Capitolo 5

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Mi alzo da terra, cerco di mettermi in piedi ma mi sembra impossibile farlo. Sono ancora frastornata, non ricordo molto di cio' che mi è successo. Le immagini sono tutte sfocate e si mischiano tra di loro.
Mi guardo intorno e questo posto non sembra essere cambiato neanche di una virgola. Inizio a camminare per il bosco blu, trovo l'uscita e noto che gli angeli sono sorridenti. Sembrano aver riacquistato la loro felicità e l'armonia, che avevano tanto bramato da anni, se la stanno finalmente godendo.

Inizio a vagare senza una meta precisa finché i piedi si fermano davanti ad una porta, non ci metto a capire molto dove mi trovo. Sembra che il mio corpo riconosca ogni angolo di questo luogo, come se non l'avesse mai lasciato.
Senza pensarci di due volte schiaccio il capannello e, dopo pochi minuti, una donna dai capelli biondi mi apre.
La riconosco, non è cambiata per niente, non potrei mai dimenticarmi di lei. Una delle persone più importanti che io abbai mai incontrato nella mia vita, colei con cui giocavo a rincorrerci nel bosco e la stessa persona determinata a scoprire tutto del ragazzo che Egon aveva sfidato. Lei è la mia migliore amica: Elain!

Elain mi guarda con un sopracciglio alzato, mi ispeziona il viso e si ferma sui miei tratti non conformi a questo mondo: capelli ricci, occhi azzurri e lentiggini.

Mi stringo nelle spalle e abbasso la testa, ho sempre odiato lo sguardo delle persone su di me, ma sono sempre stata sicura che se l'avesse fatto Elain non mi sarei sentita così. Allora perché mi comporto in questo modo? Forse ho paura che lei non mi riconosca, sono cambiata. Non sono più così fragile e inoltre indosso vestiti terrestri.

Alzo la testa per ispezionare la sua espressione e la trovo con entrambe le mani premute sulla bocca come se volesse soffocare un singhiozzo e con una strana luce negli occhi, ormai colmi di lacrime.

<< Elain chi è ? >> dei passi rimbombano nell'abitacolo, seguiti dal suono della voce che ha pronunciato queste parole.

Un uomo, con una leggera barba e una bambina tra le braccia, compaiono dietro la mia amica.
La bambina si aggrappa all'uomo e mi guarda. I suoi occhi sono così diversi dagli angeli, uno di essi è azzurro. Al collo ha un ciondolo simile al mio.
D'istinto mi porto la mano al petto ed estraggo la colla dal vestito.
Guardo il ciondolo e noto che non sono l'unica a farlo. La bambina, come da riflesso, afferra il suo e lo esamina per poi guardare la madre e infine me.

<< tu sei zia Eva >> dice infine facendo fuoriuscire i singhiozzi di Elain che si fionda tra le mie braccia, mentre Eden stringe la figlia a sè.

<< Non ci credo che tu sia qui! >> squittisce la mia amica. La stringo tra le braccia per confortarla.

<< Elain, mi stai strozzando. Ricordati che io non sono immortale >> si allontana da me e mi sorride leggermente.

<< Scusa >> dice << Solo non posso crederci, come è possibile? >> domanda infine.

<< Non lo so >> ammetto << Ma l'importante non è questo >> dico << Vedo che avete messo su famiglia >> le do una gomitata. Lei arrossisce.

<< Eden sei sempre il solito ragazzino che ricordo, eccetto per la barba >> gli faccio notare << Ma vorrei sapere tu chi sia >> indico la bambina e lei mi fissa.

<< Christel >> dichiara << tu sei mia zia Eva, vero? Quella di cui parla sempre la mamma e zio Egon >> al sentir pronunciare quel nome mi viene la pelle d'oca.

<< Da cosa l'hai capito ? >> sorrido.
<< Hai gli occhi azzurri >> dichiara << Proprio come uno dei miei occhi >> afferma risoluta << Zio Egon dice che è un tratto distintivo che mi rende speciale, proprio come lo eri tu >> sorrido a quelle parole.

<< Zio Egon ha ragione >> le sussurro.

<< Sarà meglio entrare. Se ti vedessero allarmeresti tutto il Paradiso, finché non sapremo perché tu sia qui o come ci sia arrivata.>> annuisco dando man forte alle parole di Eden.

La casa è rimasta come l'ultima volta che l'ho vista, niente sembra essere cambiato. Tutto è come prima e ogni cosa sembra essere finalmente al proprio posto, come le loro ali e l'immortalità, eccetto me. Io non dovrei essere qui.

<< Siediti >> mi dice gentilmente Elain.
<< Non ricordi niente? >> chiede Eden riferendosi a prima del mio arrivo qui.

Stringo le labbra in una smorfia ricordando gli avvenimenti che precedono il mio viaggio.

<< Ero con Eric >> comincio il mio racconto << Sono andata a casa di mio fratello per recuperare il mio ciondolo >> d'istinto l'afferro. Ho sempre il terrore di perderlo. << Quando sono tornata da lui in macchia ho ascoltato una conversazione e ho scoperto che aspettava un bambino da un'altra donna. Mi aveva tradito anche se mi amava. >> mi fissano come se non ci trovassero niente di assurdo in quegli avvenimenti. Hanno ragione, non è stato questo a portarmi qui << Ho iniziato a correre, ero arrabbiata con me stessa e delusa da lui talmente tanto che non ho ascoltato i suoi continui richiami >> guardo Elain. Le afferro la mano.

<< E poi ? >> mi incita Eden.
<< Poi ho visto una luce. Quando ho riaperto gli occhi ho notato una sala d'ospedale intorno a me e poi niente >> sembrano essere perplessi dalle mie parole.

<< Credo che il mio cuore abbia smesso di battere >> un sospiro sconvolto esce dalle labbra di Elain e io le stringo la mano per calmarla.

<< Quindi sei morta? >> chiede lei.
<< Forse >> ammetto << Ma non ne sono sicura. I medici stavano effettuando un massaggio cardiaco, ma credo che non ce l'abbiano fatta. Altrimenti non sarei qui, giusto? >> chiedo verso Eden. Lui è quello intelligente.

<< Vero? >> incita Elain il marito a rispondere << Dovresti saperlo, visto che sei specializzato negli studi umani >> si volta verso di me << È interessato al tuo mondo >> ammette.

<< Non credo >> afferma lui interrompendo il discorso della moglie << Le anime morte in terra si rigenerano in Paradiso o nell'Inferno con sembianze angeliche o demoniache, e non ricorderebbero niente della loro vita precedente. Eva ricorda la sua vita passata e di sicuro ha ancora le sembianze umane >> spiega << Non so cosa sia successo >> dichiara << Ma di certo lo scoprirò e sono convinto che per il momento dovremmo cambiare le tue sembianze >> si alza e si avvicina a me.

<< Incantesimo di occultamento >> dico.
<< Incantesimo di occultamento >> ripete.

Il mio corpo cambia sembianza, insieme ai miei vestiti. Adesso ho gli stessi colori degli angeli, due finte ali mi sono spuntate dietro la schiena, tutto sembra normale.

<< Ricordati che non puoi volare, anche se hai lei ali. >> annuisco << Bene >> dice << Sembra che dovremmo avvertire gli altri >> e al solo pensiero di poter rivedere Egon il mio cuore perde un battito.

THE HUMAN ONE 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora