È tutta la notte che sono sul balcone della mia camera. Non riesco proprio a dormire, qualcosa mi impedisce di chiudere gli occhi e riposare.
Dopo qualche ora mi sono anche stancata di essere chiusa in quelle quattro mura, avevo bisogno di aria.
Queste giornate di agosto sono sempre strane, prima si muore di caldo, poco dopo tanti brividi potrebbero percorrerti tutto il corpo. In questo
momento sto indossando una felpa che mi prestò mio padre in spiaggia. Era sera, io avevo solo una canottiera e stava tirando un bel po di vento, lui non ci pensò due volte a togliersi la maglia e farmela mettere. È stato uno dei momenti che non scorderò mai.
Sono qui fuori, a osservare il cielo scuro coperto da tante piccole e luminose stelle. Tutto questo mi rilassa davvero.Sono le sei del mattino e ancora non c'è traccia di sonno nel mio organismo. Il sole sta iniziando a farsi vedere lasciando tante sfumature che vanno dal rosa al violetto, mostrandomi un meraviglioso spettacolo.
Non ha più senso rimanere ferma ad aspettare non so cosa, è la giornata perfetta per una corsa.
Indosso dei pantaloncini e una maglietta comoda e senza farmi notare troppo esco di casa. Certo che, sono le sei. Chi sarà mai sveglio a quest'ora, se non io?Le strade sono deserte, non c'è anima viva. Un leggero venticello sbatte contro la mia faccia ma è piacevole. Finalmente sento di riuscire a controllare la mia mente e il mio corpo, mi sto sentendo davvero libera.
Sto davvero così bene che perdo la concezione del tempo. Sono quasi le otto di mattina, e le prime persone escono di casa aggirandosi sulla strada per andare al lavoro, a scuola oppure chi come me ha pensato di correre un po'. Non sono ancora pronta per tornare a casa, ho paura di quello che potrebbe aspettarmi.
Con le cuffie sempre alle orecchie mi siedo su una panchina e rincomincio la solita tortura. I miei pensieri viaggiano per tutta la testa ma sta volta glielo permetto.Il rumore ha iniziato a dominare, più persone che camminano e parlano, più musica. E meno tranquillità.
Sono le nove e mezza, forse è meglio se torno a casa.
Non so come andrà a finire tutto questo.Arrivo davanti alla grande casa, e anche se ci abito da poco noto subito una macchina in più nei parcheggi. Non mi riguarda, tutto quello che devo fare è entrare e non farmi vedere.
Impossibile non farmi notare, appena spalanco la porta noto mia sorella e Jackson davanti a me, insieme a due persone che non riconosco.
Tutti si girano a guardarmi, ma in quel momento mi perdo totalmente.
Il mio sguardo si posa su un ragazzo, molto alto e con un fisico scolpito. Ha i capelli castani e dei misteriosi occhi color ghiaccio. Ho incontrato questi occhi e adesso non sto capendo più niente.<< È arrivata Crystal! Lei è la sorella di Hanna. Crystal, loro sono Jason, mio fratello minore e la fidanzata, Sara.>>
Non so il perchè ma mi ha fatto uno strano effetto quando ha pronunciato "la sua fidanzata".
<< Ciao.>>
Davvero? L'unica cosa che sei riuscita a dire?
Forse è la mia impressione o forse sto impazzendo, ma il ragazzo non mi leva gli occhi di dosso. Mi sento a disagio ma soddisfatta allo stesso tempo.
Non parliamo della ragazza, quella Sara. Mi squadra con un aria così disgustata. Forse per il fatto che ho addosso vestiti sportivi e per giunta sudati, faccia da far schifo dato che non ho chiuso occhio e i capelli disordinati, mentre lei ha un costoso vestito, viso truccato perfettamente e probabilmente è appena uscita dalla parrucchiera.
<< Se non vi dispiace, vado in camera mia.>> Comincio ad avviarmi a passo veloce verso le scale.
<< Crystal aspetta, per favore, avvisa quando esci mi hai fatto preoccupare.>>
Mi fa ridere.
<< Prima cosa, non mentire, non ti preoccuperesti per me. Secondo, non sono una bambina, faccio quello che mi pare.>> Non mi impegno neanche a essere così, ed è questo che mi preoccupa. Ma è lei che tira fuori il peggio di me.Dopo essermi fatta una doccia fredda ed essermi messa vestiti decenti mi sono sdraiata sul letto a fissare il vuoto davanti a me. Alcune volte vorrei davvero un'altra vita, una in cui tutto va alla grande, non hai tante preoccupazioni e l'unica cosa stressante sarebbe la scuola, gli amici o i fidanzati.
Non ho mai avuto molto tempo per nessuno di questi.All'improvviso sento la porta aprirsi.
<< Cosa ci fai qua? Questa è sempre stata la mia camera!>> È quella bionda che già non sopporto.
