- Perfetto signorina Davis, come sempre - la prof mi sorride - oggi si merita un bel nove, si accomodi- dice mentre si aggiusta gli occhiali sul naso.
Io sorrido e sotto gli occhi di tutti mi dirigo verso il mio posto. Nel mentre che mi avvicino osservo il nuovo ragazzo che non mi degna di uno sguardo. E' impegnato ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra, sarà un peccato disturbarlo visto che il mio posto è proprio accanto ad essa. Con assoluta lentezza cerco di sedermi cercando di non fissarlo, quindi non so se in questo momento mi sta guardando, so sicuramente che se mi stesse guardando ora troverebbe un pomodoro al posto della mia faccia per quanto sono imbarazzata. Finalmente mi siedo e vedo lui che abbassa la testa verso il banco, cerco di iniziare una conversazione a bassa voce.
- Ciao, io sono Grace, molto piacere! - dico avvinandomi al suo orecchio.
- Ciao. - risponde lui allontanandosi, senza neanche guardarmi.
Resto spiazzata dalla sua risposta fredda ma non demordo e cerco almeno di sapere qualcosa su di lui.
- Sono stata incaricata dai professori di "spronarti" negli studi, e volevo sapere in quale materia hai i tuoi punti di forza e in quale hai punti di debolezza. - dico cercando di sfoggiare il mio miglior sorriso.
- Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, grazie. -
- Lascia almeno che ti spieghi il lavoro da fare...- ritento un approccio senza badare alle sue risposte.
- Lasciami in pace, ok? - finalmente mi guarda, ma nei suoi occhi non vi trapela nessuna emozione, niente rabbia solo indifferenza.
Lo fisso basita ma lui abbassa subito lo sguardo. Decido di arrendermi e con falso interesse mi metto a seguire le altre interrogazioni di matematica. Chi si crede di essere? E' proprio vero che la bellezza non può compensare un carattere brutto come il suo.
Nella mia vita ho sempre cercato di poter aiutare gli altri, anche ricevendo pedate nel sedere come ringraziamento; ma continuo imperterrita a rendermi disponibile, come un'ingenua penso che le persone possano apprezzarlo. Cerco sempre di vedere il buono nelle persone, quel piccolo barlume di luce che può celarsi dietro un'anima oscura, che idiota, penserete, ma la verità è, che forse, in questa mia disponibilità si nasconde una richiesta d'aiuto; aiuto gli altri per essere aiutata. Ma effettivamente questa richiesta non viene mai recepita. L'unica a starmi accanto davvero è Amanda, lei cerca di esserci sempre per me, ma credo che in fondo non riesca a capirmi davvero, ma mi accontento, le voglio bene e almeno so che questo bene è ricambiato.
Vorrei solo qualcuno che mi capisca. Nelle mie relazioni passate ho sempre cercato di metterci il cuore, ma mai sentendomi appagata veramente, forse per questo non duravano più di qualche mese, nessuno mi comprendeva davvero. Ho bisogno di qualcuno che possa stravolgermi la vita, non voglio vivere come un'ameba per il resto dei miei giorni, voglio ESISTERE.
Osservo Blake, ciuffi di capelli neri nascondono i suoi occhi, rendendo la sua figura tenebrosa. Con la testa china sul banco non riesco a capire a cosa stia pensando, si limita a fissare il foglio bianco che ha di fronte. Di solito sono brava a capire le persone a prima vista, ma lui per ora mi sembra un'enigma, oltre che scorbutico.
. . .
Dopo interminabili ore di lezione finalmente suona la campanella che segna la fine della giornata scolastica, raccolgo tutto il mio materiale usato per l'ora di Fisica e lo infilo nel mio zaino nero. Noto che il mio compagno di banco resta impassibile, noncurante che le lezioni siano finite. Mi alzo dalla sedia e prima di raggiungere Amanda mi fermo davanti a lui.
- Ti auguro una buona giornata, ci vediamo domani!- con un gesto della mano lo saluto.
Finalmente alza lo sguardo, e tirandosi indietro dei ciuffi di capelli fa in modo che la luce che filtra dalla finestra illumini i suoi occhi color ghiaccio, così freddi che sembra respingano il calore del sole.
- A domani.- risponde fissandomi.
Quello sguardo freddo mi fa rabbrividire. Subito mi volto e scappo via da quegli occhi glaciali. Con passo svelto raggiungo Amanda che si trova sull'uscio della porta.
- Sei proprio fortunata a stare vicino a un figo del genere!- mi sussurra Amanda con un ghigno.
-Non la riterrei una fortuna, sembra di stare con un fantasma. Cederei il mio posto volentieri!- rispondo mentre con la coda dell'occhio fisso il ragazzo ancora seduto a contemplare il banco.
Amanda fa una risatina e mi prende per un braccio per trascinarmi fuori. Una volta respirata l'aria aperta decido di inquinarmi i polmoni con una sigaretta. Tiro fuori il pacchetto sotto lo sguardo da rimprovero di Amanda.
-Devi proprio?-
-Dio Amanda, hai intenzione di dirlo ogni volta che tiro fuori una sigaretta?- dico scherzando.
Amanda fa il broncio e mi da un colpetto sul braccio.
- Allora, mi parlavi di Alex questa mattina...- inizio il discorso nell'attesa che i genitori di Amanda vengano a prenderla.
-Diciamo che ci siamo avvicinati molto in questa settimana, non pensavo che un ragazzo come lui potesse essere così interessante. Per forza di cose ci siamo dovuti scambiare i numeri e da allora abbiamo iniziato a scriverci ogni giorno. Sapessi quanto è dolce...-
Per un attimo la mia mente si discosta dal fiume di parole di Amanda per rivolgere l'attenzione a Blake che sta uscendo dall'edificio. Sembra vivere in un mondo tutto suo, non rivolge il suo sguardo a nessuno e continua dritto per la sua strada, verso la sua auto. Ma io quell'auto l'ho già vista... Credo sia quella che il primo giorno ha tentato di investirmi e che va ad una velocità esorbitante. Quindi è lui il guidatore spericolato?
-Grace mi stai ascoltando?- Amanda interrompe i miei pensieri agitando una mano davanti la mia faccia.
Mi ritrovo per qualche secondo spaesata.
-Diamine, sempre la solita con la testa tra le nuvole. Cosa mi chiedi a fare di raccontarti di Alex se poi non mi ascolti?- mi rimprovera agitando le mani.
Sorrido e cerco di farmi perdonare abbracciandola. Le accarezzo i morbidi capelli biondi, so che le piace da matti.
-Okay, hai vinto ti perdono.- dice guardandomi con quei suoi occhi verde smeraldo.
Nel frattempo i suoi genitori arrivano sfrecciando con la loro Porsche nera, quindi Amanda mi saluta con un bacio sulla guancia e corre incontro alla sua famiglia. Guardo questa scena con un senso di malinconia nel cuore, penso che lei abbia tutto quello che mi manca. In tutta la mia vita i miei genitori saranno venuti a prendermi a scuola 3-4 volte, e non ho un ragazzo che mi scrive cose dolci per messaggi. Credo che sarò destinata a rimanere una zitella con la casa piena di gatti. Dopo questi stani pensieri decido di prendere la via di casa, ci vogliono pochi minuti a piedi.
. . .
Una volta a casa decido di prepararmi il pranzo, una semplice pasta con un triste sugo pronto per contornare la mia giornata scialba e grigia. Accendo la tv, che non guarderò, solo per avere una "finta compagnia" in questo pranzo solitario, e inizio a mangiare. Nel mentre che imbocco forchettate di pasta decido di cercare su Instagram il mio vicino di banco. Cerco il suo nome, e osservo una miriade di risultati, ma tra i primi profili che compaiono riesco a riconoscere il suo volto. Entrata sul suo profilo vedo che ha una miriade di follower, rasenta i centomila. E' famoso? Per la maggior parte sono tutte ragazze, e posso anche capire il perché: il suo profilo è pieno di suoi book fotografici mezzo nudo. Quindi è un modello...
Sorpresa da questa scoperta invio un messaggio ad Amanda rivelandole le informazioni che ho ottenuto. Qualche secondo dopo mi arriva la sua risposta:"Ma sei seria? Non ci posso credere! E' famosooo!". Sorrido leggendo la sua esaltazione. Decido di iniziare a seguirlo, magari posso capirlo un po' di più attraverso il suo profilo. Scorro le sue foto, ma noto che la sua espressione è sempre così fredda e distaccata anche in questo contesto, come se vivesse distaccato dalla realtà. La maggior parte delle foto è in bianco e nero, ma in quelle a colori si cerca sempre di far risaltare i suoi occhi con inquadrature frontali. Leggo diversi commenti, tutti da parte di ragazze che gli sbavano dietro, se solo sapessero com'è realmente...
Dopo qualche minuti si stalking vedo sullo schermo del cellulare una notifica: Blake Morgan ha iniziato a seguirti.
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Nessun segnale
RomansL'anaffettività è una condizione psicologica in cui un individuo è incapace di provare affetti in seguito a relativi traumi passati. Così è Blake, un ragazzo problematico, incapace di esprimere emozioni, solitario e schivo. Grace a sua volta è una r...