Be in love with Percy means

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A -teddyyy-
Colpa sua, se volete prendervela con qualcuno alla fine c:

Stare insieme a Percy era trovarsi in una relazione mai noiosa.
Non era mai come stare su una strada diritta fino a perdita d'occhio, ma più che altro su delle montagne russe, le più veloci della nazione.

Non erano montagne russe solo perchè sentiva ad ogni discesa (ovvero ogni bacio, ogni carezza, ogni sorriso in mezzo ad altra gente o qualunque volta il semidio gli stringeva la mano) una fitta allo stomaco da capogiro.

E neanche perchè una volta avevano fatto sul serio le montagne russe, in un weekend, sulla superficie dell'acqua modificata dai poteri del moro.

Era perchè una strada diritta non avrebbe mai potuto essere. Ed anzi, l'opposto era la risposta più azzeccata.
Ovviamente a Jason non dispiaceva mica se Percy, intrufolandosi nella sua vita con quegli occhioni dolci e il sorriso malandrino, aveva sconvolto ogni sua routine.

"Andiamo al mare!"
"Ancora?"
"Stavolta vediamo i delfini! Ce n'è uno simpatico che si chiama come te!"

Stare con Percy voleva dire anche strani anniversari.
O mesiversari.
O qualunque giorno in cui ricorresse un tempo particolare dal giorno in cui Percy gli aveva preso il viso tra le mani, interrompendo la sua dichiarazione balbettante, baciandolo.
Un giorno, una settimana, dieci giorni, un mese, due, tre, un anno e un anno ed un mese.

Tenendolo il conto come dei turni in un gioco, toccava prima ad uno e poi all'altro decidere la giornata da svolgere.
Era ormai qualche mese che il campo li vedeva partire presto quelle mattine (o non li vedeva proprio) e tornare quando il coprifuoco era scattato da sì e no due ore.

Jason trovava comunque magici quei giorni.
Che fossero passati su una scogliera a strapiombo sul mare o a fare una torta, a New York a pattinare o sdraiati per tutto il giorno a letto, solcando i cieli per ore con Percy fra le braccia o in mezzo a pesci pagliaccio che non facevano altro che deriderlo con Percy.

"Ti porto a vedere le stelle per questo mesiversario."
"Come sei romantico, Percy."
"Ma che hai capito? Le stelle marine! Ce n'è una blu troppo bella."

Stare con Percy era anche poesia.
Non l'avrebbe mai detto, Jason, così come nessun altro, ma il moro poteva essere considerato un filosofo a volte.

All'inizio pensava fossero citazioni, i suoi sussurri. Ma si era accorto da tempo che se li annotava e il giorno li cercava, nessuno di particolarmente famoso gli aveva suggerito dolci frasi come quelle.

Come quelle dette in un sussurro al mattino tra un bacio ed un pigro sorriso; come quelle urlate sui prati sconfinati nel silenzio che li avvolgeva, rotti da una risata; come quelle mimate, sott'acqua, con le guance gonfie di Jason e gli occhi innamorati; come quelli tra un bacio e il poco spazio tra la pelle di Jason e Percy, laddove non si poteva sapere se fossero mai stati due corpi separati, un tempo.
Era un soffio, a volte, leggero da far rabbrividire Jason, facendogli chiedere se avesse sentito bene.

"Ti amo."
"Mph"
"Sul serio. A volte sento un bisogno fisico di stringerti, baciarti, sentire la tua voce. A volte neanche quello basta. Di dirti che sto impazzendo. Ti amo così tanto."
"Mh... Percy?"
"Giorno Tesoro."

Stare con Percy al campo mezzosangue voleva dire salutare milioni di persone. Essere interrotti continuamente perchè 'ehi, quello è Percy Jackson'.
Non era il fatto che in un secondo momento le persone si accorgessero anche di lui.
Più che altro, il fatto che si accorgessero di Percy.
Indipendentemente se stavano solamente parlando o se lo stava baciando, all'ombra di un albero.

Be in love with Percy means //JercyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora