Capitolo 12

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Mi stacco dall'abbraccio di Egon facendo richiamo a tutto al mio autocontrollo. Le sue mani sono poggiate sulle mie spalle, mi tengono salda davanti a lui cercando di non farmi allontanare troppo prendendo consapevolezza di tutto cio' che sta accadendo. Egon conosce la mia debolezza, potrei mollare la presa su un argomento così importante per me se lui continuasse a toccarmi con delicatezza mentre mi fissa con la profondità nello sguardo.

Si avvicina al mio orecchio e posa un bacio sul lobo. Una scarica di brividi mi pervade il corpo, d'istinto porto le mani sui suoi capelli e indietreggio finendo distesa sul letto. Lui si mette a cavalcioni su di me e mi bacia le guance provocandomi solletico al naso con i capelli ogni volta che cambia punto.

Inizia a passare i polpastrelli sulla gamba, finché non sorpassa anche l'orlo della veste facendola rialzare fino all'inguine. Inizio ad arrossire al solo pensiero di cosa stia per succedere. Egon mi abbassa una spallina lasciando un pezzo di pelle scoperta. Egon inizia a baciare la pelle nuda, inizia dalla collo per poi passare alla clavicola. Quando mi da un ultimo bacio sulla spalla, prima di passare alle labbra, un dolore lancinante colpisce il punto ancora umido a causa di Egon.

Quel dolore mi riporta alla realtà. Ho sempre odiato questa parte che riguarda Egon, quando il suo corpo si eccita inizia ad emanare sostanze che stimolano dolore. Per un angelo o un essere umano, tutto cio' non è piacevole come per un demone. Questa volta riesco ad apprezzare questa sua caratteristica molto di più.

<< Egon basta >> gli sussurro all'orecchio prima di allontanarmi da lui ricomponendomi << Hai superato ogni limite. Io ti ho messo a nudo i miei pensieri e le mie preoccupazioni per te. E tu? Approfitti del mio coinvolgimento emotivo con te cercando di distrarmi dalle domande che voglio porti. >> sto iniziando ad alterarmi.

<< Eva, mi dispi... >> lo fermo.

<< Non dire che ti dispiace! >> lo ammonisco << Non dire che è la tua natura! Essere demone significa saper mentire e raggirare gli altri, ma quando ami non useresti queste tue capacità su la persona che ami! >> urlo a squarciagola << Inoltre .... >> non riesco a proseguire che adesso è lui a fermarmi.

<< Meghan è mia madre >> urla interrompendomi. Alza la testa per vedere se lo sto ascoltando, gli faccio cenno con la testa di continuare << Quando sei morta ho iniziato ad andare di matto >> spiega mentre io mi siedo sul letto affianco a lui << Sono andata nell'Inferno per corroderlo. Volevo andare da Lucifero per mandare tutto all'aria, lui doveva ascoltarmi. Volevo che ti riportasse da me. Durante il tragitto verso la corte infernale ho incontrato Dena >> mi fissa << Quando le ho detto che eri morta mi è sembrato che le fiamme che l'attanagliavano si fossero assopite per un momento. Strano per un demone che non sia io, vero? >> ridacchia << Lei mi aveva dato il suo appoggio, mi avrebbe aiutato. Abbiamo fatto irruzione nella corte, ma Lucifero non c'era. Ho iniziato a dare di matto finché una donna non si è presentata davanti a me e ha messo a tacere i miei demoni>> mi guarda << Si era presentata come mia madre. Quella madre che non ho mai conosciuto perché dopo l'incantesimo e la mia nascita sono stato destinato alle cure della preside Grimm finché non sono diventato adulto. Il resto lo conosci >> si getta con la schiena sul letto.

<< Non capisco perché tu ti irrigidisca quando senti il nome di tua madre e il motivo per il quale mio padre è preoccupato per te >> metto a nudo le mie riflessioni.

<< Hanno scoperto il mio piano. In realtà Dena ha spifferato tutto a mia madre.>> lo guardo come se volessi dire di continuare con il discorso. << Ho deciso di lasciare gli Inferi. Voglio abbandonare la mia forma di demone e diventare un angelo. Non voglio più saperne di Lucifero, della maledizione e di Meghan, lei che si crede di essere mia madre e di poter avere voce in capitolo quando poi ha messo alla luce suo figlio per una stupida maledizione e l'ha lasciato al Paradiso. Lo so che i demoni non hanno il senso della famiglia, ma sanno cosa sia la libertà. Un demone in gabbia è come un angelo senza immortalità. Quella maledizione era stata inflitta solo al Paradiso, ma io ne portavo tutte le ferite >> si alza dal letto facendo scorrere una mano sulla tasca posteriore dei suoi jeans neri. Ne estrae un coltello grigio fumo. Lo ricordo, è lo stesso con cui prelevò il suo sangue da dare a Eden.

<< Questa è l'unica cosa che ho della mia infanzia, un coltello con cui sono stato creato, macchiato dal sangue di quella donna e da Lucifero. Io sono il figlio del demonio e porto sulle spalle le decisioni di quelle due persone, loro hanno deciso la mia esistenza dall'inizio, ma adesso ne sono stufo. Voglio cambiare >> si avvicina a passo svelto verso di me, si inginocchia e poggia la sua fronte sulla mia. Sospira più volte, mi accarezza le guance con i pollici ruvidi e strofina il suo naso contro il mio << Per te >> mi bacia.

Chiudo gli occhi al contatto con le sue labbra. Mi sporgo in avanti per incontrarle di nuovo, una piccola sensazione le sfiora. A solleticarmele è la brezza dell'aria gelida che oltrepassa dalla finestra.

<< Che stai facendo? >> chiede mia sorella entrando nella stanza. Mi guardo intorno, inevitabilmente il mio sguardo si indirizza verso la finestra e sorrido.

<< Niente. >> mento.
<< Allora scendi, la cena è pronta >> dice prima di lasciarmi. La seguo a ruota e, prima che mi richiuda la porta alle mie spalle, guardo di nuovo la finestra sorridendo. Egon, sarà anche un demone, ma sta cambiando. Non è più il ragazzo freddo e pauroso che vidi quella volta nel giardino dell'istituto Grimm. Adesso ha dei sentimenti, ha iniziato a capire cosa sia avere una famiglia, amare e voler proteggere le persone che si vogliono bene.

<< Eva ti muovi >> Ella mi pizzica l'orecchio. << Qui abbiamo fame! >> si indica il ventre gonfio << Dopo penserai ad Egon >> la guardo esterrefatta. Come ha fatto a capirlo?

<< Hai una faccia da ebete e soltanto Egon puo' farti assumere quell'espressione >>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2018 ⏰

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