Capitolo 5

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Quella fu probabilmente la dormita più strana ma duratura della mia vita.Mi sforzavo di ricordare quegli eventi passati, ma ancora ero in uno stato di passaggio in cui i miei ricordi non avevano un volto ben marcato. Mio fratello sembrava sempre più vicino, non solo a me ma anche al mio ricordo di lui. Noxs al contrario sembrava sempre più lontano e non prendeva neanche parola con me. Quando capitava un discorso del tutto casuale rispondeva evasivamente. Vedevo come Metra e Noxs discutevano e si divertivano, ma al mio arrivo Noxs perdeva quella luce e quella serenità che aveva stampate in viso. Erano passate ormai tre settimane e io avevo già completato tutto il necessario per iniziare il mio lavoro sull'astronave "Nacaru 24530". Non avevano particolari problemi nel farci lavorare tutti e tre nella stessa nave. Per me invece era un vero onore lavorare per e con mio fratello e al fianco di Noxs. Dopo aver atteso tutti quegli anni vedevo Metra esaudire il suo sogno di diventare capitano. Anche se mio fratello non era del tutto d'accordo, il mio lavoro sarebbe stato quello di ufficiale addetto alla sicurezza come mediatore linguistico. A Metra, e a Noxs anche se non lo dava a vedere, non piaceva il pensiero che io avrei tradotto le conversazioni di criminali. Avremmo avuto molto tempo per riallacciare i rapporti prima di partire per il nostro lungo viaggio tra le stelle.

Vivevamo in perfetta sintonia ormai e sembravamo un trio funzionale.Finalmente col passare dei giorni il vero volto di mio fratello ritornava nei miei ricordi e piano, piano tornavano anche quelli di Noxs. Questi ultimi però erano strani. La mia mente vedeva tante diapositive che scorrevano velocemente e poteva coglierne solo alcune. Quei ricordi erano confusi e disordinati e non avevano una sequenza logica e completa.

Qualsiasi stupido avrebbe capito che Noxs aveva un comportamento strano, e ultimamente anche con Metra era distaccato e lontano.

Una di quelle sere mentre andavo in camera mia, passai da quella di Metra, dove Noxs si stava sfogando con mio fratello. Rimasi per alcuni minuti ad ascoltare, ma parlavano piano, sussurravano quasi.Riuscivo a prendere solo alcune parole; parole che non erano certo piene di felicità. Mi bloccai e iniziai a riflettere. Vivevamo nella stessa casa da quasi un mese e quel ragazzo non aveva dato segni di problemi, semplicemente sembrava triste, ma collegai questa tristezza alla lontananza da casa dopotutto anche lui aveva una famiglia. Era questa la spiegazione che ero data, e poi tutti abbiamo dei momenti di tristezza. Ma quelle poche parole che arrivarono al mio orecchio non potevano essere semplice tristezza, era qualcosa di più vicino alla disperazione. Decisi allora di chiedere a mio fratello,dopotutto Noxs era mio amico, e non è forse dovere dei veri amici essere sempre presenti nel momento del bisogno?

Non sapevo neanche il motivo, ma mi sentivo in imbarazzo. Forse fu per questo che me ne pentii molte volte, e altrettante pensai di non chiedere nulla. Mi sentivo una persona orribile al solo pensiero che volevo sapere tutta la verità più per curiosità che per vero interesse. Ma non potevo evitarlo. Tutti i ricordi di Noxs erano diversi da quelli di Metra. Il processo andava a ritroso e invece di ricordare, i pensieri su Noxs si facevano sempre più indifferenti,quasi non lo conoscessi. Forse era per questo che aveva tagliato i rapporti con me? Si sentiva escluso e forse aveva capito che non mi importava? Non ero brava nel fingere e il copione da recitare con Noxs era ormai finito. Più giorni passavano e più i dettagli,diventati ormai veri e propri caratteri fondamentali, scomparivano.Era sempre più un estraneo.

Decisi comunque di lasciar perdere. Ero certa che avrei spaventato mio fratello se avessi detto che nella mia testa non stava procedendo tutto secondo i piani.

Bussai alla sua porta e senza neanche aspettare una risposta, entrai di scatto. Trovai Metra e Noxs rivolti verso il letto.

Quella stanza si riempì di imbarazzo, e prima che questo si dileguasse ci furono alcuni interminabili secondi di silenzio.

La vendetta delle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora