E' passata ormai una settimana dall'inizio delle lezioni, una settimana piuttosto piovosa, non ha mai smesso. In questi giorni non ho fatto altro che invidiare i miei compagni di classe per aver qualcuno accanto con cui scambiare qualche parola. E se ve lo state chiedendo, il mio compagno di banco non si è ancora fatto vivo! Comincio a perdere le speranze e a rassegnarmi al fatto che quest'anno lo passerò da sola.
Oggi è lunedì, quindi comincia un altro giorno di scuola. Ho passato la domenica studiando, mangiando schifezze e giocando alla playstation, una bella vita eh? Per fortuna sono preparata per l'interrogazione di matematica almeno. Come al solito mi sveglio con la voglia di vivere sotto ai piedi, mi vesto indossando monotoni vestiti neri ed esco di casa. Questa volta mi fermo alla "Caffetteria da Ros" a prendere una crostata in sostituzione della colazione di mia madre. Entro nel locale e inalo tutto il buon odore che emana. E' un locale molto carino, con un arredamento stile anni 50' e una grande varietà di dolci a disposizione. Mi avvicino al bancone rosso e osservando l'espositore noto la mia crostata preferita, quella ai frutti di bosco! La guardo con gli occhi di chi non ha mai visto cibo nella sua vita e mi affretto a chiamare Ros.
- Buongiorno rossa! - esclama Ros con un sorriso sulle labbra - la solita?- continua a dire sorridendo.
Io le rispondo con un timido buongiorno e con un leggero imbarazzo annuisco. Quella donna mi mette in soggezione, si tratta a parer mio della donna più bella di tutta New Hope e credo che lei sappia di esserlo. E' una cara amica di mia madre, la conosco praticamente da quando sono nata. La trovo una donna disponibile e spesso riesce a dare anche ottimi consigli, si può definire una donna "con le palle".
Ros prende una fetta di crostata e me la porge chiusa in un sacchetto.
- Grazie mille!- dico mentre afferro il sacchetto e pago.
- Di niente tesoro e salutami tua mamma!- esclama mentre mi fa un occhiolino.
Una volta uscita dal negozio scruto dalla vetrina Ros che mi sta guardando e sta sussurrando qualcosa ad un ragazzo seduto al bancone. Notando che stavo osservando la scena la donna scoppia a ridere e mi saluta con la mano. Rimango perplessa ma alzo le spalle e continuo per la mia strada. Percorro il solito percorso fino ad arrivare a scuola. Oggi sono in anticipo per fortuna quindi decido di fermarmi al giardino di fronte la scuola per fumare una sigaretta. Mi siedo sulla prima panchina disponibile, cerco l'accendino e le sigarette nello zaino e comincio a fumare. Nel mentre controllo il telefono, faccio il mio solito giro su Facebook e Instagram scorrendo senza interesse le varie immagini. Dopo questa operazione di routine, mi metto a fissare il cielo. E' ancora grigio, segno che tra non molto comincerà a piovere. Sento il telefono vibrare, lo guardo e trovo un messaggio di Amanda che mi chiede dove sono. Le rispondo: " Sono al parco a fumare, tra poco ti raggiungo sotto al portico della scuola". Finisco la sigaretta e vado verso l'ingresso della scuola. Ferma sul marciapiede per cercare di non essere investita e raggiungere l'altro lato della strada noto un auto familiare che sfreccia a tutta velocità per la strada. Indignata per il comportamento di quel guidatore urlo: "Rallenta idiota!". Ovviamente è impossibile che quel tizio mi abbia sentita e con sdegno attraverso la strada velocemente prima di essere investita da gente del genere. Mi dirigo verso il portico e subito incrocio lo sguardo di Amanda che mi viene incontro.
- Grace Buongiorno!- urla mentre corre verso di me.
Le rispondo solo con un sorriso.
- Dovresti smetterla di fumare, ti rovinerà soltanto tutto quel fumo. - predica Amanda.
- Non si può essere perfetti in questo mondo, ho bisogno anche io di uscire fuori dagli schemi ogni tanto- dico sogghignando.
Lei si mette a ridere e mi prende sottobraccio per camminare insieme verso la scuola. Poi ricomincia a parlare: " Sai mi manca un sacco stare vicino a te, quell'Alex non è male, ma tu eri cento volte meglio!".
STAI LEGGENDO
Nessun segnale
RomanceL'anaffettività è una condizione psicologica in cui un individuo è incapace di provare affetti in seguito a relativi traumi passati. Così è Blake, un ragazzo problematico, incapace di esprimere emozioni, solitario e schivo. Grace a sua volta è una r...