Entrammo da starbucks e ci accomodammo in un posto libero,vicino ad una finestra che lasciava vedere i passanti che passavano a passo svelto,ognuno andava nella propria direzione non guardando in faccia nessuno,poco dopo arrivò una cameriera ed ordinammo entrambi la stessa bevanda,Zayn si schiari la voce cosa che mi fece capire che stesse per iniziare a parlare e così fú
"Allora Miley,da dove vieni?" Era così spontaneo quando faceva le domande,non ci pensava due volte e con i suoi grandi occhi ti guardava dentro come a volerti scavare fino in fondo per saperne di più
"Florida,te invece?" Se pensava di intimorirmi si sbagliava di grosso,non poteva essere più furbo di me,conoscendolo meglio avrei capito com'era caratterialmente e quali erano le sue intenzioni
"Sono di qua,come mai ti sei trasferita?" Il suo fare troppe domande iniziava a darmi fastidio,era troppo curioso come se volesse scoprire qualcosa,non aveva un volto familiare non potevamo già conoscerci,lo avrei sicuramente riconosciuto,decisi di non perdere altro tempo e gli risposi,magari una mia risposta secca gli avrebbe fatto capire che il suo essere troppo curioso iniziava a darmi fastidio
"Per lavoro" feci il sorriso più finto del mondo e proprio in quel momento arrivo la cameriera con le nostre ordinazioni,ringraziai la cameriera sia mentalmente per aver interrotto le troppe domande di Zayn che non per averci portato le bevande. Per un breve momento caló il silenzio,non era uno di quei silenzi inquietanti ma bensì rilassanti,ho sempre amato il silenzio magari con una sigaretta in mano e un pó di vento che sposta i capelli sul volto e mette in ordine il caos che ho in testa,nello stesso momento che Zayn apri la bocca per parlare il suono del mio cellulare lo interruppe,era la mia amica Abbie a chiamarmi,sapevo benissimo perché mi stava chiamando però non risposi e con un cenno della mano feci capire a Zayn che poteva continuare quello che stava per dire prima che fosse interrotto.
"Quanti anni hai?" non era come le domande che mi aveva chiesto precedentemente,questa volta c'era un tono di malizia nella sua voce e anche il suo sguardo ne dava la conferma,risi leggermente e scossi la testa prima di rispondere
"19,te?" rimase notevolmente sconvolto dalla risposta che gli avevo dato e si notó dal suo sguardo,sapevo benissimo che credeva che fossi più grande perché sembrava che ne dimostrassi un pó di più
"24" la sua risposta fu secca,priva di emozioni,mi fu difficile in quel momento capire cosa stava pensando,calò nuovamente il silenzio e l'unico rumore che si sentì fu la suoneria del mio telefono,per la seconda volta nel giro di qualche minuto la mia amica Abbie mi stava chiamando,sbuffai non avevo voglia di risponderle
"Forse dovresti risponderle sembra urgente" mi invito lui
"Forse dovrei" risposi sorridendo accettando la chiamata,mi fece mille domande alle quali gli avrei promesso una risposta più tardi invitandola da me per cena,mi accennò che ci sarebbe stata una festa alla fine di questo week end però non risposi,e con una scusa inventata sul momento attaccati per dedicarmi nuovamente al ragazzo dagli occhi color caramello,guardai l'ora e vidi che si era fatto tardi e visto che per le otto sarebbe arrivata la mia amica,gli dissi che me ne sarei dovuta andare e che mi avrebbe fatto piacere fare un'uscita come quella,prima di andarmene però litigammo su chi avrebbe dovuto pagare il conto,alla fine la meglio l'ebbe lui ricordandomi che era stato lui ad inviarmi e che di conseguenza era lui che doveva pagare il conto,promettendomi che la prossima volta avrei pagato io

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Sì erano ormai fatte le otto e la mia amica dai capelli biondi stava seduta sul mio divano a raccontarti tutto quello che gli era successo oggi,quando arrivò il mio turno di raccontargli le cose incominciò a fare mille domande su chi fosse,che lavoro faceva e altre mille domande che solo una migliore amica super protettiva poteva fare avendo paura che questo ragazzo ti avrebbe fatto soffrire,gli avevo spiegato più di una volta che io e lui non saremmo diventati niente se non amici,decisi di cucinare io qualcosa al volo,non avendo voglia di ordinare la pizza così optai per cucinare degli ottimi hamburger,me la sapevo cavare in cucina nonostante facessi la modella e tutti mi credevano stupida,tutto fu accompagnato da un'ottima bottiglia di vino rosso portato dalla bionda,visto che il giorno seguente nessuna delle due sarebbe dovuta andare a lavorare invitai Abbie a dormire da me 

MalibuWhere stories live. Discover now