Prologo

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7 marzo 2001

"Una bambina, una bambina!

Lo avevo capito, lo avevo capito da quando quell'angelo mi ha mandato in pappa il cervello quello che Dio voleva davvero da me. Mi aveva mentito! Ci aveva mentito! E noi che avevamo creduto per millenni di essere liberi dalla sua influenza.

Ho provato a starle lontano, ma lei è troppo, non ci sono riuscito, il suo sguardo, l'odore della sua pelle, i suoi capelli, la sua bocca mi avevano già fregato da tempo e alla fine è riuscita a conquistare il mio cuore.

È stata sé stessa per tutto il tempo, ed è stato quello a fregarmi, vivevo in un mondo fatto di bugie, inganni, dove tutti si approfittano di tutti, e io ero uno di questi. È stata una ventata di aria fresca nella mia vita, affezionarmi ad Ana mi ha aiutato a guardare ciò che mi circondava con occhi di versi, e ad apprezzare quello che avevo, e non a denigrarlo o a ritenerlo un peso che potevo ignorare.

Giuro che ho provato a starle lontano, ci ho provato con tutto me stesso, ma sono sempre stato avaro, mi aveva dato il suo corpo, poi mi sono preso la sua mente e il suo cuore, come lei aveva fatto con me, la amo, e forse è  stato proprio quello il problema, la amo troppo.

So che si dice che quando si ama una persona, per il suo bene, bisogna lasciarlo andare. Ma sfido chiunque a farlo davvero.

Quando si ama, si fa di tutto per poter tenere la persona a cui si tiene vicino a sé, cercando allo stesso tempo, di proteggerla da tutto il male di questo mondo, ma io non ce l'ho fatta.

E ora per un bene superiore, la protezione della nostra bambina deve essere messa al primo posto.

È arrivato davvero il momento lasciar andare le persone che ho imparato ad amare, ma a breve arriverà anche il momento di morire per amore."

Ibrida: l'Amante del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora