci tengo alla mia donna e alla moralità. I soldi sono per un ente benefico per malati di leucemia. Non sono malato so che lo vorrebbe."
Giulia sentì tutto.
"Vuole che scelga?"
Giulia pregò che Ryan pagasse piuttosto che rinunciasse a lei.
"Ti ripeto che Giulia mi ha raccontato tutto, ti ha tradito e preferisci pagare che troncare con lei?"
"Sì, preferisco pagare, perché so che non è stata lei. Giulia è più importante delle altre.
"Ryan." disse lei.
"Giulia. Stanne fuori." disse Carlos.
"No, stai mentendo, io non ho tradito nessuno. Non ti ho detto nulla. Solo di analizzarli."
"L'ho fatto, ma mi ha preso in giro e ve la farò pagare."
"Ryan lascialo parlare. Non sa quello che si dice. Non fai per me, Carlos. Non pensavo che arrivassi al suo livello. Dicevi che non volevi essere come lui."
"Sì, lo dicevo, ma ora che ci sei di mezzo tu, ho rivisto le mie posizioni."
"Perché non ci calmiamo Carlos, Ryan."
"Io sono calmo." disse Ryan, solo per lei.
"Mi calmo promesso, ho esagerato."
"Non diamo spettacolo, ho una proposta da farvi."
I due si guardarono.
"Mi piacete entrambi."
Carlos rimase di stucco.
Ryan sorrise compiaciuto.
"Giulia, potevi confessarlo un po' prima, evitevamo di insultarci." disse Carlos.
"Lo so, sono timida, su certe cose."
"Se vuoi entrambi, mi terrò il segreto e non voglio il denaro ne allontanarti da lei, però Ryan sarai fedele a Giulia e darai il ben servito a quelle due."
"Certo, con molto piacere."
Ryan compose il numero.
"Susy, Lucy, non voglio più vedervi sono stato chiaro?"
"Cosa?" disse Susy.
"Non mi interessa, cercatevi un altro."
"E i soldi?"
"Avrete i vostri soldi, ve li darà Jake."
E attaccò.
Giulia baciò Ryan e uscì con Carlos.
Rimase solo a pensare.
"Che sfigato che sono, troverò mai una donna che mi ami e non solo per i miei soldi e la mia posizione.
"Giulia, non fa per me. Aspetterò."
Squillo il cell.
"Sì, c'è una per il lavoro di assistente." disse Gabriel.
"Mandamela."
Bussarono.
"Avanti."
Una giovane castana fece il suo ingresso.
"Buongiorno signorina, si accomodi."
Lei obbedì.
Ryan guardò il curriculum.
"Sì, mi convince, Signorina Christiane Orsini, è assunta, spero che il suo fidanzato non sia geloso."
"Sono libera."
"Si occuperà dei miei impegni."
La guardò negli occhi.
"Non abbia paura non mangio."
Si alzò e la studiò.
"Può disturbarmi, solo per la mia famiglia o roba davvero urgente."
"Va bene, e la voglio sempre reperibile."
"Sì, signore."
"Puo' andare."
Christiane uscì.
Andò alla postazione.
"Pronto, in cosa posso esserle utile?"
"C'è Ryan?"
"Chi lo desidera?"
"Sono Giulia, la sua fidanzata. Me lo passi."
La mise in attesa.
"Signore, c'e' Giulia la sua fidanzata."
"Prendo io, non lo è."
"Origlio'."
"Giulia, è la mia assistente. Non sei la mia fidanzata, lo sai i trio non mi vanno."
"Te la spassi con la tua assistente?"
"No, ma è carina, chi lo sa'."
"Stronzo, perché mi vuoi ferire così?
Quindi ero il mezzo per arrivare a lei?"
"Ti ho detto che mi interessa Christiane, il tuo Carlos me l'ha detto che ti vuole per se e intendo ascoltarlo."
"Carlos, ti ha detto così?"
"Sì, non insistere, non sei la mia fidanzata, ma sua."
"Non accetto che mi prendi in giro."
"E' la verità, mi piace Giulia, è una sensazione istantanea."
Così il capo era interessato a me.
"Ti lascio, rispetta quello che ti ho detto e devi essere felice con lui."
"No, non lo farò ti amo, Ryan, come puoi chiedermi di smettere di amarti e dimenticare i miei sentimenti per te?"
"Ce la farai, Carlos è una brava persona, meriti lui, è buono, ti ama, ti rispetta, puoi davvero essere felice, non buttare via tutto per me."
"Non so, come ho fatto ad amarti, non meriti ne me ne lei."
E attaccò.
"Christiane venga nel mio studio ora."
"Sì, signore."
Obbedì e bussò.
"Avanti."
Christiane entrò.
"Va tutto bene con la sua fidanzata?"
"Non è la mia fidanzata, ma un' amica che si è presa una cotta per me."
"Capisco, perfettamente."
Ryan andò al dunque..
La baciò.
"Che le prende Signore?"
"Avevo voglia di baciarla e anche lei."
"Sì, ma ora che mi dice che non è fidanzato non mi sento in colpa, però
lei è il mio capo."
"L'ho baciata io."
Christiane stette zitta.
"Se parte da me l'iniziativa, non si preoccupi. Mi piace signorina, la vorrei frequentare al di fuori del lavoro."
