Capitolo 3

790 48 4
                                    







Il viaggio verso scuola di ieri? A dir poco imbarazzante! Ho passato tutto il tempo a torturarmi le dita ed a guardare in un punto impreciso della stanza lontano da Levi. Come farò quando mi dovrà fare ripetizioni? Di certo non potrò guardare da un'altra parte per tutto il tempo! Spero di riuscire a concentrarmi con lui vicino... Di solito provo a mantenere una media alta a tutte le materie, quindi se vedranno che nonostante il suo aiuto ho ancora pessimi risultati... Perchè ci sono così tanti problemi?! Mi piacerebbe così tanto aver una situazione semplice!

Il peggio? Ora sono bloccata qui in classe, proprio nell'ora di matematica! Il tratto leggero della matita va sia a prendere appunti che a fare piccoli sketch sproporzionati che sono abituata a fare per scaricare il nervosismo. Il mio vecchio astuccio (colore/p) è poggiato solitario sull'angolo in alto a sinistra del banco, alla parte opposta rispetto al quadernino a quadretti dove sto tentando di prendere appunti. Rialzo lo sguardo, osservando per qualche secondo le teste di Mikasa ed Eren, uno d'avanti l'altro. Cerco freneticamente con lo sguardo l'orologio blu della classe... Tiro un sospiro di sollievo. Mancano pochi secondi al suono della campanella e dopo avremmo educazione fisica...con la classe di Petra e Levi... come la dovrei considerare? Una fortuna o una sfortuna? Sono confusa in questo periodo, e la scuola con i suoi impegni non aiuta nemmeno a distrarmi. Faccio appena in tempo a segnarmi gli ultimi compiti sulla lavagna che la campanella mi libera da questo fardello.

Con una rapidità che non mi sarei mai aspettata, infilo tutta la mia cancelleria nel astuccio rovinato ed infilo quest'ultimo insieme al quadernino nella piccola cartella nera, per poi mettermela sulle minute spalle ed accostare la sedia. I miei amici sono già usciti fin troppo velocemente, così mi affretto a raggiungerli quando il professore Murakami richiama la mia attenzione chiamando il mio nome.

Korenaga Murakami, ecco qual'è il nome del mio giovane professore di matematica. Murakami ha solo 24 anni e devo ammettere che, nonostante a volte sembri inquietante, è un bravo insegnante. Inoltre è stato alquanto gentile nonostante i miei recenti punteggi disastrosi! Tuttavia non girano voci carine su di lui nei corridoi della scuola. Tralasciando le teorie assurde legate con le creature extraterrestri che sono presenti sempre appena c'è odore di scandalo, la più plausibile per ora è quella per la quale frequenti un suo studente. Studente non inteso tanto come ruolo, ma come studente ragazzo. E' stata infatti l'ultima parte a far girare molto di più la voce. Per ora il consiglio dei professori ed il preside non sembrano crederci e ritengono sia una delle tanti voci di corridoio... lo spero per Murakami!

Mi giro verso il punto da cui proviene la voce, e subito il prof si alza... prima di conoscerlo non avrei mai pensato che un uomo giapponese potesse essere così alto (visto che è circa un metro e novantotto)!

-Signorina (t/c), la volevo informare che ho trovato uno studente per aiutarla con il recupero. Levi Ackerman- ed appena pronuncia quel nome, le sue stupide parole mi hanno appena involontariamente condannato alla bocciatura. Perchè a me?! -del quinto A. La aiuterà nei pomeriggi in giorni prestabiliti. Oggi dovrebbe parlarle in modo che possiate mettervi d'accordo sulle varie date.- finisce d'informarmi provando a fare un'accenno di sorriso, ma mi basta così.