<< Prima cosa, calmati. Secondo, non venirlo a dire a me, non me la sono scelta io. Se avessi il potere di scegliere in questo momento non sarei neanche in questa casa, quindi vedi di levarti.>>
La vedo farsi rossa in viso, mentre si sta avvicinando a me. Lei non mi fa minimamente paura, ho passato di molto peggio.
<< Dai lasciala stare.>>
Il ragazzo di prima, Jason, nonché il fidanzato della strega, è apparso dalla porta.
<< Ma amore, sono sempre stata io in questa camera!>>
Vedo Jason roteare gli occhi e fare un grande sospiro. Da come parla, Sara, mi ricorda proprio una bambina.
<< Si cambia nella vita.>> Lui lancia frasi fredde, corte ma d'effetto. La sua voce mi provoca brividi lungo tutta la schiena. Mi fa paura ma piacere allo stesso tempo.
<< Va bene amore, vuol dire che starò in camera con te e passeremo molto più tempo insieme.>> dice facendogli l'occhiolino, e subito dopo lanciandomi occhiatacce.
<< Si, ma ora vai.>>
Lei ubbidisce, come se fosse un cagnolino. Mi fa pena.Lui è rimasto la, a fissarmi.
<< Non avevo bisogno del tuo aiuto, e comunque adesso puoi andare.>> Tutta questa situazione mi porta a essere scorbutica con tutti.
Lui non dice niente, ma avanza lentamente.
<< Cosa non capisci nella frase "adesso puoi andare" ?>>
Si blocca davanti al mio letto facendo un sorrisetto snervante.
<< Fino a prova contraria questa casa è mia e faccio quello che voglio.>>
Ancora brividi.
<< E comunque mi scuso per lei, si è comportata come una bambina.>>
Menomale non lo penso solo io.
<< Sono d'accordo.>>
Alza lo sguardo e i suoi occhi incontrano i miei.
<< Fidati, se potessi farei volentieri uno scambio. Visto che ci tiene tanto, lei verrebbe in questa stanza, e tu verresti con me.>>
Scoppio a ridere. Ma come si permette?
<< Cos'è, non ti piace l'idea?>> Dice sempre con quel sorrisetto sul volto.
<< No, non mi piace per niente. Ora puoi andare, sto bene, davvero.>>
<< Va bene. >> non distoglie lo sguardo finché non esce e chiude delicatamente la porta.Stare in casa non mi fa bene, mi fa sentire rinchiusa. Metto le mie scarpe da ginnastica, lo zainetto e mi avvio verso l'uscita.
<< Crystal. >>
Non è possibile, una casa tanto grande e loro riescono comunque a beccarmi.
Per non parlare di mia sorella, me la ritrovo ovunque.
<< Stavo pensando, visto che stavi per uscire, magari avevi voglia di un po' di compagnia.>>
Non ho voglia della compagnia di questa gente, ma la solitudine mi colpisce dentro. Se non parlo con nessuno, i miei pensieri prendono il sopravvento e non va bene.
<< Va bene.>>
Mi avvicino a lei. Il suo sguardo è tenero, come se volesse comunicarmi qualcosa, presumo che stia chiedendo perdono.
<< Ragazze mi dispiace tanto deludervi, ma non credo che Hanna possa uscire. Ricordi? Dobbiamo andare a ritirare i vestiti per la festa.>>
Festa?
<< Quale festa?>> Chiedo non capendo.
<< Te lo avremmo detto a breve. Ci è sembrata un'idea carina organizzare una festa di benarrivata per te e di bentornato per Jason. >>
Non ho mai festeggiato niente, il massimo che facevo al mio compleanno era mangiare un gelato con gli amici.
<< Fantastico!>> Dico sarcasticamente.
<<Anche se sono sicura che sia più per il ritorno di quel tizio, non mi viene il nome..>>
<<Jason.>>
Lo vedo scendere dalle scale in tutta la sua bellezza, rispondendomi.
<< No, assolutamente no! Anzi domani tu e Hanna potrete andare a scegliere un bel vestito se ti va, ma per oggi credo debba saltare.>> Jackson è troppo gentile per i miei gusti.
<< Non fa niente, sono abituata a stare da sola.>>
Sorrido leggermente e mi volto per incamminarmi fuori casa.
<< Vengo io con te.>> Si offre Jason.
<< Davvero, non ce n'è bisogno.>>
Non voglio la sua compassione, per chi mi ha preso?
<< Io penso di si.>>
Dice lui facendomi l'occhiolino precedendomi e uscendo dalla porta.Continuo a sorridere.
Lo conosco da molto poco, ma è l'unico che riesce a farmi ridere in tutto questo casino.Ciao!
Ed ecco che incontriamo il personaggio principale maschile!
Come vi sembra? Che ne pensate della storia? Lasciate un commento e una stellina!
Giulia❣️
STAI LEGGENDO
Impariamo ad amare
Teen FictionLui ha tutto a sua disposizione, non ha bisogno di pensare, affrontare le cose o impegnarsi per ottenere ciò che vuole. Ha tutte a i suoi piedi, e maledette le ragazze che gli danno corda facendolo sentire importante. Lui non ha bisogno di amore per...