"Lo vuole davvero?"
"Sì, non scherzo quando dico una cosa."
"Cancelli, la riunione delle diciannove, la porto a casa mia, suppongo che non prende la pillola?"
"Non la prendo perché non frequento nessuno."
"Non c'è problema, me ne occuperò io."
Lei tornò a lavoro.
Verso le diciannove uscirono separati.
Lei si avviò verso la metro.
Lui arrivò lì con la limousine nera.
Jake accostò e Ryan la fece salire e li portò nel suo appartamento al settimo piano.
Era spazioso, fin troppo grande, per le sue aspettative. Le fece fare un giro per le stanze.
Entrarono nella camera matrimoniale le pareti erano rosa e argento.
Le tende sull' argento.
Le coperte del letto grigio antracite.
Sulla scrivania c'era un PC. Poi un televisore grande.
"Le piace la stanza?"
"Molto signore. Ha un tocco femminile."
"Sì, ci ha pensato mia sorella Jenny, vuole che mi trovi una fidanzata, intelligente, seria, leale, che mi tenga testa, lei non da importanza alla ricchezza delle persone che frequenta, preferisce un uomo meno abbiente di lei, anche gente che gli piace mettersi in gioco, non starebbe mai con uno del nostro livello, perché sa che non sarebbe felice, ma in gabbia."
"Lei cosa ne pensa delle scelte e del pensiero di sua sorella?"
"Anni fa, avrei detto che sbagliava, che quelli come noi dovevano stare con persone della stessa estrazione sociale, ma ora concordo con mia sorella."
"Davvero?"
"Christiane, sei laureata come me, in un altro campo, io in economia."
"Io in lettere."
"Quindi siamo laureati in cose diverse, l'unica differenza che appartengo ad una famiglia facoltosa."
"I miei sono laureati, mia madre lavora in banca e mio padre insegna all'Università. Non mi va che guidichi la mia famiglia, siamo persone serie, oneste e lavoratrici."
"Non giudico nessuno. Dovresti essere felice che mi interesso a te."
"Sì, lo sono, se non si tocca la mia famiglia e me."
"Mi piaci, andrei al dunque. Mi piace mischiare gli affari lavorativi con quelli personali ed esterni. Ti voglio sia a lavorare per me e come compagna fissa fuori dal lavoro, sei la donna che ho sempre cercato e voluto nella mia vita."
Christiane ci pensò.
Magari era una tattica per portarla a letto e trovare una scusa per licenziarla.
"Perché ci stai pensando, ho messo le carte in tavola. Non prenderti gioco di me, dimmi che non ti interesso, non darmi false speranze Christiane."
"Sono io, che ho paura di essere presa in giro signor Silver."
"Non ti sto prendendo in giro, se ti interesso non perdiamo tempo."
Lui si svestì, per farle capire che faceva sul serio.
Lei fece lo stesso, lasciò che la a vestisse lui.
Le tolse la gonna, le sbattono' la camicetta e rimase in reggiseno e perizoma.
"Sei stupenda."
"Anche lei."
"Dammi del tu ora."
"Sei stupendo Ryan. Ti desidero."
"Anch'io Christiane."
Lui pensò a proteggerla.
Fecero l'amore e si sentirono appagati.
Lui uscì in tempo.
"Sei stupenda."
Lei rimase in silenzio e senza fiato, era super virile e pieno di vita.
Adesso mi liquidera'.
"Non ti lascerò scappare, mi piaci troppo, sono perduto. Non mi sono mai innamorato così in vita mia."
"Davvero non ti sei mai innamorato?"
"È così, è un sentimento forte e potente, spero di essere all' altezza cara e tu?"
"Io l' ho provato in passato e non è andata come speravo. Il mio ex mi ha tradita con una persona importante per me, comunque è passato tanto tempo, non rinuncio all' amore a priori, la fiducia è fondamentale per una relazione, se non c'è è meglio troncare."
"Hai ragione, io mi fido di te, ti amo cara."
"Anch'io mi fido di te e ti amo.
Sono una giovane donna che ama il romanticismo e essere considerata."
"Lo sarai credimi."
La baciò con passione.
"Torna a letto che voglio stare vicino a te."
Cristiane non vide l' ora di ritornare tra le sue braccia.
"Che piacevole sensazione Chris."
"Starei ore e ore tra le tue braccia."
"Mercoledì, devo partire per quell' affare, mi manceherai."
"Anche tu, hai delle responsabilità e impegni."
"Che ne diresti di accompagnarmi, sarò impegnato solo due ore e poi potremo andare a cena e fare l' amore."
"Davvero vuoi che ti accompagni?"
"Sì, verresti all' incontro, non ti lascio in hotel da sola."
"Verrò non ce la farei a stare tutto quel tempo senza vederti."
"Perfetto, è deciso. Riesci a fare la valigia per mercoledì?"
"Sì, quanti giorni?"
"Un giorno, ma passeremo una notte in hotel."
"Come ci andiamo?"
"In macchina, ci porterà Jake, non vado pazzo per l' aereo e tu?"
"Anch' io non sono per l' aereo. Solo se è necessario."
"Idem, siamo così simili cara."
La baciò con trasporto.