-Grazie professor Murakami.- lo ringrazio con un sorrisetto di cortesia per poi accennare velocemente un inchino ed uscire camminando, velocmente, verso la palestra... Ok, non sto camminando, sto correndo. E' tardi ed inoltre mi devo cambiare! Inciampo per le scale, e non cado per un pelo! Manca poco alla palestra, e sto correndo come una pazza! Spalanco la porta prima degli spogliatoi, entrando frettolosa in quello femminile. Poggiare sarebbe un eufemismo, visto che lancio la cartella nera contenente il mio materiale scolastico nel mio armadietto che lascio ogni volta socchiuso, per poi cambiarmi velocemente, così velocemente che stavo quasi per uscire senza scarpe! Mi affretto a dirigermi in palestra, dove trovo tutti intenti a fare vari sport. Sto per dirigermi verso Armin, con cui solitamente faccio passaggi a pallavolo, quando una palla da basket mi passa ad un centimetro dal viso, andando a finire dall'altra parte della palestra. Così mi dirigo verso dove ha finito di rimbalzare, visto che buon educazione vuole che la rilanci al proprietario. Ma una volta presa in mano non faccio neanche in tempo a girarmi che una mano mi spinge all'interno del corridoio che conduce agli spalti. Che caspio sta succedendo? Quanti problemi!

Faccio in tempo a girarmi per tirare un pugno al diretto interessato quando alzo il viso in direzione del mio quasi-assassino. E' Levi... ma per una volta gli affari suoi no? Proprio adesso?

-Si può sapere cosa vuoi?- sbotto appena decide di prestarmi attenzione. Insomma, ma cosa credeva di fare?

-Vedi di darti una calmata.-ribatte con il solito tono Polo-Nord a denti stretti, mentre si guarda intorno.

-Ma col cazzo! Avresti potuto uccidermi, idiota!- forse il mio tono è un po' troppo alto e furioso, e Levi un po' troppo manesco ed impaziente. Fatto sta che mi ritrovo tre secondi dopo con l'indice di Levi all'altezza del mento mentre la sinistra è stretta in un pugno.

-Adesso ti spiego come funzionano le cose: tu stai zitta, io parlo.- inizia inclinando il capo. Giuro che se mi si rivolge un'altra volta così si ritroverà la testa nello scarico del gabinetto!

-Non m'importa cosa ti abbia detto Petra! Quell'idiota s'inventa un sacco di cazzate! Io e te non avremo niente a che fare insieme tranne il viaggio in metro ed il recupero alla tua ignoranza! Chiaro?!- ok, adesso sembra alquanto alterato. Ed io confusa, visto che lascia la presa su di me e fa un sospiro per poi assumere un espressione pentita.

-Quella scema non ti ha detto niente... non è vero?- sembra quasi sul punto di piangere, fissando un punto indefinito fuori dalla finestra.

Scuoto la testa, come a dire un silenzioso "No" che non se la sente proprio di venire fuori dalle mie labbra.

-Levi?- lo richiamo. Ed è tutto ciò che riesco a pronunciare.

-Solo... promettimi che non mi odierai dopo ciò.- ora sì che sembra stia piangendo! Non sopporto vederlo così! E sembra quasi surreale! Insomma, Levi che piange?!

-Come potrei?- ma cosa sto dicendo? Nel senso, ok, è quello che penso, ma con che fegato l'ho appena detto davanti alla mia crush?! E santo Merlino, l'ho appena definito la mia crush! Troppe cose tutte insieme!

Rimane lì. Con capo chino che tenta di nascondere le lacrime che gli solcano il viso. Non riesco a resistere davvero! Faccio due passi in avanti ed appoggio il palmo delle mie mani sulle sue guance per poi asciugargli le lacrime con i pollici. Ok, con che fegato? Lo domando di nuovo perchè non so' da dove abbia preso tutto questo coraggio.

-Levi, non piangere.- ma cosa mi dovrebbe aver detto Petra che non mi ha detto?


:: Spazio mio ::

Ehilà! Non menatemi plz, abbassate quei forconi XD
Prima o poi avrei dovuto mettere un plot twist nah?
Scusate se è scritto male ma l'ho scritto tutto oggi velocemente ^^'
Al prossimo aggiornamento (ovvero fra 20 anni)

-Maria, la figlia della Victuuri
modifiche:12.08.18

𝖲𝖴𝖡𝖶𝖠𝖸 | 𝖫𝖾𝗏𝗂 𝗑 𝖱𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora